Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Le 4 recenti storie di amministratori di condominio furbi e disonesti. Il fenomeno dilaga e come difendersi

di Marianna Quatraro pubblicato il
storia amministratori disonesti

Le storie recenti che dimostrano come spesso lamministratore di condominio non sia adempiente ai suoi obblighi e alle sue responsabilit

Quali sono le storie di amministratori di condominio che dimostrano quanto furbi e disonesti possano essere? L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nuove Faq che chiariscono gli obblighi di comunicazione per gli amministratori di condominio, introducendo esoneri in caso di cessione del credito e semplificazioni per condomìni minimi e supercondomini, ribadendo, al contrario, i compiti che sempre spettano agli amministratori.

Eppure sono sempre tante e diverse le storie di amministratori condominiali che non si dimostrano adempienti alle loro responsabilità, dimostrandosi invece furbi. E per difendersi, il consiglio è sempre quello di tenere sotto controllo tutti i comportamenti nonchè i documenti che dimostrano la sua gestione, sia condominiale che fiscale.  

  • Sparisce un amministratore di condominio con ben 50mila euro dei condomini
  • Un amministratore di condominio deve restituire tutto dopo aver truffato i condomini con rimborsi non autorizzati
  • Amministratore di condominio non paga le dovute spese legali e scatta il pignoramento
  • Un amministratore di condominio di Fermo finisce nei guai per truffa con il superbonus


Sparisce un amministratore di condominio con ben 50mila euro dei condomini

Sparisce nel nulla un amministratore di condominio di Rimini con ben 50mila euro dei condomini. 

Decine di famiglie hanno spiegato di essere state ingannate. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’uomo avrebbe prelevato indebitamente denaro destinato alle spese di gestione condominiale di tre palazzi situati vicino al centro storico e a San Giuliano.

I soldi erano destinati a pagare le bollette della luce e invece sono stati usati dall’uomo per altri scopi.

Dopo le querele presentate dagli inquilini alla Guardia di Finanza, la Procura di Rimini ha notificato nei giorni scorsi al 50enne, che risulta comunque irreperibile, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per l’accusa di appropriazione indebita, che anticipa un possibile rinvio a giudizio.

Un amministratore di condominio deve restituire tutto dopo aver truffato i condomini con rimborsi non autorizzati

La Corte d’Appello civile di Perugia ha stabilito che un amministratore di condominio revocato deve rendere conto di tutte le spese e, se queste non sono conosciute o autorizzate dai condomini, deve restituire tutto.

Il caso da cui è scaturita la sentenza ha visto contrapposti un ex amministratore e i condomini.

Dopo aver revocato la nomina, infatti, i condomini hanno contestato all’amministratore di essersi appropriato nel corso di tre annualità di gestione di un importo complessivo di 5.446,35 euro, senza aver fornito alcuna giustificazione. 

L’ex amministratore si è giustificato motivando la cifra per rimborsi spese.

Secondo i giudici, spetta comunque sempre al condominio approvare e autorizzare pagamenti quando sono relativi a spese effettivamente erogate per la manutenzione delle parti comuni e per l’esercizio dei servizi comuni e l’amministratore può richiederne il rimborso ma indebitamente trattenerle come rimborsi. 

Amministratore di condominio di Parma non paga le dovute spese legali e scatta il pignoramento

Un avvocato ha vinto una causa contro un amministratore di Parma che, non avendo pagato le spese legali in una causa contro il condominio, come imposto dal giudice, e si è visto pignorare i mobili.

Un amministratore di condominio di Fermo finisce nei guai per truffa con il superbonus 

Un amministratore di condominio di Fermo, insieme a commercialisti e ingegneri, è finito nei guai a causa di una frode nel settore dei superbonus edilizi 110% pari ad oltre 16 milioni di euro, avvenuta tramite emissione di fatture per operazioni inesistenti, predisposizione di false asseverazioni e apposizioni di visti di conformità da parte dei professionisti coinvolti.

Oltre agli amministratori della società appaltatrice, tra gli indagati vi sono sia gli ingegneri, che si presentavano all’Enea, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, le asseverazioni con informazioni false o attestazioni non veritiere sulla congruità delle spese e sulla realizzazione degli interventi agevolati. 

Indagati anche tre commercialisti, che apponevano i visti di conformità in relazione ai crediti ceduti e trasmettevano telematicamente i modelli di cessione del credito all’Agenzia delle Entrate, e l’amministratore dei condomini oggetto degli interventi edilizi.