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Manovra Finanziaria 2026, ultime novitŕ su emendamenti tra approvati, in dubbio e cancellati questa settimana

di Marianna Quatraro pubblicato il
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La Manovra Finanziaria 2026 arriva a un momento cruciale: tra record di emendamenti e misure chiave per famiglie, imprese e lavoratori, si discutono cambiamenti su Opzione Donna, sanatoria edilizia e nuove prospettive fiscali.

L’iter parlamentare della legge di bilancio per il 2026 è entrato nella fase più intensa con la discussione degli emendamenti.

Nel contesto economico attuale, l’attenzione di partiti e cittadini si concentra sulle modifiche che potrebbero incidere concretamente sulla quotidianità: pensioni, fisco, lavoro, welfare e misure per la casa. 

La settimana corrente si è rivelata densa di novità: la selezione degli emendamenti ammissibili, il confronto sulle misure più discusse e il lavoro trasversale tra maggioranza e opposizioni hanno dato vita a un clima di confronto serrato, ma anche a nuovi equilibri che potrebbero cambiare volto alla manovra.

Il punto sugli emendamenti: tra numeri record, proposte chiave e iter parlamentare

Il lavoro sulle proposte di modifica alla legge di bilancio ha raggiunto numeri ancora una volta elevatissimi. In Commissione Bilancio del Senato sono stati depositati oltre 5.700 emendamenti, cifra superiore anche rispetto agli anni passati. Solo una parte minoritaria, circa il 7-10%, riceverà lo status di "segnalato" e potrà essere analizzata nel dettaglio, a fronte dell’obbligo di mantenere l’equilibrio dei conti pubblici (saldi invariati).

Le proposte arrivano da tutte le forze politiche, con un forte protagonismo dei partiti di maggioranza: Forza Italia (circa 677 emendamenti), Fratelli d’Italia (500), Lega (399) e Noi Moderati (62). Anche l’opposizione ha presentato quasi 4.000 richieste, impegnandosi su temi come fisco, lavoro, pensioni, no tax area e politiche industriali.

Tra i temi più gettonati nelle proposte figurano:

  • Modifiche alla fiscalità degli affitti brevi
  • Rivalutazione dell'oro da investimento con aliquote agevolate
  • Nuove misure per il comparto sicurezza e assunzione nelle forze dell’ordine
  • Interventi su bonus casa e detrazioni fiscali
  • Proroghe e revisioni sulla flessibilità in uscita dal lavoro (Opzione Donna, Quota 103 e Ape Sociale)
  • Possibile riapertura della sanatoria edilizia 2003
  • Maggiore tutela per lavoratrici madri e misure di decontribuzione
Il clima politico in Commissione Bilancio è apparso teso ma produttivo: se la maggioranza ha segnalato alcune proposte bandiera, anche le opposizioni hanno scelto un pacchetto unitario su questioni chiave del welfare e del sostegno all’istruzione. Il processo di scrematura è molto selettivo: su quasi seimila emendamenti, solo circa 400 sono stati individuati come prioritari e destinati al confronto parlamentare, di cui meno della metà approderanno davvero al voto

Le novità più rilevanti della settimana: emendamenti approvati, respinti o in discussione

I giorni dal 1 al 5 dicembre sono stati caratterizzati da acceso dibattito in Commissione Bilancio e nelle aule parlamentari. Alcuni emendamenti particolarmente attesi hanno subito modifiche sostanziali, mentre altri sono stati accantonati o rimandati alla successiva fase della discussione.

Tra le proposte approvate o avviate verso l’agenda della Camera e del Senato:

  • Aumento della maggiorazione per le pensioni minime, con una somma aggiuntiva fissa prevista per il nuovo anno
  • Ulteriore promozione dei bonus a favore del lavoro femminile, con lo sgravio contributivo rafforzato per le lavoratrici madri e nuovi incentivi per la natalità
  • Approvata la detassazione delle mance nel settore della ristorazione, con limiti di reddito più ampi
  • Confermata la possibilità per le forze di polizia di beneficiare di un percorso di assunzioni straordinario
  • Via libera a nuove detrazioni fiscali per l’acquisto di elettrodomestici e libri scolastici per studenti delle superiori
Restano invece in sospeso emendamenti che riguardano la proroga di Opzione Donna, la sanatoria edilizia del 2003 e la revisione delle aliquote sugli affitti brevi: questi temi stanno generando divisioni sia all’interno della maggioranza sia tra i gruppi di opposizione.

Tra le proposte respinte o temporaneamente accantonate figurano:

  • La patrimoniale sui grandi patrimoni
  • L’estensione ulteriore della no tax area fino a 15.000 euro
  • Alcuni bonus legati al comparto scuola e università
Ogni approvazione, cancellazione o rinvio conferma che il percorso degli emendamenti è segnato da equilibri fragili e da continue mediazioni tra esigenze di finanza pubblica e pressione sociale rappresentata dai gruppi politici.

Proroga e cambiamenti di Opzione Donna: cosa prevede la possibile estensione nel 2026

Il tema della flessibilità previdenziale, e in particolare della misura nota come Opzione Donna, rimane uno degli argomenti più seguiti tra i lavoratori e nei media. Dopo l'iniziale esclusione dal testo base della manovra, la possibilità di una proroga è stata rilanciata da proposte emendative presentate sia da maggioranza che opposizione.

I requisiti in discussione per il 2026 si basano sull’estensione della finestra temporale per la maturazione dei criteri necessari: la lavoratrice dovrà aver raggiunto, entro il 31 dicembre 2025, almeno 35 anni di contributi e 61 anni d’età, con un’ulteriore riduzione possibile per le madri (fino a due anni). Questo aspetto si lega alla volontà di valorizzare i percorsi lavorativi discontinui e il lavoro di cura, particolarmente significativo tra le donne.

Una novità riguarda l’ampliamento della platea: la proposta più avanzata estende il beneficio anche a chi si trova in stato di disoccupazione, superando il vincolo della crisi aziendale per le lavoratrici licenziate. Sono inoltre oggetto di discussione ulteriori misure di inclusione sociale e la ricerca di coperture finanziarie sufficienti, stimate in circa 3,4 miliardi di euro su tre anni.

Permane però un nodo tecnico sul metodo di calcolo: la misura comporta la liquidazione dell’assegno interamente con il sistema contributivo, penalizzando l’importo rispetto ad altre vie di uscita tradizionali. Va inoltre considerato il regime delle “finestre mobili” che impone una attesa dai 12 ai 18 mesi dalla maturazione dei requisiti.

Sanatoria edilizia 2003 e altri temi caldi: il dibattito politico sulle misure controverse

Nel pacchetto degli emendamenti più discussi spicca la proposta di riaprire la sanatoria edilizia legata alla legge del 2003, tema che divide in modo netto le forze politiche e l’opinione pubblica. La misura, rilanciata da Fratelli d’Italia tramite un emendamento in Commissione, prevederebbe la possibilità per categorie finora escluse di accedere al condono, limitando però il beneficio agli immobili non ricadenti in zone rosse e rimettendo alle Regioni il compito di fissare le modalità applicative.

Le posizioni sono molto polarizzate: chi sostiene la riapertura invoca la necessità di equità per chi ha regolarmente versato le somme previste, mentre le opposizioni contestano il rischio di effetti distorsivi, rimarcando potenziali danni ambientali e il peso che tali misure avrebbero nella contesa elettorale.

Tra gli altri temi sensibili emersi nelle discussioni parlamentari di questi giorni:

  • Stretta sulle piattaforme di fast fashion extra UE per contrastare la concorrenza sleale e tutelare ambiente e diritti dei lavoratori
  • Proposta di nuove norme sulla proclamazione degli scioperi nei trasporti
  • Richiesta di detassazione aggiuntiva per interventi di restauro su tombe e cappelle
  • Spinta per il rafforzamento dei fondi destinati alla sanità e alle assunzioni nel settore pubblico
Le trattative sono in pieno svolgimento e solo la scrematura finale stabilirà quali misure supereranno il vaglio parlamentare.

Emendamenti fiscali e misure per imprese, famiglie e lavoratori: cosa potrebbe cambiare

La parte fiscale della manovra e gli incentivi a sostegno dei soggetti produttivi e del welfare rappresentano uno dei campi di maggiore confronto. Negli emendamenti presentati per l’esame 2026 figurano alcune novità di rilievo per le imprese, le famiglie e tutto il mondo del lavoro.

  • Affitti brevi e cedolare secca: si discute la soppressione dell’aumento dell’aliquota al 26% sugli affitti turistici gestiti tramite piattaforme online; i partiti di centrodestra spingono per confermare le aliquote precedenti o introdurre una cedolare agevolata per i contratti a lunga durata.
  • Tassa sulla rivalutazione dell’oro: è all’ordine del giorno l’applicazione di un’aliquota transitoria agevolata (dal 12,5% al posto del 26%) per facilitare l’emersione di oro da investimento detenuto dai privati. Si stima un gettito di oltre due miliardi.
  • Aliquota Irap per banche e assicurazioni: la Lega propone l’aumento dal 2% al 4%, destinando parte delle risorse alla sicurezza pubblica; si valuta l’eventuale esclusione delle holding finanziarie.
  • Sgravi contributivi per lavoratrici madri: nuove misure dedicate a chi percepisce redditi inferiori ai 40.000 euro annui, per favorire l’occupazione femminile e il lavoro autonomo.
  • Detrazioni per famiglie: tra le ipotesi, la detrazione al 22% delle spese per l’acquisto di libri scolastici e la deducibilità dei costi di restauro per tombe e cappelle.
  • Credito d’imposta su investimenti in tecnologia e digitalizzazione (Transizione 5.0), con incentivo triennale fino al 2028.
  • Nuovi bonus a favore della casa: restano oggetto di verifica le agevolazioni per lavori edilizi nelle abitazioni e l’eventuale esclusione della prima casa dal calcolo dell’Isee.
Nel panorama attuale, molte delle novità mirano a rafforzare il potere d’acquisto, favorire la crescita economica e rispondere ad alcune urgenze sociali emerse negli ultimi mesi. Tuttavia, l’approvazione finale resta subordinata sia alle verifiche sulle coperture finanziarie sia all’equilibrio tra le priorità delle diverse anime della maggioranza.

Le prossime tappe dell’iter: selezione degli emendamenti e prospettive per l’approvazione finale

Il percorso della manovra finanziaria prosegue secondo un calendario serrato. Dopo la fase di deposito e segnalazione delle proposte, il Parlamento è chiamato alla selezione definitiva degli emendamenti ammissibili. Saranno qualche centinaio al massimo le proposte che affronteranno il confronto in aula, ridotte ulteriormente dai veti di ammissibilità e dalle necessità di mantenere i saldi invariati.

Nel corso della prossima settimana la Commissione Bilancio porterà in Aula solo gli emendamenti prioritari, mentre le altre proposte ritenute marginali verranno accantonate. L’iter parlamentare è destinato a concludersi entro la seconda metà di dicembre, con l’obiettivo di approdare all’ok definitivo del Senato, seguito dall’approvazione finale della Camera in tempo per l’inizio del nuovo anno fiscale.

Guardando alle prospettive, la fase attuale richiede un delicato equilibrio tra risposte alle esigenze sociali, opportunità di sviluppo e sostenibilità della spesa pubblica. Le principali misure saranno frutto di mediazioni serrate, con la possibilità che alcuni capitoli – come quelli relativi a pensioni, bonus e sanatorie – vengano rimandati a successivi interventi normativi o leggi di settore.