Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Nuove agevolazioni e tax credit 2025 per incubatori e acceleratori: come funzionano con il Start-up act aggiornato

di Marcello Tansini pubblicato il
Incubatori e acceleratori

Il 2025 segna una svolta per incubatori e acceleratori certificati, tra nuovi tax credit e aggiornamenti normativi come Start-up Act e Legge Centemero. Requisiti, crediti, procedure e prospettive cambiano l'ecosistema innovativo.

L'aggiornamento del quadro normativo, sostenuto dall'adozione di nuove misure, riconosce e valorizza il ruolo strategico di queste realtà non più solo nella prima fase di vita delle startup, ma anche nella crescita e scalabilità.

Alla base di questo nuovo scenario vi sono sia la volontà di adeguarsi ai più recenti orientamenti europei in materia di competitività e sostegno all'imprenditorialità innovativa, sia la necessità di attrarre capitali privati, incluse le risorse istituzionali, indirizzandole verso startup e PMI innovative. Il rafforzamento degli incentivi fiscali e la revisione dei requisiti per l'accreditamento mirano a promuovere la qualità dei servizi offerti e a garantire una maggiore affidabilità agli investitori e agli imprenditori.

Il quadro legislativo: Start-up Act, Legge Centemero e Legge sulla Concorrenza

Il contesto normativo attuale per le imprese innovative è il risultato di un'evoluzione che ha visto l'integrazione di diversi pilastri legislativi:

  • Start-up Act (DL 179/2012): ha istituito il quadro originario per startup innovative, PMI innovative, incubatori e fornito una serie di vantaggi fiscali per stimolare la nascita di nuove imprese.
  • Legge Centemero (L. 162/2024): introduce ulteriori agevolazioni e incentivi fiscali agli investimenti, ampliando la platea dei beneficiari e aggiornando il regime "de minimis" per gli investitori. Disciplina nuovi criteri di patrimonializzazione e amplia la possibilità di accesso ai benefici, con attenzione anche ai laboratori di ricerca.
  • Legge sulla Concorrenza (L. 193/2024): modifica in modo sostanziale requisiti e permanenza delle startup innovative nella sezione speciale del registro delle imprese, potenziando gli incentivi alla capitalizzazione e promuovendo un nuovo equilibrio tra giovani imprese e investitori istituzionali.
La combinazione di queste leggi segna un passaggio da un modello orientato esclusivamente alla nascita delle startup verso un sistema capace di accompagnarne lo sviluppo e la scalabilità nel medio-lungo periodo, denominato anche "Scale-up act" nel linguaggio degli operatori. Il contesto legislativo italiano oggi risulta tra i più dettagliati e progressivi nell'area UE, grazie anche all'integrazione delle raccomandazioni europee (raccomandazione 2003/361/CE) che ridefiniscono la classificazione stessa di micro, piccola e media impresa.

I benefici fiscali riguardano anche: esenzione da imposte su alcune plusvalenze, nuove detrazioni IRPEF per investimenti in startup innovative, estensione della durata delle agevolazioni fino a 9 anni per aziende che soddisfano specifici parametri di crescita. Sul piano fiscale, la Legge di Bilancio 2025 interviene indirettamente su queste realtà escludendo le PMI innovative da alcune forme di tassazione digitale e mantenendo vantaggi competitivi per nuovi capitali.

Requisiti e ruolo degli incubatori e acceleratori certificati con il nuovo sistema di accreditamento

Il sistema di accreditamento per incubatori e acceleratori è stato oggetto di una revisione sostanziale per garantirne la solidità e la qualità dei servizi erogati. Gli incubatori certificati continuano a sostenere le realtà nelle fasi iniziali, offrendo spazi fisici, servizi amministrativi, mentoring e accesso a reti di partner e investitori. Gli acceleratori certificati, riconosciuti formalmente dalla normativa, rivestono invece la funzione di accompagnare startup già operative nella cresci na e nell'accesso a mercati più estesi o investitori strutturati.

Entrambi devono disporre di strutture adeguate, personale qualificato con comprovata esperienza nel settore dell'innovazione e capacità di dimostrare performance su parametri precisi (es. numero di startup assistite, risultati in termini di raccolta fondi, partnership strategiche).

Il nuovo sistema di accreditamento prevede controlli semestrali da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e impone il rispetto di indicatori minimi e punteggi soglia per accedere e mantenere lo status di soggetto certificato.

È richiesto il coinvolgimento di università e centri di ricerca per assicurare un'adeguata base scientifico-tecnologica ai progetti sostenuti.

L'ampliamento di questi requisiti permette anche di accedere alle nuove agevolazioni fiscali previste dal credito d'imposta 2025 e da altri strumenti di sostegno agli investimenti. Gli incubatori e acceleratori certificati devono inoltre essere iscritti nella sezione speciale del Registro delle imprese dedicata alle attività innovative.

Tax credit 2025: funzionamento, limiti e condizioni di accesso alle agevolazioni

Tra le innovazioni normative si inserisce il nuovo credito d'imposta dell'8% destinato a chi investe in startup innovative tramite strutture certificate. Questo incentivo si applica su investimenti, diretti o indiretti, effettuati nel capitale sociale delle startup innovative, nel rispetto delle seguenti condizioni:

  • Importo massimo annuale agevolabile: 500.000 euro per ciascun periodo d'imposta.
  • Valore del credito: 8% dell'investimento complessivo, riconosciuto a condizioni di mantenimento della partecipazione per almeno tre anni continuativi (“periodo di sorveglianza”).
  • Soggetti abilitati: solo incubatori e acceleratori certificati, regolarmente iscritti presso la sezione speciale del Registro delle imprese, non sottoposti a procedure concorsuali o a sanzioni interdittive, e in assenza di altre condizioni ostative secondo le disposizioni vigenti.
  • Forma dell'investimento: può essere realizzato direttamente o tramite organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) o veicoli dedicati, che abbiano almeno il 70% del proprio portafoglio allocato su startup innovative.
  • Regime "de minimis": il totale degli aiuti non può superare i 300.000 euro in tre anni per singola impresa unica.
  • Decadenza e recupero: la cessione delle quote prima del termine triennale comporta la perdita del beneficio e il recupero delle somme con sanzioni e interessi.
Il quadro normativo prevede la cumulabilità del credito con altri aiuti di Stato nei limiti fissati dalla disciplina europea. Inoltre, il plafond complessivo della misura è fissato a 1,8 milioni di euro annui, secondo i criteri stabiliti dal decreto interministeriale del 26 maggio 2025.

In questo contesto, la valorizzazione di strumenti come il credito d'imposta viene considerata una leva fondamentale per stimolare l'afflusso di capitali privati verso l'innovazione e rafforzare il tessuto imprenditoriale italiano.

Procedure operative e modalità di richiesta del credito d'imposta

La nuova disciplina operativa per l'ottenimento delle agevolazioni fiscali prevede una procedura dettagliata, volta a garantire trasparenza, efficienza e controllo sulla gestione delle risorse:

  • Presentazione domanda: la richiesta si effettua presso Invitalia, prima della realizzazione dell'investimento, indicando l'importo, le caratteristiche dell'operazione, gli estremi della startup destinataria del capitale o dell'OICR veicolo.
  • Verifica delle condizioni: Invitalia esamina la corrispondenza ai requisiti previsti e comunica l'esito all'istante, con l'attribuzione del plafond rispettando il limite annuo complessivo.
  • Utilizzo del credito: una volta effettuato l'investimento, il beneficio potrà essere fruito esclusivamente in compensazione tramite modello F24 presso l'Agenzia delle Entrate, solo dopo conferma ufficiale sull'ammissibilità.
  • Dichiarazione fiscale: il credito dovrà essere inserito in dichiarazione dei redditi per il periodo di imposta in cui è stato riconosciuto e per i periodi successivi fino a completo utilizzo.
Ulteriori modalità attuative, tra cui tempistiche e apertura delle finestre per la presentazione delle domande, sono definite da successivi bandi emanati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. La rigidità nelle verifiche e nei controlli mira a evitare abusi e a tutelare la regolarità delle assegnazioni.

Impatti per start-up, investitori e l'ecosistema dell'innovazione

L'introduzione delle nuove agevolazioni fiscali e degli aggiornamenti normativi determina effetti rilevanti su diversi livelli:

  • Per le startup innovative: accresce la probabilità di intercettare risorse essenziali per la crescita, riducendo al contempo il ricorso a debito.
  • Per gli investitori istituzionali e privati: il quadro di incentivi, potenziato dalla detrazione IRPEF al 65% (valida per investimenti diretti nei primi 3 anni di vita della startup), rende più attraente e meno rischioso il coinvolgimento nelle fasi early-stage e nella successiva scalabilità.
  • Per incubatori e acceleratori: il rafforzamento dei requisiti di certificazione eleva il livello di affidabilità percepita, mentre il credito d'imposta rappresenta un'opportunità per sostenere la propria attività a favore dell'ecosistema nazionale dell'innovazione.
Parallelamente, la stabilità normativa favorisce la pianificazione e la progettualità di lungo termine, assecondando la crescita organica delle imprese e rafforzando il posizionamento internazionale del sistema Italia in materia di innovazione.