Mentre il mondo automobilistico sposta sempre più la sua attenzione verso l’elettrificazione e modelli progettati per l’efficienza, le auto d’epoca continuano a esercitare una potente attrazione fatta di storia, emozioni e autenticità e diventano oggetto di interesse crescente sia per collezionisti che per appassionati.
Nel 2026, nuovi modelli di auto diventeranno d'epoca e sempre, con il nuovo anno saranno introdotti anche cambi normativi e fiscali rilevanti per chi possiede vetture storiche o in procinto di diventarlo, valorizzando ulteriormente questa passione e aggiornando le regole di accesso alle agevolazioni.
Quando un’auto diventa d’epoca: definizioni e categorie tra storiche e youngtimer
La definizione di auto d’epoca in Italia distingue nettamente tra "storiche" e "youngtimer", due termini spesso usati impropriamente come sinonimi. In base alle normative e alle fonti del settore, un’auto acquisisce lo status di storica non appena supera i vent’anni dalla sua prima immatricolazione. Tuttavia, la categorizzazione si articola ulteriormente:
- Youngtimer: vetture con età compresa tra 20 e 30 anni. Questi modelli sono oggetto di crescente interesse per chi cerca auto iconiche, ma ancora relativamente moderne e adatte a un uso costante.
- Storiche: veicoli con più di 30 anni, spesso valorizzati tramite registrazione in appositi registri o inclusion nelle liste speciali. Questi mezzi si distinguono anche per la possibilità di accedere a benefici fiscali e normativi maggiori.
Questa differenziazione non si riferisce esclusivamente all’età, ma tiene conto anche della rilevanza culturale e collezionistica:
la certificazione di interesse storico rilasciata da enti come ASI o l’inclusione nella Lista di Salvaguardia ACI rappresenta spesso la chiave d’accesso a benefici e tutele specifiche. Il settore riconosce sia auto d’uso comune sia modelli sportivi divenuti cult, garantendo così una varietà straordinaria nell’offerta e nella domanda.
I modelli che diventeranno d’epoca nel 2026: esempi, caratteristiche e mercati
Il 2026 porta nuovi arrivi tra le vetture che raggiungono il prestigioso traguardo dei vent’anni. Tra i modelli nel mirino degli appassionati spiccano alcune icone degli anni ’90 e primi 2000, pronte ad entrare ufficialmente nella cerchia delle vetture storiche e youngtimer.
- BMW M3 E46: prodotta dal 2000 al 2006, questa versione della Serie 3 ha saputo incarnare il meglio delle sportive tedesche: telaio raffinato, motore sei cilindri aspirato da 343 CV e una linea ancora oggi attualissima.
- Mercedes-Benz SL R129: proposta dal 1989 al 2001, rappresenta l’apice dell’ingegneria tedesca del periodo, con comfort da ammiraglia, tecnologia avanzata (per l’epoca) e motorizzazioni fino al V12.
- Porsche 944: è una delle coupé più equilibrate degli anni ’80, oggi rivalutata per dinamismo, affidabilità e la particolare configurazione transaxle. La versione S2, con motore da 211 CV, rappresenta uno dei modelli più ricercati sul mercato delle storiche.
- Alfa Romeo Giulietta (berlina): simbolo del design e della tecnica italiani, costruita dagli anni ’50 fino ai ’60, oggi può vantare quotazioni accessibili e una facilità di utilizzo unica tra le sessantenni.
- Triumph TR6: roadster britannica per eccellenza, amata dagli appassionati per il classico 2.5 sei cilindri, il design Karmann e la guida coinvolgente. Ancora acquistabile a prezzi relativamente contenuti.
Nuovi ingressi nelle liste di interesse storico comprendono anche vetture di produzione italiana relativamente recenti, come la Fiat Grande Punto (soprattutto nelle versioni T-Jet e Abarth) e Mercedes SLK R171. Alcuni modelli introdotti sul finire degli anni ’90, oggi ventenni, stanno guadagnando uno spazio privilegiato nelle passioni dei giovani collezionisti.
L’inserimento in appositi elenchi ACI amplia di anno in anno la platea di auto d’interesse storico, spaziando dalle utilitarie alle sportive. La progressiva transizione verso motorizzazioni ibride o elettriche rende questi modelli termici ancora più appetibili, sia per valore collezionistico sia per il piacere di guida "analogica".
Vantaggi fiscali e cambiamenti normativi 2026 per auto storiche: bollo, RC auto e assicurazioni
Le trasformazioni normative introdotte per il 2026 riguardano l’imposizione fiscale e la disciplina assicurativa dei veicoli storici. Sul fronte tassa automobilistica (o "bollo"), si confermano le forti differenze tra regioni: molte amministrazioni, come Lombardia o Calabria, prevedono esenzioni o riduzioni significative per i veicoli ultraventennali inseriti nei registri ufficiali; a livello nazionale, l’esenzione completa scatta solo al compimento dei 30 anni.
Le novità più rilevanti riguardano l’assicurazione RC auto: il nuovo decreto legislativo, atteso in piena attuazione durante il nuovo anno, permette alle vetture d’epoca di accedere a schemi assicurativi alternativi, che contemplano il cosiddetto rischio statico. In sostanza, dato il basso tasso di sinistrosità di molte auto storiche – usate spesso solo per raduni, esposizioni o con utilizzo saltuario – l’obbligo della classica RCA può essere sostituito da forme assicurative ad hoc, con coperture specifiche solo per rischi da esposizione e non di circolazione ordinaria.
- Per veicoli in stato non idoneo all’uso (es: privi di motore, rottame) l’obbligo assicurativo viene meno.
- Viene poi data possibilità di polizze stagionali per mezzi a uso limitato nel tempo.
- Le nuove regole si traducono in una gestione più flessibile e meno onerosa della storica, tutelando chi conserva questi veicoli non come strumenti di trasporto quotidiano, ma come beni culturali.
Tutti questi cambiamenti agevolano la proprietà e la gestione di auto d’interesse storico, promuovendo la
conservazione del patrimonio automobilistico nazionale e risolvendo alcune criticità generate dalle norme precedenti.
Il ruolo della lista ACI e delle certificazioni: salvaguardia e accesso alle agevolazioni
L’accesso ai benefici fiscali e assicurativi è indissolubilmente legato al riconoscimento formale della rilevanza storica del veicolo. In Italia il principale strumento in tal senso è la Lista di Salvaguardia ACI, aggiornata annualmente da esperti del settore con il supporto di registri ufficiali e associazioni di marca.
- Solo i modelli inclusi in questo elenco possono accedere alle esenzioni dal bollo o alla circolazione nelle ZTL di alcune città, garantendo selettività nel riconoscimento delle vere auto storiche.
- La certificazione – rilasciata anche da enti come ASI o i registri di marca – comporta la verifica dell’originalità del veicolo e la sussistenza di caratteristiche di interesse collezionistico.
La procedura di iscrizione è regolata e prevede la presentazione di documentazione dettagliata, fotografica e cartacea. Spesso
solo una percentuale dei veicoli certificati accede realmente a tutte le agevolazioni, a tutela della qualità e genuinità del parco storico nazionale. La Lista ACI diventa inoltre un
riferimento per Province, Regioni e Comuni nell’applicazione delle esenzioni fiscali e delle deroghe a limitazioni del traffico urbano.
Prezzi, quotazioni e andamento del mercato auto d’epoca e youngtimer nel 2026
Il mercato delle vetture storiche mostra segnali contrastanti nel 2026, con quotazioni in calo per alcuni modelli molto anziani e apprezzamento costante per le più desiderate youngtimer degli anni ’80, ’90 e 2000. L’interesse degli acquirenti, spesso appartenenti a generazioni cresciute con questi modelli, ha spinto le valutazioni verso l’alto, specialmente per le versioni sportive e meglio conservate.
| Modello |
Quotazione (euro) |
| BMW M3 E46 |
25.000 – 50.000 |
| BMW M3 E46 CSL |
da 100.000 |
| Triumph TR6 |
20.000 – 30.000 |
| Alfa Romeo Giulietta berlina |
10.000 – 25.000 |
| Mercedes-Benz SL R129 |
12.000 – 50.000 |
La tendenza attuale vede prezzi stabili o in crescita per le classiche accessibili (es. Alfa Romeo Giulietta), mentre modelli come la BMW M3 E46 – molto ricercata tra i collezionisti – registrano aumenti rilevanti, in particolare le versioni speciali e a bassa tiratura.
Le previsioni indicano una stabilizzazione dei prezzi delle storiche ante anni ’70, complice una fisiologica diminuzione della domanda, e una dinamica positiva invece per auto prodotte tra fine anni ’80 e inizio 2000, che beneficiano sia della nostalgia sia della maggiore facilità nell’uso quotidiano e nella manutenzione. Le auto più popolari e le utilitarie iconiche restano richieste per il loro valore simbolico tanto quanto per l’accessibilità economica.