La manovra finanziaria 2026 entra nella fase cruciale. Tutte le ultime novità e ultissime notizie ad oggi domenica 21 dicembre del testo approvato che andrà in aula domani lunendì 21 Dicembre tra misure approvate, modificate o cancellate. Pensioni, lavoro, imprese e fisco sono al centro di scelte destinate a influenzare economia e società.
La manovra economica per il prossimo anno ha raggiunto una nuova fase decisiva, con un percorso parlamentare ricco di emendamenti, revisioni e scontri politici. In questo contesto, le decisioni prese influenzano direttamente pensioni, stipendi, imprese e molto altro, definendo le prospettive di sviluppo economico del Paese. Parlamento e Governo si sono confrontati su misure che toccano la vita quotidiana di lavoratori, pensionati, imprenditori e famiglie, segnando differenti approcci tra maggioranza e opposizione su questioni, tra le altre, come previdenza, tassazione e incentivi alle imprese. Il dibattito ha assunto toni delicati, soprattutto per quanto riguarda la revisione di alcune norme considerate cruciali per l'equilibrio di bilancio e l'adeguamento alle direttive europee. Di seguito, un'analisi approfondita delle principali novità e dei possibili effetti del più importante provvedimento finanziario dell'anno.
Dopo settimane di dibattito, la Commissione Bilancio ha portato a termine il primo esame della legge di bilancio. Il testo, profondamente influenzato dai numerosi emendamenti presentati dalle forze politiche, è stato modellato da uno sforzo collettivo che ha visto convergere le esigenze della maggioranza, le richieste delle opposizioni e l'intervento diretto dell’esecutivo. La commissione ha recepito sia il maxi-emendamento governativo, pensato per armonizzare il testo con le priorità dettate dalle prospettive di finanza pubblica, sia proposte provenienti dai gruppi parlamentari.
Le ultime settimane di lavori sono state caratterizzate da una maratona di votazioni, durante le quali sono stati analizzati centinaia di emendamenti e riformulazioni, spesso il risultato di accordi raggiunti in extremis tra le anime della maggioranza. Particolare tensione si è riscontrata nelle discussioni sulle pensioni e sul cosiddetto "condono edilizio", a causa della loro rilevanza sociale e delle ricadute economiche stimate.
L’ingresso del maxi-emendamento ha consentito il superamento di alcuni nodi, mentre altri verranno probabilmente rinviati a decreti successivi. Dopo il mandato al relatore, il nuovo testo si appresta a essere discusso in Aula per l’approvazione definitiva in tempi stretti, con l’obiettivo di garantire continuità amministrativa ed evitare lo slittamento dell’esercizio provvisorio.
Il tema della previdenza ha suscitato forti reazioni nel corso dell’iter parlamentare. In particolare, il maxi-emendamento ha introdotto tagli significativi alle risorse destinate ai lavoratori precoci e impiegati in mansioni usuranti, generando proteste trasversali. Si prevede la progressiva riduzione dei fondi per il pensionamento anticipato: si parte da un decremento di 20 milioni nel 2027, fino a un taglio di 190 milioni di euro per il 2034, con effetti strutturali anche negli anni successivi. Secondo la relazione tecnica, questa misura mira a contenere la spesa pensionistica, in ottemperanza ai vincoli di sostenibilità richiesti dall’Unione Europea.
Altra novità rilevante riguarda l’abolizione della norma che consentiva il cumulo della rendita dei fondi pensione complementari per raggiungere la soglia minima dell’assegno di vecchiaia. Questa scelta punta a ridurre ulteriormente la platea dei potenziali beneficiari dell’uscita anticipata dal mondo del lavoro, alimentando un acceso dibattito tra maggioranza e opposizione. Il nuovo assetto determina così restrizioni per chi ha maturato contributi prima dei 19 anni d’età e per gli addetti a lavori particolarmente gravosi, impattando su prospettive e strategie pensionistiche di diverse categorie professionali.
La discussione parlamentare ha portato anche a escludere dal testo finale le norme sul riscatto della laurea e sulle "finestre" per l’uscita anticipata, provvedimenti destinati forse a confluire in futuri decreti ad hoc. Contestualmente, viene introdotto dal 1 luglio 2026 il meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare per i neoassunti del settore privato: i lavoratori potranno esercitare il diritto di recesso entro sessanta giorni dall’assunzione. Tale disposizione è pensata per favorire la diffusione degli strumenti di previdenza integrativa e rafforzare la sostenibilità del sistema nel lungo termine.
Il dibattito sulle pensioni è stato animato da profondi contrasti tra partiti di maggioranza, con la Lega particolarmente critica verso alcune delle restrizioni introdotte, mentre il Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidato da Giancarlo Giorgetti, ha difeso l'impianto generale in nome dell’equilibrio dei conti pubblici.
Numerose sono le novità che interessano lavoratori e datori di lavoro, in particolare in materia di trattamento di fine rapporto (Tfr), rinnovi contrattuali e incentivi fiscali destinati ai redditi medio-bassi. All’interno della legge di bilancio, è stato previsto che il Tfr venga conferito, in modo progressivo e a partire dal 2032, all’apposito fondo istituito presso l’INPS anche dalle aziende con almeno quaranta dipendenti. Una modifica significativa interessa anche i neoassunti nel settore privato: in assenza di una scelta esplicita, il Tfr sarà trasferito automaticamente alla previdenza integrativa, offrendo flessibilità grazie alla possibilità di revoca entro un periodo stabilito.
Per quanto riguarda i salari, dal 2026 la tassazione agevolata relativa agli aumenti retributivi si estenderà anche ai contratti rinnovati nel 2024. L’agevolazione al 5% sugli incrementi applicabile dal 1° gennaio 2026 amplia dunque la platea dei beneficiari, includendo i lavoratori con redditi fino a 33mila euro (contro il precedente limite di 28mila euro). L’intervento mira a favorire il potere d’acquisto e a promuovere la contrattazione collettiva, segmentando tuttavia i destinatari in base ai limiti reddituali e alle tempistiche delle sottoscrizioni contrattuali.
Kle modifiche alla manovra hanno inciso significativamente anche sul tessuto produttivo e finanziario. Il pacchetto a favore delle imprese include l’estensione dei crediti d’imposta, con lo stanziamento di risorse destinate al rifinanziamento di Transizione 4.0 e Transizione 5.0, oltre ai crediti per le zone economiche speciali, prorogati al 2028.
Sul fronte bancario, il provvedimento mantiene il contributo straordinario a carico degli istituti di credito e introduce un aumento temporaneo dell’IRAP del 2% per un triennio, attenuando tuttavia l’impatto sulle realtà di minori dimensioni grazie a una soglia di franchigia.
| Settore | Misura adottata | Impatto stimato |
| Imprese | Credito d’imposta Transizione 5.0 | Sostegno a investimenti in innovazione |
| Banche | Prelievo straordinario su utili e aumento IRAP | Incremento delle entrate fiscali, franchigia per piccole banche |
| Assicurazioni | Acconto annuale dell’85% sui premi | Liquidità per copertura di altri interventi (Transizione 4.0) |
Per le assicurazioni, la novità è il versamento obbligatorio dell’acconto pari all’85% del contributo annuale sui premi entro il 16 novembre di ogni anno. Questa misura genera un gettito stimato superiore a un miliardo, destinato principalmente a rifinanziare le politiche di incentivo all’innovazione delle imprese. Si segnala inoltre l’aumento dell’aliquota sulla polizza RC auto per gli infortuni al conducente, dal 2026 portata al 12,5%.
Nel complesso, il pacchetto di modifiche risponde sia alle richieste di sostegno provenienti dal mondo produttivo sia agli imperativi di equilibrio finanziario, attraverso una redistribuzione mirata delle risorse e una selettività dei beneficiari che premia l’investimento in innovazione e sostenibilità.
Il quadro normativo in tema di fisco vede numerose novità in risposta alla necessità di presidiare gettiti e modernizzare la disciplina tributaria. Tra le principali misure fiscali si segnala la rimodulazione della tassazione sugli affitti brevi: viene mantenuta l’aliquota della cedolare secca al 21% per un massimo di due immobili messi in locazione, superato tale numero, l’attività si presume imprenditoriale.
Altri provvedimenti includono:
Sul fronte degli investimenti pubblici, la legge di bilancio introduce rilevanti interventi sul piano casa e sulle infrastrutture: il finanziamento previsto per il piano abitativo viene ora fissato a 200 milioni di euro, rispetto ai 300 inizialmente prospettati. Contestualmente, è stato deciso lo slittamento al biennio 2032-2033 degli stanziamenti destinati alla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, consentendo una migliore programmazione pluriennale delle opere pubbliche strategiche.
Nel settore media, sono previsti: