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Nuovo finanziamento pubblico ai partiti, tacito accordo tra tutti i partiti ma Mattarella interviene. Cosa succede ora?

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Il presidente della Repubblica frena sulla nuova proposta di finanziamento pubblico ai partiti: cosa è successo

Cosa prevedeva la nuova proposta di finanziamento pubblico ai partiti poi bloccata dal presidente Mattarella? La questione dei finanziamenti pubblici ai partiti politici è sempre stata particolarmente dibattuta. 

La normativa negli anni è stata modificata e negli ultimi giorni è tornata al centro delle discussioni per nuovi emendamenti presentati al Decreto Fiscale. 

  • La nuova proposta per il finanziamento pubblico ai partiti 
  • La posizione del Presidente Mattarella
  • Cosa succederà?

La nuova proposta per il finanziamento pubblico ai partiti 

Partito democratico e Alleanza verdi sinistra hanno presentato un emendamento al decreto Fiscale per aumentare il finanziamento pubblico ai partiti tramite il 2×1000, poi riformulato dal governo. 

L’accordo tra i partiti era passare dal finanziamento pubblico (agli stessi partiti) attraverso il 2xmille, quota dell'Irpef che il contribuente può destinare al sostegno dei partiti politici, a un nuovo sistema che avrebbe permesso di distribuire alle forze politiche anche il cosiddetto inoptato. Si tratta di soldi che i cittadini non destinano a nessuno. 

Con questa riforma, gli stanziamenti per i partiti sarebbero aumentati in maniera considerevole, passando da 25 a ben 42 milioni di euro.

La posizione del Presidente Mattarella

Ma il Quirinale ha chiesto lo stop dell’emendamento. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto no. E per diversi motivi.  

E’ stato, infatti, chiarito che il provvedimento manca innanzitutto di omogeneità rispetto alle materie fiscali del provvedimento in discussione al Senato. 

Inoltre, una questione così importante, come i finanziamenti ai partiti, richiederebbe un provvedimento ad hoc e non un semplice emendamento a un decreto-legge che ha carattere di necessità e urgenza, senza considerare poi, conclude il Quirinale, che si tratta di una proposta che inciderebbe notevolmente sulle finanze pubbliche e su soldi che derivano dalle scelte dei cittadini.

Cosa succederà?

Dopo il no del presidente Mattarella alla nuova formula di finanziamento pubblico ai partiti, probabilmente si farà marcia indietro sulla misura e non ci sarà alcuna nuova riforma in tal senso ma si dovrà votare il testo riformulato.

Il governo avrebbe, infatti, proposto un contributo di 3 milioni per aumentare il tetto dei finanziamenti e garantire così la copertura integrale delle scelte dei contribuenti, che quest'anno hanno superato i 28 milioni.