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Per quali partite Iva e di quanto aumentano contributi per la pensione da pagare nel 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
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Contributi pensione partite IVA 2025: aumenti INPS per gestione separata, commercianti e artigiani. Aliquote, importi minimi e scadenze versamenti

La nuova Manovra Finanziaria per il 2025 introduce importanti cambiamenti per i professionisti autonomi, in particolare per quanto riguarda i contributi previdenziali da versare. Mentre viene confermato il taglio del cuneo fiscale fino al 7% e si procede con la revisione delle aliquote e fasce Irpef, sono previsti incrementi contributivi per alcune categorie di lavoratori indipendenti. Questi aumenti sono legati principalmente alla proroga dell'Iscro, il sostegno economico destinato ai professionisti in difficoltà. Vediamo nel dettaglio chi sarà coinvolto da questi incrementi e quali saranno gli importi da corrispondere.

Quali categorie di lavoratori autonomi vedranno aumentare i contributi previdenziali

L'aumento dei contributi previdenziali per il 2025 riguarderà specificamente i lavoratori autonomi e i titolari di Partite Iva iscritti alla Gestione Separata dell'Inps. Questa misura è stata adottata per finanziare la proroga dell'Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro), uno strumento di sostegno economico paragonabile alla cassa integrazione per i lavoratori dipendenti.

È importante sottolineare che non tutti i professionisti autonomi saranno soggetti a questi aumenti. Infatti, i lavoratori iscritti alle casse di previdenza dei professionisti non subiranno variazioni contributive legate all'Iscro, poiché non sono destinatari di questa indennità.

Gli aumenti contributivi riguarderanno quindi:

  • Liberi professionisti senza cassa di previdenza iscritti alla Gestione Separata
  • Collaboratori coordinati e continuativi (co.co.co)
  • Lavoratori autonomi occasionali che superano la soglia dei 5.000 euro annui
  • Venditori porta a porta
  • Associati in partecipazione

Entità dell'aumento contributivo previsto per il 2025

Secondo quanto emerge dalla Manovra Finanziaria, l'incremento dei contributi previdenziali per i lavoratori autonomi della Gestione Separata ammonterà a circa 100 euro annui. Questo aumento deriva dall'incremento dell'aliquota contributiva specificamente destinata al finanziamento dell'Iscro.

Nel dettaglio, l'Inps ha previsto i seguenti aumenti dell'aliquota contributiva:

  • Un incremento dello 0,26% per l'anno 2025
  • Un ulteriore aumento dello 0,51% per gli anni successivi
Questi incrementi si sommeranno alle aliquote contributive già in vigore per la Gestione Separata, che attualmente prevedono:
  • Il 26,23% per i professionisti titolari di partita IVA non iscritti ad altre forme di previdenza
  • Il 35,03% per i collaboratori e altre figure non titolari di partita IVA
È utile ricordare che questi contributi, sebbene rappresentino un costo immediato, confluiscono nel montante contributivo individuale e quindi concorrono alla formazione della futura pensione del lavoratore autonomo.

Come funzionerà l'Iscro nel 2025

L'Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa (Iscro) è stata prorogata dalla nuova Manovra Finanziaria per ulteriori tre anni. Questa misura rappresenta un importante strumento di sostegno per i lavoratori autonomi che attraversano periodi di difficoltà economica, fungendo da ammortizzatore sociale simile alla cassa integrazione dei lavoratori dipendenti.

Per il 2025, l'Iscro prevede alcune novità rispetto alle versioni precedenti, in particolare un innalzamento della soglia di reddito necessaria per accedere al beneficio. Mentre nel 2023 il limite di reddito richiesto era fissato a 8.972,04 euro, per il 2025 questo importo sarà rivisto al rialzo, ampliando potenzialmente la platea dei beneficiari.

Requisiti per accedere all'Iscro nel 2025

Per poter beneficiare dell'Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa nel 2025, i lavoratori autonomi dovranno soddisfare tutti i seguenti requisiti:

  • Esercitare in modo abituale l'attività di lavoro autonomo
  • Essere in regola con tutti i versamenti contributivi obbligatori
  • Possedere partita IVA attiva da almeno quattro anni consecutivi
  • Non essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria
  • Non percepire trattamenti pensionistici diretti
  • Aver subito una riduzione del reddito: nell'anno precedente alla domanda, il reddito deve essere inferiore al 50% della media dei redditi conseguiti nei tre anni antecedenti
È importante sottolineare che la misura è rivolta esclusivamente ai lavoratori in effettiva difficoltà economica, come dimostrato dal requisito relativo alla riduzione del reddito, che deve essere significativa rispetto al triennio precedente.

Procedura di richiesta e importo dell'indennità

Per richiedere l'Iscro nel 2025, il lavoratore autonomo dovrà seguire un iter ben definito:

  1. Presentare domanda telematica all'Inps
  2. Attendere la verifica dei requisiti da parte dell'Agenzia delle Entrate
  3. Ricevere l'approvazione e l'erogazione da parte dell'Inps
Una volta approvata, l'indennità:
  • Decorrerà dal giorno successivo alla presentazione della domanda
  • Sarà erogata per sei mesi consecutivi
  • Avrà un importo pari al 25% dell'ultimo reddito comunicato all'Agenzia delle Entrate, calcolato su base semestrale
  • Non potrà essere inferiore a 250 euro mensili
  • Non potrà superare gli 800 euro mensili
Questo significa che un professionista con un reddito annuo di 20.000 euro potrebbe ricevere circa 417 euro mensili per sei mesi (calcolato come: 20.000 × 25% ÷ 12 × 6).

Impatto degli aumenti contributivi sul bilancio dei professionisti

L'aumento dei contributi previdenziali, sebbene modesto in termini assoluti (circa 100 euro annui), si inserisce in un contesto economico già complesso per molti lavoratori autonomi. È importante valutare questo incremento in relazione ad altri fattori:

  • Deducibilità fiscale: i contributi previdenziali sono interamente deducibili dal reddito imponibile, riducendo quindi l'impatto effettivo dell'aumento
  • Benefici previdenziali: l'incremento contributivo si tradurrà in un aumento, seppur modesto, del montante contributivo e quindi della futura pensione
  • Accesso all'Iscro: a fronte dell'aumento, i professionisti in difficoltà potranno beneficiare di un'indennità che può arrivare fino a 4.800 euro (800 euro per 6 mesi)
Per un lavoratore autonomo con un reddito annuo di 30.000 euro, l'aumento dello 0,26% comporterà un incremento di circa 78 euro annui dei contributi previdenziali, pari a meno di 7 euro al mese. Considerando la deducibilità fiscale, l'impatto netto sarà ulteriormente ridotto.

Alternative e strategie per i professionisti

I lavoratori autonomi che desiderano ottimizzare la propria posizione contributiva e fiscale potrebbero considerare alcune strategie:

  • Pianificazione previdenziale: valutare l'opportunità di aderire a forme di previdenza complementare per integrare la pensione futura
  • Monitoraggio dei requisiti Iscro: tenere sotto controllo i propri parametri reddituali per verificare la potenziale eleggibilità all'indennità in caso di necessità
  • Regolarità contributiva: mantenere la regolarità nei versamenti contributivi è fondamentale sia per l'accesso all'Iscro sia per evitare sanzioni e interessi
È consigliabile, inoltre, consultare un professionista specializzato in materia fiscale e previdenziale per valutare al meglio la propria situazione personale e identificare le strategie più adeguate in base al proprio profilo professionale e reddituale.

 

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