Con l’aumento del costo della vita e fenomeni come shrinkflation e speculazioni sui prezzi, il Manifesto dei Consumatori nasce per chiedere interventi strutturali, sgravi fiscali e tutela delle famiglie più vulnerabili.
L’aumento esponenziale dei prezzi negli ultimi anni ha generato profonde preoccupazioni tra le famiglie italiane, colpite da una significativa erosione del potere d’acquisto. In risposta a questa situazione, le principali associazioni dei consumatori hanno elaborato un documento congiunto che rappresenta un punto di riferimento per il dibattito pubblico sulle strategie di tutela dei cittadini. Il Manifesto, nato dall’esigenza condivisa di offrire soluzioni concrete e durature contro il costo elevato dei beni e dei servizi, si rivolge in modo diretto alle istituzioni, sottolineando la necessità di un cambio di passo rispetto alle misure temporanee adottate finora. La sua pubblicazione costituisce un momento di svolta nel confronto tra società civile e governo sulle politiche anti-inflazione.
Negli ultimi quattro anni, l’incremento dei prezzi al consumo ha raggiunto livelli storici, con un aumento del 24,9% dei beni alimentari tra ottobre 2021 e ottobre 2025. Questi dati, certificati dagli organismi ufficiali come l’Istat, riflettono un peggioramento tangibile nelle condizioni di vita di ampie fasce della popolazione. Il disagio sociale si manifesta soprattutto tra chi dispone di redditi fissi, nei lavoratori dipendenti e pensionati, e in una larga parte del ceto medio, spesso costretto a rinunciare a beni essenziali o a rivolgersi a canali di vendita low cost.
L’analisi delle tendenze economiche offre un quadro dettagliato:
Nel Manifesto sottoposto al governo, le associazioni dei consumatori presentano un ventaglio di proposte concrete finalizzate a trasformare la politica economica attuale. Si evidenzia la necessità di:
Uno degli assi portanti del Manifesto è la battaglia contro le pratiche speculative che contribuiscono alla crescita ingiustificata dei prezzi. L’esperienza maturata dalle associazioni dei consumatori ha evidenziato come la sola inflazione non basti a spiegare l’entità degli aumenti registrati nelle filiere, spesso dovuti a comportamenti opportunistici in fase di produzione, distribuzione e vendita.
Per rafforzare gli strumenti di controllo, il documento chiede di potenziare il ruolo della Commissione di allerta rapida sui prezzi, da estendere a una platea più ampia di beni e servizi. Secondo il Manifesto, solo una vigilanza efficace consente di individuare tempestivamente possibili distorsioni e di agire con prontezza verso chi alimenta rincari non giustificati.
| Fattore | Problematicità |
| Speculazione | Aumenti oltre l’inflazione reale |
| Shrinkflation | Riduzione quantitativa a prezzo invariato |
| Monitoraggio prezzi | Necessità di estensione a filiere non alimentari |
Oltre alla speculazione, la shrinkflation costituisce una delle minacce più subdole: questo fenomeno, segnalato a più riprese dalle organizzazioni di tutela, rappresenta una sorta di inflazione occulta che erode la fiducia e depaupera il valore reale dei prodotti acquistati. Le associazioni richiedono norme severe contro ogni pratica ingannevole, con l’obiettivo di garantire la massima trasparenza e correttezza nei confronti degli utenti finali.
La revisione della fiscalità costituisce una delle principali strategie individuate nel Manifesto per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie. Si propone l’introduzione di meccanismi di alleggerimento dell’IVA sui beni di larga diffusione, un intervento che, secondo le stime degli esperti del settore, potrebbe tradursi in un risparmio medio annuo pari a circa 500 euro per nucleo familiare.
Altre operazioni chiave comprendono:
Un pilastro delle richieste degli organismi di tutela dei consumatori riguarda il rafforzamento di politiche di supporto diretto ai gruppi più a rischio. L’aumento dei costi energetici e alimentari ha conseguenze particolarmente gravi per i nuclei meno abbienti e per chi affronta condizioni di vulnerabilità socio-economica. Il Manifesto propone la creazione di fondi specifici per sostenere queste fasce di popolazione, con criteri di attribuzione trasparenti e incardinati in una logica di giustizia sociale.
Tra le proposte avanzate:
Nel panorama degli strumenti di pressione sociale, la mobilitazione attraverso lo sciopero del carrello rappresenta una novità significativa. Questa forma di protesta collettiva, avanzata come opzione in caso di mancato recepimento delle richieste del Manifesto, sottolinea il crescente disagio e la disillusione dei consumatori dinanzi a rincari costanti e insufficienti risposte istituzionali.
Lo sciopero del carrello consiste nella sospensione degli acquisti di beni non essenziali per un periodo definito, così da inviare un segnale forte ai decisori politici e agli operatori economici circa l’urgenza di politiche più giuste e trasparenti. Si tratta di un’iniziativa che intende coinvolgere l’intera collettività, rafforzando il ruolo della cittadinanza attiva nel difendere i propri diritti fondamentali.
Le associazioni dei consumatori, firmatarie del Manifesto, confermano la volontà di mantenere alta l’attenzione sulle questioni legate al caro vita e sulla necessità di una ridistribuzione più equa della ricchezza. L’obiettivo è quello di salvaguardare il potere d’acquisto come valore sociale e chiave di volta per la crescita economica e il benessere diffuso.
Nel documento emergono competenze maturate nell’analisi delle dinamiche di mercato, autorevolezza consolidata dal confronto con legislatori ed enti di controllo e una trasparenza che deriva dall’impegno storico nella tutela dei diritti. Sostenendo la causa di famiglie, lavoratori e pensionati, le organizzazioni promotrici ribadiscono l’importanza di soluzioni sistemiche e inclusive per rispondere all’attuale scenario economico, delineando prospettive di fiducia, dignità e equilibrio per il futuro.