Quali sono le principali caratteristiche dei piani individuali pensionistici e dei fondi pensioni, chi puŕ aderirvi e le differenze tra i due prodotti di investimento
Negli ultimi decenni, il sistema previdenziale in Italia ha subito profondi mutamenti, basti solo pensare alla Legge Fornero, ma non solo. La previdenza complementare è diventata essenziale per sostenere la capacità di spesa durante la pensione, andando ad affiancare il sistema pubblico obbligatorio.
In tale contesto emergono strumenti di risparmio a lungo termine come i piani individuali pensionistici (PIP) e i fondi pensione, soluzioni regolamentate a livello nazionale e monitorate dalla COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione).
Tali strumenti consentono di accumulare capitale destinato a fornire un'integrazione reddituale, offrendo flessibilità e benefici fiscali, in linea con le finalità della riforma del sistema pensionistico introdotta dal 1995 e rafforzata attraverso successive regolamentazioni.
I PIP sono contratti assicurativi a carattere previdenziale sottoscrivibili presso compagnie di assicurazione, accessibili senza limiti di categoria professionale. La posizione è personale e flessibile, i versamenti sono volontari e la gestione può essere orientata su comparti con diversi profili di rischio.
Invece, i fondi pensione possono assumere forma collettiva (negoziali/chiusi) o individuale (aperti), istituite da associazioni di categoria, banche o SGR. I fondi investono sui mercati finanziari secondo politiche specifiche definite dal regolamento interno; la partecipazione può comportare anche il versamento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), consolidando ulteriormente la posizione individuale.
La diffusione della previdenza complementare in Italia parte con le riforme degli anni '90 (riforma Dini), che hanno introdotto la necessità di integrare la copertura pubblica per garantire sostenibilità ai sistemi pensionistici. Il Decreto Legislativo 252/2005 rappresenta la fonte normativa principale e attuale, definendo le regole di costituzione, funzionamento e trasparenza dei fondi integrativi. Dapprima utilizzati soprattutto da lavoratori dipendenti, negli ultimi anni si è registrata una crescita delle adesioni individuali tramite PIP e fondi aperti, favorita anche da campagne di educazione finanziaria e incentivi fiscali.
Tipologia | Aderenti | Gestione | Promotore |
Fondo chiuso | Categoria/settore | Collettiva | Sindacati/datori |
Fondo aperto | Chiunque | Individuale/collettiva | Banche/SGR/assicurazioni |
PIP | Chiunque | Individuale | Compagnie assicurative |
I comparti di investimento disponibili permettono di modulare il proprio livello di rischio-rendimento in base all’età anagrafica, alla propensione personale e alla distanza dall’età pensionabile. I fondi offrono comparti obbligazionari, bilanciati, azionari, nonché linee garantite che riducono l’esposizione alle oscillazioni dei mercati finanziari. Le soluzioni lifecycle consentono il passaggio automatico verso linee a minor rischio negli ultimi anni di adesione. La diversificazione e la vigilanza delle Autorità (COVIP e IVASS) offrono una protezione aggiuntiva per gli aderenti.
I costi hanno un’incidenza significativa sulla performance finale. La COVIP obbliga i gestori a presentare l’Indicatore Sintetico dei Costi (ISC) per facilitare confronti trasparenti fra le diverse forme di previdenza complementare e informare gli utenti sull’impatto delle spese di gestione. I PIP spesso presentano un ISC superiore rispetto ai fondi chiusi a causa della struttura commissionale assicurativa. Indipendentemente dalla soluzione scelta, il patrimonio destinato alla previdenza complementare è segregato rispetto ai patrimoni delle società promotrici, assicurando un importante livello di tutela legale.
Sono 2 le principali possibilità di opzioni di riscatto a cui si aggiunge la portabilità e il passaggio da una forma pensionistica all'altra
In estrema sintesi, prima di una analisi più dettagliata nella tabella sotto proposta si può dire che:
Parametro | PIP | Fondo pensione negoziale/aperto |
Adesione | Individuale | Collettiva/individuale |
Costi | Tipicamente più elevati | Piu bassi per i negoziali |
Flessibilità | Alta (importo versamenti variabile) | Collettivi più rigidi |
Benefici fiscali | Identici | Identici |
Gestione rischio | Linee assicurative e unit linked | Comparti gestiti professionalmente |
Contributo datore lavoro | Solo su accordo privato | Sempre nei fondi negoziali |