Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Mini reattori e raccolta scorie nucleari, il piano per il nucleare in Italia continua a prendere forma

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Questione aperta delle scorie nucleari

L'Italia sta delineando un piano per reintrodurre l'energia nucleare nel proprio mix energetico, focalizzandosi su piccoli reattori modulari.

L’Italia sta delineando un percorso per reintrodurre il nucleare nel proprio mix energetico, puntando su tecnologie innovative come i mini reattori modulari e su un sistema sicuro di gestione delle scorie radioattive. L’obiettivo è diversificare le fonti di energia per garantire maggiore sicurezza energetica e contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio, in linea con gli impegni climatici internazionali. Vediamo meglio;

  • Il piano per i mini reattori nucleari
  • La questione aperta delle scorie nucleari

Il piano per i mini reattori nucleari

I piccoli reattori modulari (SMR) sono considerati una delle soluzioni più promettenti per il futuro dell’energia nucleare. Questi reattori hanno dimensioni ridotte rispetto ai tradizionali impianti nucleari. La loro modularità consente di produrli in serie, riducendo così i costi e i tempi di costruzione. Grazie alle loro dimensioni compatte, possono essere installati in aree più piccole o integrate nelle reti energetiche locali per soddisfare specifiche esigenze di consumo. Gli SMR sono progettati con sistemi di sicurezza passiva, che minimizzano i rischi di incidenti, rappresentando un passo avanti rispetto alle tecnologie del passato.

Enel e Ansaldo Energia sono in prima linea nello sviluppo di questa tecnologia in Italia, collaborando con partner internazionali per esplorare l’implementazione degli SMR. L’obiettivo è creare un sistema nucleare che sia non solo sicuro, ma anche competitivo dal punto di vista economico, capace di contribuire alla transizione energetica.

Nonostante le opportunità, il ritorno al nucleare in Italia presenta anche questioni aperte. La percezione pubblica rimane uno degli ostacoli. Dopo i referendum del 1987 e del 2011, che hanno sancito l’abbandono del nucleare, molti italiani sono ancora scettici riguardo alla sicurezza e all’impatto ambientale di questa fonte energetica. Per superare queste resistenze si punterà ad avviare una campagna di informazione basata su dati scientifici.

Dal punto di vista normativo occorre aggiornare il quadro legislativo per facilitare l’adozione delle nuove tecnologie nucleari e garantire standard di sicurezza elevati. Il Paese è chiamato a investire nella formazione di competenze specializzate, necessarie per sostenere lo sviluppo e la gestione del settore nucleare.

La questione aperta delle scorie nucleari

Un elemento del piano nucleare italiano riguarda la gestione delle scorie radioattive, una questione che in passato ha sollevato preoccupazioni tecniche e politiche. Il governo ha pianificato la costruzione di un deposito nazionale per lo smaltimento definitivo delle scorie. Questo progetto mira a garantire una gestione sicura e sostenibile dei rifiuti nucleari, evitando soluzioni temporanee che hanno caratterizzato il passato. Il piano prevede l’individuazione di un sito idoneo entro il 2027, seguito dalla costruzione del deposito che dovrebbe entrare in funzione entro il 2039. La scelta del sito sarà basata su criteri scientifici e su un processo trasparente che coinvolgerà le comunità locali per ottenere consenso e partecipazione.

In parallelo il governo sta negoziando collaborazioni con importanti aziende internazionali come Westinghouse ed EDF per accelerare lo sviluppo e l’implementazione di tecnologie nucleari avanzate. Questi accordi mirano a integrare le competenze italiane con l’innovazione globale, portando il paese a giocare un ruolo di primo piano nel settore energetico europeo.

Un altro aspetto riguarda il finanziamento delle nuove infrastrutture nucleari. La costruzione di reattori e di un deposito nazionale richiede investimenti che possono essere sostenuti attraverso partnership pubblico-private o fondi europei dedicati alla transizione energetica.

Il contesto internazionale favorisce il ritorno al nucleare, con molti paesi che stanno rivalutando questa tecnologia per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica. La Francia, ad esempio, ha annunciato un piano per costruire nuovi reattori, mentre la Germania sta riconsiderando la propria decisione di abbandonare il nucleare.