Il diritto alla disconnessione, concepito per garantire ai lavoratori la possibilità di staccare dagli strumenti lavorativi, è oggi al centro di una nuova proposta di legge
L’avvento delle tecnologie digitali ha trasformato il modo di lavorare, ma ha anche reso più labile il confine tra vita professionale e privata. Il diritto alla disconnessione si propone come una risposta per garantire ai lavoratori la possibilità di separare il tempo dedicato al lavoro da quello personale.
Il testo della proposta di legge prevede che i lavoratori possano evitare di rispondere a email, messaggi su WhatsApp e chiamate aziendali al di fuori dell’orario lavorativo, a meno che non si tratti di emergenze. L’introduzione di queste regole punta a ridurre il fenomeno della reperibilità continua, che spesso diventa una condizione implicita per il mantenimento del posto di lavoro, creando situazioni di stress e affaticamento psicologico. Vediamo i dettagli:
Prevista poi l’introduzione di sanzioni per i datori di lavoro che violano il diritto alla disconnessione. Questi strumenti di controllo sono stati pensati per incentivare le imprese a rispettare i limiti imposti dalla normativa, evitando che il tempo personale dei dipendenti venga invaso da richieste lavorative improprie. I lavoratori possono quindi segnalare eventuali abusi attraverso canali dedicati e garantire una maggiore trasparenza e protezione.
Anche se l’Italia stia ancora discutendo l’approvazione di una normativa organica sul diritto alla disconnessione, altre nazioni europee hanno già implementato leggi simili. La Francia è stata tra le prime a muoversi in questa direzione, obbligando le aziende con più di 50 dipendenti a negoziare con i sindacati le regole per l’uso degli strumenti digitali fuori orario. In modo analogo, il Portogallo ha approvato una normativa che vieta ai datori di lavoro di contattare i dipendenti al di fuori dell’orario lavorativo, imponendo severe sanzioni per i trasgressori.
L’introduzione di una legge sul diritto alla disconnessione potrebbe avere numerosi vantaggi, sia per i lavoratori sia per le aziende. Per i dipendenti, la possibilità di separare il tempo lavorativo da quello personale può ridurre il rischio di burnout e migliorare la qualità della vita e la produttività. Per le imprese, un ambiente lavorativo più equilibrato si traduce in dipendenti più motivati e meno soggetti a malattie legate allo stress.
Un rapporto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro evidenzia come la reperibilità continua sia uno dei fattori di stress per i lavoratori moderni. Regolare il diritto alla disconnessione non solo garantirebbe un maggiore benessere, ma aiuterebbe anche le aziende a ridurre i costi legati all’assenteismo e alla bassa produttività.
Molte aziende italiane, soprattutto le piccole e medie imprese, possono comunque incontrare difficoltà nell’adattarsi a queste nuove regole. Da qui l'importanza di accompagnare l’implementazione della legge con iniziative di sensibilizzazione e supporto, sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti.