Investire nell'oro può ancora offrire benefici in termini di protezione e diversificazione, ma va fatto con una comprensione del contesto economico attuale.
Investire nell'oro è una delle strategie per proteggere il capitale contro le incertezze economiche. In un contesto di mercati moderni, con tassi di interesse che variano e una maggiore complessità finanziaria, ci si chiede se l'oro mantenga ancora la sua storica capacità di protezione. Esaminiamo più a fondo le opinioni di gestori e esperti su come l'oro si comporta oggi come strumento di investimento e quali sono i suoi vantaggi e limiti:
Negli ultimi anni, nonostante l'aumento della complessità dei mercati e la creazione di nuovi strumenti finanziari, l'oro è rimasto una scelta tra gli investitori alla ricerca di diversificazione e protezione contro rischi sistemici.
Secondo un report recente di Schroders, società di gestione patrimoniale, l'oro rimane rilevante come componente di un portafoglio di investimento diversificato, ma va trattato con maggiore prudenza rispetto ad altri periodi storici. Questo è dovuto all'impatto di fattori macroeconomici, come i tassi di interesse in rialzo e la forza del dollaro, che possono limitare i guadagni del metallo prezioso.
L'oro è considerato una copertura contro l'inflazione. Quando i prezzi aumentano, il valore dell'oro tende a salire, preservando il potere d'acquisto.
Avere una piccola percentuale di oro in un portafoglio aiuta a diversificare il rischio, poiché il prezzo dell'oro non è correlato alle azioni o alle obbligazioni. In periodi di instabilità politica o economica, l'oro funge da bene rifugio, proteggendo gli investitori dalle perdite in altri asset.
Bisogna però considerare che a differenza di azioni o obbligazioni, l'oro non genera flussi di reddito. Quindi mentre può proteggere il capitale, non offre ritorni costanti sotto forma di dividendi o interessi.
Anche se l'oro è considerato un bene rifugio, può comunque essere soggetto a volatilità nei mercati moderni, soprattutto con i rapidi movimenti dei tassi di interesse e dei cambi valutari.
Poiché l'oro è valutato in dollari, un dollaro forte può ridurre l'attrattiva dell'oro per gli investitori internazionali, riducendo la domanda e quindi il prezzo.
L'oro tende a comportarsi meglio in periodi di incertezza economica o di inflazione elevata. Negli ultimi due anni, l'inflazione globale è stata una delle preoccupazioni per gli investitori, e l'oro ha registrato picchi di prezzo durante i momenti di maggiore volatilità del mercato. Con l'aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali per controllare l'inflazione, il contesto per l'oro è diventato più complesso.
L'oro non genera rendimenti diretti come dividendi o interessi, quindi diventa meno attraente in un ambiente di tassi di interesse elevati, dove le obbligazioni e altri titoli a reddito fisso offrono rendimenti più certi. Goldman Sachs, per esempio, ha sottolineato che un aumento dei tassi di interesse rende più costoso detenere oro, poiché gli investitori preferiscono asset che forniscono reddito.
Nei periodi in cui i tassi di interesse scendono, come potrebbe accadere nei prossimi anni in risposta a una possibile recessione globale, l'oro potrebbe tornare ad essere visto come una risorsa interessante.
Secondo analisti finanziari, l'oro continua a offrire un vantaggio strategico come parte di un portafoglio diversificato, ma non dovrebbe essere considerato l'unico strumento di protezione. I gestori di portafoglio raccomandano di mantenere una piccola percentuale di oro (tra il 5% e il 10%) in portafogli diversificati, a seconda delle condizioni di mercato.
BlackRock, uno dei maggiori asset manager al mondo, prevede che l'oro potrebbe trarre beneficio da un'eventuale diminuzione dei tassi di interesse globali nei prossimi anni. Se le economie dovessero entrare in recessione e le banche centrali dovessero invertire la tendenza sui tassi, la domanda di oro potrebbe crescere, con conseguenti aumenti di prezzo.