Investimenti 2025: le previsioni e i consigli delle private banking su dove conviene investire, tra azioni, obbligazioni, fondi e asset alternativi
Nel panorama finanziario del 2025, il settore del private banking emerge come protagonista indiscusso, con previsioni che delineano un futuro di crescita robusta e ampliamento della propria quota di mercato. Secondo le proiezioni dell'Outlook 2025 elaborato dall'Ufficio Studi dell'Aipb (Associazione Italiana Private Banking) in collaborazione con 18 asset manager associati, il private banking si prepara a consolidare ulteriormente il proprio ruolo nel sistema finanziario italiano.
Le analisi condotte dagli esperti del settore suggeriscono di privilegiare nel breve periodo il comparto obbligazionario, con rendimenti attesi particolarmente interessanti, compresi tra il 5% e il 10%. Questo scenario favorevole è supportato dalle aspettative di una progressiva riduzione dei tassi d'interesse a breve termine, accompagnata da una relativa stabilità di quelli a lungo termine.
Per quanto concerne invece il settore azionario e gli investimenti alternativi, gli analisti raccomandano un approccio più cauto, almeno nella prima parte dell'anno. Questa prudenza è motivata principalmente dalle preoccupazioni riguardanti la sostenibilità della crescita economica globale e la stabilità dei profitti aziendali in un contesto di potenziale volatilità.
Tuttavia, con l'avanzare del 2025, gli esperti prevedono un graduale cambiamento di scenario che favorirà il settore azionario e gli investimenti alternativi. In particolare, si suggerisce di focalizzare l'attenzione su azioni di alta qualità, capaci di garantire rendimenti più stabili anche in periodi di incertezza dei mercati.
Le proiezioni indicano che entro il 2026, il settore del private banking in Italia raggiungerà un traguardo significativo, arrivando a gestire circa il 36% della ricchezza investibile delle famiglie italiane. In termini numerici, gli asset under management (AuM) supereranno i 1.412 miliardi di euro, registrando un incremento medio annuo del 6,6% rispetto al 2024.
Questa crescita sarà alimentata da due fattori principali: da un lato, i nuovi flussi di raccolta, che contribuiranno per il 4,2%; dall'altro, l'andamento positivo dei mercati finanziari, che apporterà un ulteriore 2,4%. Il comparto del risparmio gestito sarà il vero protagonista di questa espansione, con una crescita media annua dell'8,2%, trainata sia da nuovi flussi netti (+4,3%) sia dall'effetto mercato (+3,9%).
Anche il comparto assicurativo vedrà un aumento significativo, con una crescita media annua del 5,7%, sostenuta da una distribuzione equilibrata tra flussi e rendimenti di mercato. Infine, il settore dell'amministrato, dopo l'eccezionale espansione del biennio precedente (+27,8%), continuerà a crescere, sebbene a un ritmo più moderato (+6,4% medio annuo).
I vertici dell'Aipb hanno delineato quella che ritengono essere la composizione ideale di un portafoglio per i clienti del private banking nel 2025. Secondo le loro indicazioni, circa il 46% del patrimonio dovrebbe essere allocato in azioni, riconosciute come l'unica classe di attività in grado di offrire una protezione efficace contro l'inflazione nel lungo periodo.
La componente obbligazionaria dovrebbe rappresentare il 35% del portafoglio, seguita dagli investimenti alternativi (9%), dal real estate (5%) e dalla liquidità (5%). Questa allocazione strategica mira a bilanciare rendimento, protezione del capitale e diversificazione del rischio.
Le preferenze di investimento stanno evolvendo significativamente rispetto agli anni precedenti. L'indagine condotta tra i leader del settore evidenzia un crescente interesse verso gli investimenti di lungo periodo, in particolare i private markets, che raccolgono il 22% delle preferenze. Gli investimenti a capitale garantito, pur registrando un forte calo rispetto al passato (dal 41% al 22%), mantengono comunque una posizione di rilievo nelle scelte degli investitori.
Il 2025 offre interessanti opportunità nel campo degli investimenti nei mercati privati, un'area che sta acquisendo sempre maggiore rilevanza nei portafogli degli investitori facoltosi. Il private equity, in particolare, sta attirando crescente attenzione, con molti investitori che cercano esposizione sia alle società cosiddette "native dell'IA" sia a quelle che stanno implementando applicazioni di intelligenza artificiale per aumentare ricavi e redditività.
Un altro segmento particolarmente promettente è quello delle infrastrutture private. Due temi chiave stanno guidando questo settore: la digitalizzazione della società e dell'economia, da un lato, e la transizione energetica globale, dall'altro. Questi mega-trend convergono in modo significativo, creando ampie opportunità d'investimento, soprattutto laddove il fabbisogno dei centri dati determina una crescente domanda di energia.
Nel settore del private credit, che è stato tra i primi beneficiari del cambiamento delle condizioni di mercato, i tassi sui prestiti societari senior si stanno stabilizzando su livelli prossimi alle medie di lungo termine. Questo crea un contesto favorevole per rendimenti complessivi interessanti, ulteriormente rafforzati da caratteristiche difensive migliorate grazie ai progressi nella struttura del capitale.
La sostenibilità è diventata un fattore imprescindibile nelle strategie d'investimento del private banking. Gli esperti del settore sottolineano come, soprattutto per gli investitori sotto i 40 anni, sia fondamentale integrare criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle scelte di portafoglio.
Questa tendenza è destinata a rafforzarsi ulteriormente con il passaggio generazionale dei patrimoni. Mentre le generazioni precedenti potevano considerare gli investimenti sostenibili come un'opzione, per i più giovani rappresentano invece un requisito essenziale. Questa differenza di approccio richiede ai private banker di sviluppare competenze specifiche in materia di sostenibilità per poter rispondere efficacemente alle aspettative dei clienti.
L'integrazione dei criteri ESG non riguarda solo la selezione degli investimenti, ma anche la capacità di fornire un'informativa trasparente e precisa sull'impatto degli investimenti stessi. I clienti, soprattutto quelli più giovani, non si accontentano più di dati finanziari, ma richiedono una rendicontazione dettagliata degli effetti ambientali e sociali delle loro scelte d'investimento.
Il contesto macroeconomico in cui si muoverà il private banking nel 2025 presenta segnali di stabilità, nonostante un certo rallentamento della crescita economica globale. Le prospettive di recessione vengono allontanate dal calo dell'inflazione e dalle condizioni favorevoli del mercato del lavoro in molte economie avanzate.
Gli Stati Uniti si confermano come l'economia con le migliori prospettive, con una crescita prevista del +2,6% per l'anno in corso, seguita da un +1,5% nel 2025 e un +2,1% nel 2026. L'Italia dovrebbe mantenere un ritmo di crescita più contenuto ma stabile, oscillando tra lo 0,8% nel 2024-2025 e lo 0,7% nel 2026, in linea con la media dell'eurozona (tra lo 0,7% e l'1,1%).
La politica monetaria delle banche centrali, che ha iniziato un ciclo di allentamento, dovrebbe proseguire su questa strada anche nel 2025, con ulteriori misure espansive attese entro il primo semestre dell'anno. Questo scenario di "soft landing" per l'economia europea dovrebbe favorire i mercati finanziari, con rendimenti medi annui attesi intorno al 7-8% per i mercati azionari.