Nel settore dell'industria alimentare si registra per la prima volta in tre decenni una riduzione dell'orario di lavoro. Tutte le novità.
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il settore dell'industria alimentare, scaduto a novembre 2023, è stato rinnovato portando con sé una serie di novità su orario di lavoro e turni, pensioni, stipendio e congedo parentale. Questo contratto coinvolge circa 450.000 addetti del settore. Il nuovo accordo, ora definitivo, estende la sua validità a tutti i lavoratori e le lavoratrici dell'industria alimentare, garantendo così uniformità e standard comuni per l'intera categoria, anche rispetto alla previdenza integrativa. Ecco i dettagli:
Per combattere la precarietà lavorativa, è stata ridotta la percentuale dei contratti a termine e di somministrazione, passando dal 50% al 25%. Sono state quyindi incrementate le ore retribuite per il congedo parentale, che comprende ora l'inserimento dei bambini nei nidi e nelle scuole dell'infanzia e l'assistenza a genitori anziani, oltre a misure specifiche per le donne vittime di violenza.
Sul fronte delle pari opportunità, l'accordo prevede che sia la contrattazione nazionale sia quella di secondo livello lavorino all'identificazione di soluzioni efficaci, con l'ente bilaterale del settore incaricato di promuovere analisi e buone pratiche. La Commissione paritetica tecnica inizierà i lavori per rivisitare il sistema classificatorio e aggiornare le definizioni di ruolo a partire dal 2024.
L'ultimo rinnovo contrattuale prevede un aumento retributivo che, nei prossimi quattro anni, porterà a un incremento complessivo di 280 euro, raggiungendo un totale di 10.236 euro.
La prima parte di questo aumento sarà effettiva dal 1 dicembre 2023, con un incremento di 75 euro. Nei primi 14 mesi di attuazione, si realizzerà il 60% dell'aumento complessivo programmato. In assenza di accordi di secondo livello, è previsto un ulteriore incremento di 15 euro mensili oltre agli aumenti già stabiliti.
Nel settore del welfare contrattuale, ci sarà un aumento di 4 euro nel contributo al fondo sanitario integrativo Fasa, per assicurare coperture sanitarie migliorate.
Per quanto riguarda il fondo di previdenza complementare Alifond, il contributo a carico delle aziende salirà all'1,5%, con un aumento dello 0,3% che si traduce in un extra di 6 euro al mese. Questo rafforzamento del fondo contribuirà anche a supportare il congedo di maternità e paternità, garantendo maggiori sostegni ai lavoratori durante questi periodi cruciali.