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La rivoluzione dell'euro nel 2026: nuove banconote, fine dei centesimi definitiva ed euro digitale

di Marcello Tansini pubblicato il
Cambia tutto sull'euro

Nel 2026 l'euro cambia volto: nuove banconote celebrano cultura e natura, fine dei centesimi, più sicurezza e sostenibilità. Un'evoluzione che coinvolge i cittadini e rafforza l'identità europea.

Il panorama monetario dell'area euro si appresta a vivere un profondo rinnovamento, che riflette i cambiamenti tecnologici, sociali e culturali intervenuti negli ultimi anni. L'aggiornamento delle banconote, programmato dalla Banca Centrale Europea (BCE), rappresenta un passaggio importante non solo dal punto di vista tecnico, ma anche simbolico: la ridefinizione dell'aspetto delle specie monetarie cartacee mira infatti a rafforzare l'identità condivisa tra i cittadini europei, valorizzando la pluralità delle culture e delle risorse naturali che compongono il tessuto dell'Unione.

 

La proposta delle nuove banconote in euro e delle relative innovazioni, che abbracciano criteri di sicurezza avanzati e altissima riconoscibilità, si accompagna a una profonda riflessione sui valori e sui simboli che più rappresentano la società europea contemporanea. Altro aspetto rilevante riguarda la sostenibilità ambientale e il progressivo adeguamento alle istanze di accessibilità, inclusione e valorizzazione della biodiversità. Il rilancio del contante, come strumento affidabile e riconosciuto da tutti, trova così nuovo spazio accanto agli strumenti digitali di pagamento, delineando una strategia che coniuga tradizione e innovazione in modo equilibrato.

Motivazioni e obiettivi del rinnovamento delle banconote in euro

Il processo di modernizzazione delle banconote parte da specifiche esigenze, maturate nel contesto socio-economico europeo. Fra le motivazioni più rilevanti figura la necessità di contrastare il fenomeno delle falsificazioni, reso più insidioso dall'evoluzione continua delle tecniche di riproduzione. Tecnologie innovative vengono quindi integrate nella stampa, elevando i livelli di sicurezza e tutelando i cittadini.

Un altro obiettivo prioritario riguarda l'accessibilità universale: le nuove banconote risponderanno agli standard più avanzati per agevolare l'identificazione e la maneggevolezza anche da parte di persone con disabilità visive, favorendo la reale inclusione di tutte le categorie della popolazione.
Centralità riveste poi la sostenibilità. La BCE, in linea con le direttive ambientali dell'UE, si impegna a ridurre l'impatto ambientale nel ciclo di vita del denaro fisico, impiegando materiali e processi meno inquinanti.

Ad ampliare la portata dell'iniziativa interviene infine la crescente diffusione dei pagamenti elettronici: in questo scenario, le nuove banconote intendono riaffermare l'importanza del contante come strumento sicuro, accettato universalmente e garante di autonomia per il cittadino. Il rilancio della valuta cartacea non si traduce solo in una risposta alle minacce tecniche, ma anche in un investimento nei valori di inclusione, affidabilità e identità collettiva.

I temi delle nuove banconote: cultura europea e resilienza della natura

La ridefinizione del design delle banconote ruota attorno a due filoni tematici, frutto di una lunga consultazione pubblica e del lavoro di gruppi di esperti multidisciplinari. Il primo tema, "Cultura europea", intende omaggiare le figure chiave che hanno segnato la storia del continente, insieme a spazi e momenti emblematici della produzione culturale. Si tratta di personalità universalmente riconosciute, come Maria Callas per le arti performative (5 euro), Ludwig van Beethoven per la musica (10 euro), Marie Curie per l'educazione e la ricerca (20 euro), Miguel de Cervantes per la letteratura e la biblioteca (50 euro), Leonardo da Vinci per la scienza, l'arte e l'innovazione (100 euro), e Bertha von Suttner per l'impegno civico (200 euro). Queste scelte sono correlate a scene raffiguranti festival, scuole, musei e piazze pubbliche.

Il secondo tema, "Fiumi e uccelli: resilienza nella diversità", racconta visivamente la ricchezza degli ecosistemi europei, richiamando alla mente paesaggi fluviali e specie avicole come il picchio muraiolo, il martin pescatore, la cicogna bianca, l'avocetta e la sula bassana. Ciascun taglio unisce uno scorcio naturalistico a un simbolo istituzionale, quale il Parlamento europeo o la Banca Centrale Europea stessa. Il messaggio chiave è quello della forza adattiva della natura e dell'impegno condiviso per la tutela ambientale.

Tale innovazione grafica contribuisce a rendere immediatamente riconoscibile ogni banconota, introducendo nuovi elementi identificativi che rispondono sia alla domanda di sicurezza che alla necessità di rafforzare l'identità europea nelle generazioni future.

Processo di selezione e partecipazione pubblica: trasparenza e coinvolgimento dei cittadini

Il percorso che condurrà all'emissione della nuova serie di banconote è stato improntato ai principi di apertura e partecipazione condivisa. Dal 2021 in avanti, la BCE ha promosso una serie di consultazioni che hanno coinvolto più di 365.000 cittadini e cittadine dell'Unione europea, invitati a esprimere preferenze sulle tematiche, i simboli e le figure rappresentative.

Il metodo adottato garantisce che il risultato sia aderente alle esigenze, alle sensibilità e ai valori realmente sentiti a livello diffuso. Successivamente, la fase creativa prevede un concorso internazionale destinato ai designer professionisti residenti nell'UE: i progetti grafici verranno valutati da una giuria apposita e sottoposti a ulteriore selezione pubblica nel 2026.

Questo modello di governance partecipata rappresenta un esempio di trasparenza istituzionale nell'ambito delle politiche monetarie e assicura che le nuove banconote rispecchino l'identità collettiva europea, senza imposizioni dall'alto ma attraverso un dialogo aperto tra istituzioni e società civile.

Addio ai centesimi: tra norme nazionali, arrotondamenti e voci di Bruxelles

La strada che molti Paesi dell'euro stanno percorrendo è quella dell'arrotondamento del totale dello scontrino solo quando si paga in contanti: il conto complessivo viene portato al 5 centesimi più vicino, con importi che terminano in 1, 2, 6 e 7 centesimi arrotondati per difetto e quelli che terminano in 3, 4, 8 e 9 arrotondati per eccesso. I prezzi dei singoli prodotti non si toccano, e se il pagamento avviene con carta o app non c'è alcun arrotondamento: si paga al centesimo. È lo schema adottato in vari Stati dell'area euro e, più di recente, entrato in vigore in Estonia dal 1° gennaio 2025 e in Lituania dal 1° maggio 2025.

Anche dove si arrotonda, le monete da 1 e 2 centesimi restano a corso legale: possono circolare e devono essere accettate, salvo limiti quantitativi ragionevoli alla cassa. Una loro abolizione definitiva richiederebbe una decisione a livello UE, e le stesse banche centrali che hanno introdotto l'arrotondamento ricordano che non esistono al momento piani europei per ritirarle legalmente. La discussione prosegue: la Commissione ha valutato regole uniformi per l'intera area euro, proprio per evitare mosaici di pratiche nazionali.

L'Italia ha sospeso il conio delle monete da 1 e 2 centesimi dal 1° gennaio 2018 e applica l'arrotondamento del totale in contanti al 5 centesimi più vicino: i tagli restano validi e utilizzabili, ma non vengono più prodotti. In pratica, la “micro-rivoluzione” alla cassa è già realtà da anni, con regole precise su quando si arrotonda e quando no.

Euro digitale: perché se ne parla e come potrebbe funzionare

L'euro digitale sarebbe una nuova forma di denaro della banca centrale disponibile a tutti i cittadini dell'area euro, gratuito nell'uso di base, accettato ovunque e complementare al contante. Tecnicamente vivrebbe in un wallet aperto con la propria banca o con un intermediario pubblico, e servirebbe per pagare in negozio, P2P, online e anche senza connessione in modalità offline; l'idea, dal punto di vista strategico, è garantire un mezzo di pagamento europeo e resiliente.

Il disegno punta molto su privacy e sicurezza: nei pagamenti offline il livello di riservatezza sarebbe simile al contante, con dati delle micro-transazioni che non vengono inviati né alla BCE né ai prestatori; nei pagamenti online i dati resterebbero minimi e necessari per la compliance. Per evitare un eccessivo spostamento di depositi dalle banche verso il nuovo strumento, l'architettura ipotizza limiti alle giacenze personali dell'ordine di qualche migliaio di euro; si tratta di un range in discussione tra autorità e accademia, con scenari che vanno da 1.000–3.000 fino a oltre 5.000 euro nelle varie simulazioni, sempre con l'obiettivo di proteggere stabilità finanziaria e credito.

Sul calendario, la BCE ha avviato da novembre 2023 una fase di preparazione per definire regole, prototipi e contratti dell'infrastruttura fino a ottobre 2025. In parallelo, procede il negoziato sul Regolamento che istituirà l'euro digitale e quello sulla legale accettazione del contante, pacchetto legislativo varato dalla Commissione nel giugno 2023. La stessa BCE ha indicato come obiettivo un accordo politico entro inizio 2026; dopo la legge, servirebbero 2–3 anni per lo sviluppo operativo prima di un eventuale lancio al pubblico, a cavallo della fine del decennio.