Il dibattito istituzionale relativo alla Manovra Finanziaria 2026 è entrato in una fase decisiva con l’avvio della sessione di Bilancio e le audizioni tenutesi ieri 4 novembre presso le Commissioni riunite del Senato e della Camera. In questa cornice, le principali organizzazioni sindacali, le associazioni di rappresentanza delle imprese e i soggetti del comparto assicurativo sono stati ascoltati per esprimere le proprie posizioni sulle misure cardine della proposta governativa. L
Le posizioni dei sindacati: CGIL, CISL e UIL sulle principali misure della manovra
Durante le audizioni parlamentari, le confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL hanno messo in luce una lettura attenta delle principali misure previste dalla manovra, sottolineando convergenze e divergenze su diversi punti chiave. L’analisi dei sindacati si è soffermata sulle strategie di riduzione dell’Irpef, sul rafforzamento delle politiche sanitarie e previdenziali, e sulle implicazioni della nuova rottamazione quinquies relativa ai debiti fiscali.
Le rivendicazioni hanno preso la forma di proposte puntuali, volte tanto alla correzione di aspetti ritenuti iniqui quanto al rafforzamento di strumenti a tutela dei lavoratori e dei pensionati. Da un lato si evidenziano forti critiche sulla presunta insufficienza degli stanziamenti per la sanità pubblica e per le pensioni, dall’altro si riconosce il tentativo di alleggerimento dell’imposizione fiscale sui redditi da lavoro, pur rilevando limiti distributivi degli interventi.
La riforma della rottamazione delle cartelle esattoriali, sebbene finalizzata a dare respiro a famiglie e imprese in difficoltà, è stata valutata con attenzione, con richieste specifiche riguardo la capacità della misura di raggiungere target realmente bisognosi e il rischio di favorire situazioni di inadempienza strutturale. La sicurezza nei luoghi di lavoro e il rafforzamento della contrattazione collettiva completano il quadro delle priorità avanzate nel confronto in Commissione.
Critiche di CGIL sulla riduzione dell’Irpef e sulla sanità
La principale confederazione ha posto l’accento sugli effetti redistributivi della riduzione dell’imposta sui redditi delle persone fisiche. Secondo CGIL, il taglio fiscale, così come concepito, non compensa la perdita di potere d’acquisto che i lavoratori e i pensionati hanno subito negli ultimi anni per via dell’inflazione e del mancato adeguamento degli scaglioni Irpef. Sono stati messi in risalto i seguenti punti:
- Persistenza di un forte drenaggio fiscale sui redditi medio-bassi, aggravato da una dinamica salariale poco favorevole.
- Definanziamento della sanità pubblica: CGIL ha segnalato la progressiva riduzione del rapporto tra spesa sanitaria e PIL, paventando conseguenze sulla qualità e accessibilità delle cure.
- Insufficienza delle misure di sostegno alla previdenza e protezione sociale per fasce fragili.
La confederazione ha infine denunciato il rischio di ritorno a una logica di austerità, affermando la necessità di politiche più espansive che riequilibrino redditività, investimenti nel welfare e tutele universali per il lavoro.
Valutazioni CISL su taglio Irpef, pensioni e rottamazione quinquies
La posizione di CISL ha riconosciuto alcuni segnali positivi nel percorso di riforma, tra cui la prosecuzione della riduzione dell’imposizione fiscale sul lavoro. Tuttavia, la confederazione ha espresso perplessità riguardo:
- La nuova rottamazione quinquies: CISL ha evidenziato dubbi sull’efficacia della reiterazione delle sanatorie fiscali, rimarcando il rischio di indebolimento della compliance tributaria tra cittadini contribuenti.
- Riforma delle pensioni: si segnala il mancato rifinanziamento della legge sulla partecipazione e delle misure di sostegno per chi è prossimo al pensionamento, rendendo il sistema meno inclusivo.
- Utilizzo delle risorse per la sanità: apprezzamento per l’incremento degli stanziamenti, ma richiesta di maggiore trasparenza e indirizzamento verso veri servizi essenziali.
La CISL ha dunque chiesto una strategia di riforma fiscale e previdenziale orientata alla stabilità e alla sostenibilità, proponendo un rafforzamento delle misure in favore dei nuclei familiari vulnerabili e una maggiore progettualità nel definire le politiche di inclusione.
Preoccupazioni di UIL su fisco, pensioni, sanità e sicurezza sul lavoro
UIL ha posto l’accento sulle criticità legate ai principali capitoli di spesa pubblica e sui rischi per l’effettiva tutela dei diritti dei lavoratori. In particolare, sono stati sottolineati:
- Necessità di misure strutturali sulla detassazione dei premi di produttività: il sindacato chiede che tale beneficio venga esteso a tutti i contratti collettivi rappresentativi e a una fascia più ampia di reddito.
- Richiesta di rafforzamento della contrattazione di secondo livello per consolidare la tutela salariale, soprattutto nelle imprese di piccole dimensioni.
- Preoccupazione per il capitolo sanità, giudicata ancora sottodimensionata rispetto ai bisogni della popolazione.
- Richiesta di destinare i fondi per la sicurezza sul lavoro al potenziamento degli strumenti territoriali di prevenzione, come gli Spisal.
UIL ha infine sollecitato una revisione attenta delle politiche previdenziali, sottolineando i rischi di una minor capacità del sistema di tutelare lavoratrici e lavoratori prossimi alla pensione.
Confidustria: le richieste delle imprese fra PNRR, costo energia e investimenti
Nel corso delle audizioni, Confindustria ha espresso una valutazione complessiva orientata al sostegno del comparto produttivo, ponendo l’attenzione su tre tematiche principali: rimodulazione del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), gestione del costo dell’energia e sostegno agli investimenti.
- Richiesta di una maggiore vocazione agli investimenti produttivi per il PNRR, affinché le risorse residue e inutilizzate siano concentrate su progetti ad alto impatto economico e industriale.
- Misure per contenere il costo dell’energia: la crescita dei prezzi continua a pesare sulla competitività delle imprese, per cui si suggerisce di destinare almeno 8 miliardi di euro l’anno a sostegni energetici, in linea con le strategie adottate da Francia e Germania.
- Credito per ricerca e sviluppo: Confindustria segnala la necessità di rafforzamento del credito d’imposta per R&S, nonché la proroga degli strumenti di incentivazione già in scadenza o ridimensionati.
Viene inoltre suggerita una puntuale attenzione agli interventi fiscali che possano sostenere liquidità e investimenti, mantenendo il focus sulle iniziative strutturali più che su misure straordinarie e temporanee.
Le proposte di ANIA sul sistema assicurativo e il ruolo nelle politiche economiche
ANIA, associazione rappresentativa del comparto assicurativo, ha portato all’attenzione del Parlamento la necessità di integrare pienamente il settore tra i protagonisti delle strategie di politica economica. Tra le proposte avanzate si segnalano:
- Miglioramento del quadro fiscale per le polizze a tutela di imprese e persone, con attenzione alle coperture anti-catastrofali.
- Sostenimento della funzione “anticiclica” delle assicurazioni, capaci di favorire investimenti privati e pubblici in settori strategici, anche nel contesto PNRR.
- Proposte per la revisione delle normative in materia di responsabilità civile, volte a contenere la spesa sociale e promuovere la sicurezza dei cittadini e delle imprese.
Secondo ANIA, il rafforzamento della partnership pubblico-privato, attraverso modelli assicurativi su larga scala, può svolgere un ruolo trainante in una fase di grande incertezza sia per i mercati sia per il sistema delle famiglie.
Sintesi delle principali richieste e prospettive di modifica della manovra
L’analisi delle audizioni dalle principali organizzazioni sindacali e associazioni di categoria mette in rilievo un panorama articolato di aspettative e richieste. I temi ricorrenti possono essere così riassunti:
- Necessità di maggiore equità nelle politiche fiscali e previdenziali, con una rimodulazione degli interventi a salvaguardia dei redditi da lavoro e della previdenza sociale.
- Priorità all’investimento nella sanità pubblica, come risposta alla criticità crescente degli ultimi anni e come leva per la coesione sociale.
- Rafforzamento delle misure di sostegno alle imprese, soprattutto in materia di energia, investimenti e digitalizzazione, in continuità con le best practice europee.
- Valorizzazione del ruolo degli intermediari assicurativi nel garantire stabilità al sistema economico ed estensione della protezione a cittadini e imprese.
Le prospettive di modifica della manovra dipendono ora dal percorso emendativo che coinvolgerà le Camere nelle prossime settimane.