Monza e Brianza emergono come poli di eccellenza grazie a un tessuto imprenditoriale dinamico, aziende innovative e strategie mirate per il futuro, concentrandosi sulle sfide della crescita sostenibile e sulla valorizzazione dei giovani talenti.
Monza e Brianza rappresentano uno dei territori più vivaci e strutturati sul piano imprenditoriale in Italia, caratterizzati da una spiccata presenza di imprese manifatturiere e di servizi ad alto valore aggiunto. Questa provincia, quinta per popolazione in Lombardia, si contraddistingue per la sua capacità di combinare tradizione industriale e spinta all’innovazione, beneficiando anche della vicinanza con centri accademici e universitari di assoluto rilievo.
Negli ultimi anni, il contesto socio-economico locale sta affrontando mutamenti profondi: crescita rallentata del PIL, pressione internazionale e un profondo rinnovamento demografico delineano lo scenario attuale. Gli indicatori mostrano che, se da un lato la densità industriale e la varietà dei settori rappresentano un elemento di resilienza, dall’altro emergono con forza criticità legate all’invecchiamento della popolazione e alla difficoltà di attrarre giovani specializzati.
In questo scenario, la capacità delle aziende di adattarsi alle nuove sfide sarà decisiva per sostenere e rilanciare la competitività territoriale. Innovazione, investimenti in capitale umano e collaborazione con il mondo della formazione diventano elementi imprescindibili per garantire la futura crescita economica. Ecco perché la provincia è oggi osservata come laboratorio avanzato di politiche per la valorizzazione del capitale umano e per lo sviluppo sostenibile delle filiere produttive, in risposta a un contesto nazionale e globale in rapida trasformazione.
Il panorama imprenditoriale brianzolo si conferma solido e dinamico, nonostante la contrazione economica del biennio appena passato. I dati relativi al 2024 e alle prospettive per il 2025, rilevati dal Centro Studi di Assolombarda in collaborazione con PwC Italia, testimoniano una capacità di reazione superiore rispetto ad altre aree del Nord Italia, specie per livelli di redditività e sostenibilità delle imprese.
I numeri parlano chiaro: il fatturato aggregato delle prime 1000 imprese si attesta a 69,8 miliardi di euro, con una contrazione del 2,3% rispetto all’anno precedente ma una quota di aziende in utile stabile al 92%. L’indicatore EBIT si mantiene elevato al 5,6%, riflettendo un sistema imprenditoriale capace di generare valore anche in condizioni di rallentamento della domanda globale e di pressioni sui costi delle materie prime.
L’analisi evidenzia che la provincia genera performance superiori alla media lombarda in termini di export, grazie in particolare ai comparti della farmaceutica, elettronica e meccanica. Altre aree, come moda, arredo-design e automotive, mostrano invece segnali di debolezza. In termini di partner commerciali, il territorio mantiene un forte legame con la Germania e registra una crescente esposizione verso gli Stati Uniti e la Svizzera. La concentrazione delle imprese è diffusa su tutto il tessuto provinciale, con una presenza significativa in comuni come Monza, Vimercate, Agrate Brianza, Desio e Lissone.
La classifica Top 1000 conferma la presenza di vere eccellenze aziendali: tra le realtà di maggiore rilievo, si distinguono Esprinet S.p.A., STMicroelectronics S.r.l., Mediamarket S.p.A., G.A.I.A. Holding S.r.l., Candy S.p.A., BASF Italia S.p.A., SOL S.p.A., Decathlon Italia S.r.l., Intercos S.p.A. e altre ancora. Non manca una solida rappresentanza dell'industria innovativa con startup come Carsoon S.r.l., Retail Booster S.r.l., Oversonic Robotics S.r.l. e Epsilen Bio S.r.l., che contribuiscono alla modernizzazione di settori ad alto livello tecnologico.
Guardando ai dati disaggregati, le prime 16 aziende superano gli 800 milioni di euro di fatturato, e 9 oltrepassano il miliardo. Questo dato sottolinea la presenza di un nucleo di imprese di primaria importanza anche a livello nazionale. L’ampia base industriale è arricchita dalla presenza di startup innovative – 136 in totale, di cui oltre l’80% attive nei servizi knowledge-intensive, come ICT, biotecnologie e robotica. Il comparto delle nuove imprese si distingue anche per la presenza di giovani under 35 (17%) e una significativa componente femminile (13%).
Le strategie adottate dalle aziende più virtuose sono orientate a:
Sebbene il rallentamento sia evidente, la resilienza del tessuto produttivo si manifesta anche nella costante spinta all’innovazione. Le aziende più avanzate puntano su laboratori congiunti con università e sull’integrazione tra formazione e produzione, per sostenere la transizione verso modelli di competitività sempre più dipendenti da competenze specializzate e qualità del lavoro.
| Settore principale | Trend Export 2024 | Commento |
| Farmaceutica | +17,1% | Crescita sostenuta trainata dall’innovazione |
| Elettronica | +14,6% | Risultati sopra la media regionale |
| Meccanica | +4,5% | Settore stabile |
| Moda | -7,1% | Momentanea debolezza con potenzialità di recupero |
| Automotive | -6,4% | Rallentamento dovuto a fattori globali |
L’interscambio con mercati globali, la capacità di presidiare l’innovazione e la forte integrazione tra aziende storiche e startup delineano per Monza e Brianza una traiettoria di sviluppo incentrata su crescita sostenibile e qualità del capitale umano. La sfida per i prossimi anni sarà mantenere questa leadership e farne un vantaggio competitivo anche nel quadro della revisione degli equilibri generazionali.
L’analisi demografica condotta sugli ultimi rilevamenti restituisce una fotografia di profonda trasformazione, con un progressivo invecchiamento della popolazione e la prospettiva di un calo dell’11,3% della fascia di età attiva tra il 2025 e il 2050. Nel medesimo periodo, la popolazione over 65 crescerà di oltre il 43%, raggiungendo circa un terzo del totale degli abitanti. Questo fenomeno si accompagna a una tendenza migratoria che vede numerosi giovani scegliere esperienze all’estero, con ricadute importanti sulla disponibilità di professionalità specializzate per il tessuto aziendale locale.
Il rischio maggiore è la perdita di capitale umano, con il conseguente indebolimento della capacità di innovazione, proprio mentre l’economia richiede competenze sempre più avanzate. La competizione nel mercato del lavoro diventa quindi estremamente serrata: la difficoltà di reperire personale qualificato riguarda il 43% delle aziende, una percentuale tra le più alte sia in Lombardia sia in Italia. Nel solo 2025, il 53% delle posizioni aperte non ha trovato candidati idonei, accentuando la pressione sulle imprese locali.
Alla luce di questo scenario, emergono diverse strategie di **retention e attrattività** adottate dal sistema aziendale territoriale:
Le prospettive per il futuro sono chiare: il mantenimento dei livelli di produttività e competitività del territorio di Monza e Brianza dipenderà sempre di più dalla capacità di trasformare la criticità demografica in opportunità di sviluppo. In questo processo, l’impegno congiunto di imprese, istituzioni e sistema scolastico-universitario sarà determinante per costruire percorsi agili e innovativi che sappiano rispondere alle esigenze delle nuove generazioni e garantire la crescita equilibrata del sistema economico locale.