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Obbligazioni reverse floater come funzionano i bond che fanno guadagnare di più con taglio tassi e quali sono attualmente

di Marcello Tansini pubblicato il
Come funzionano i bond

Le obbligazioni reverse floater offrono rendimenti crescenti nei contesti di taglio dei tassi. Dalla loro struttura e calcolo delle cedole, ai vantaggi e rischi, fino alle differenze tra euro e dollaro ed esempi attuali e cosa succedere quando i tassi scendono,

Le obbligazioni reverse floater sono strumenti finanziari innovativi e sofisticati, il cui rendimento si muove in senso inverso rispetto all'andamento dei tassi di interesse di riferimento. Questi titoli sono noti anche come "inverse floater" e si distinguno sul mercato per la loro peculiare struttura: il valore delle loro cedole aumenta se i tassi di interesse scendono, mentre diminuisce in caso di rialzo dei tassi. Questo meccanismo contrasta con quanto avviene nelle tradizionali obbligazioni a tasso variabile, dove i pagamenti cedolari crescono seguendo l'aumento dei tassi di mercato.

L'interesse verso questi asset si è rafforzato in periodi di prevista riduzione del costo del denaro da parte delle Banche Centrali, come la BCE o la Federal Reserve. Gli investitori istituzionali e sofisticati utilizzano i reverse floater per diversificare il portafoglio, in particolare se le aspettative di mercato prevedono una fase di allentamento monetario prolungato. Sul mercato italiano, questi strumenti sono una nicchia ma rivestono un interesse crescente anche tra il pubblico retail, soprattutto in seguito ai più recenti tagli dei tassi di interesse sull'area euro e dollaro.

Meccanismo di funzionamento dei reverse floater: struttura e calcolo della cedola

Il principio di funzionamento delle obbligazioni reverse floater si basa su una relazione inversa tra la cedola da corrispondere e il valore di un tasso di interesse di riferimento, come l'Euribor per l'euro o il Libor per il dollaro. In genere, durante il periodo iniziale-che può variare da uno a due anni dall'emissione-la cedola è fissa e più elevata rispetto ad altre obbligazioni, con l'obiettivo di attirare l'investitore.

Successivamente, l'importo delle cedole diventa variabile, calcolato tramite una formula che può essere, ad esempio:

C

= R - r*n

  • C: cedola effettivamente pagata
  • R: tasso fisso iniziale o parametro predefinito
  • r: tasso di riferimento del mercato (ad esempio, Euribor 3 mesi)
  • n: coefficiente di moltiplicazione
Nel caso di un titolo che paga un 6% fisso il primo anno, la cedola dal secondo anno potrebbe essere determinata dalla seguente formula: 6% – Euribor 3 mesi (con n pari a 1); se l'Euribor si posiziona al 3%, la cedola riconosciuta all'investitore sarà pari al 3%. Alcune emissioni prevedono moltiplicatori superiori a 1, aumentando la sensibilità della cedola rispetto alle variazioni del tasso di mercato.

Sono inoltre frequenti dei limiti (cap e floor) che stabiliscono un valore massimo e minimo per la cedola: nella maggioranza dei casi, il floor è lo 0%, evitando così che il rendimento vada in negativo anche se i tassi dovessero salire in modo sostanziale. Il cap, determinato dall'emittente, impedisce che l'importo cedolare superi una soglia prestabilita, anche qualora i tassi scendano molto.

Vantaggi delle obbligazioni reverse floater in scenari di taglio dei tassi

La principale attrattiva dei reverse floater emerge in contesti di politica monetaria accomodante, quando si prevede che le autorità centrali-come la BCE o la Fed-intervengano riducendo il costo del denaro. In tali scenari, questi strumenti possono ottenere rendimenti crescenti rispetto ai più diffusi titoli a tasso fisso:

  • Migliore rendimento potenziale in caso di calo dei tassi: Più il tasso di riferimento scende, maggiore sarà la cedola percepita dagli investitori, funzione particolarmente apprezzata in fasi di taglio dei tassi o previsione di periodi prolungati di tassi bassi.
  • Effetto leva: La presenza di moltiplicatori aumenta la sensibilità delle performance cedolari rispetto alle variazioni del benchmark, amplificando i guadagni in condizioni di calo dei tassi.
  • Cedole periodiche rivalutate: Le cedole possono essere rivalutate trimestralmente o semestralmente in base al benchmark scelto, offrendo una risposta più rapida ai cambiamenti del contesto macroeconomico.
  • Diversificazione di portafoglio: I reverse floater consentono agli investitori di costruire portafogli dove la componente obbligazionaria non risulta penalizzata da condizioni di tassi inferiori, fornendo un naturale controbilanciamento rispetto ai titoli a tasso fisso.
Questi vantaggi sono apprezzati dagli operatori che intendono sfruttare scenari di allentamento monetario, massimizzando i rendimenti senza esporsi eccessivamente a strumenti rischiosi come le azioni.

Principali rischi e limiti delle obbligazioni reverse floater

Nonostante l'attrattiva nei periodi di taglio dei tassi, i reverse floater presentano rischi sostanziali che richiedono valutazioni attente prima dell'investimento. Il rischio principale è il movimento inatteso dei tassi, scenario in cui le cedole possono ridursi drasticamente fino ad azzerarsi se il tasso di riferimento supera la soglia calcolata dal floor della cedola. C'è da sapere che:

  • Rischio di tasso di interesse: Un incremento inaspettato dei tassi comporta una forte riduzione, o addirittura l'annullamento, del flusso cedolare. Questo si riflette anche in una perdita di valore del titolo sul mercato secondario.
  • Volatilità del prezzo: La presenza di moltiplicatori aumenta la sensibilità del prezzo del titolo rispetto ai movimenti dei tassi.
  • Lunghe scadenze e rischio di richiamo: Spesso caratterizzate da durate elevate, queste obbligazioni possono essere soggette a "callability", cioè l'opzione per l'emittente di rimborsare anticipatamente il titolo-spesso quando sarebbe più conveniente per l'investitore continuare a percepire cedole elevate.
  • Minor liquidità: Si tratta di uno strumento presente maggiormente su mercati di nicchia, con una liquidità spesso inferiore rispetto ai bond tradizionali. Ciò può rendere più oneroso o difficile uscire anticipatamente dall'investimento senza rinunciare a parte del rendimento.
  • Complessità valutativa: Le formule di calcolo cedolare e le opzioni contrattuali rendono più difficile per l'investitore privato valutare il reale potenziale di rendimento e rischio del titolo.
Questi elementi sottolineano l'importanza di un'analisi approfondita prima di inserire reverse floater in portafoglio, bilanciando correttamente la componente di rischio nell'ambito degli obiettivi di investimento personali.

Confronto tra obbligazioni reverse floater in euro e in dollari: fattori da considerare

La valuta di emissione è un elemento chiave nella selezione di una obbligazione reverse floater. Da una parte, i titoli emessi in euro beneficiano della trasparenza delle politiche monetarie e dell'assenza di rischio cambio per gli investitori della zona euro. Dall'altra, i bond in dollari offrono spesso premi maggiori ma sono soggetti alle fluttuazioni del cambio EUR/USD, che possono attenuare o ridurre il rendimento finale:

Reverse floater in euro

Reverse floater in dollari

Maggior prevedibilità delle cedole
Meno rischio di cambio
Miglior allineamento alle politiche della BCE

Premi potenzialmente più alti nei periodi di forte taglio dei tassi Fed
Esposti al rischio cambio
Volatilità cedolare legata a due mercati

La scelta dipende sia dalle aspettative sui tassi delle rispettive aree, sia dalla personale propensione al rischio valutario. In presenza di attese di riduzioni dei tassi più celere o ampia in un'area valutaria piuttosto che nell'altra, la selezione della valuta può fare la differenza in termini di ritorno atteso. Va tenuto presente che, se la svalutazione della valuta di riferimento è consistente, può erodere i benefici di un aumento delle cedole.

Scadenze, liquidità e struttura dei reverse floater sul mercato italiano

Sul panorama italiano, i reverse floater destinati al segmento retail vengono proposti con orizzonti temporali di medio-lungo periodo, spesso comprese tra 10 e 15 anni. Questa caratteristica richiede un'attenta valutazione delle aspettative sui tassi e della propria tolleranza al rischio: più lunga è la scadenza, maggiore sarà la sensibilità alle variazioni dei tassi e più impegnativo potrà essere il mantenimento fino a scadenza.

Dal punto di vista della liquidità, questi strumenti risultano meno facilmente negoziabili rispetto ai bond convenzionali, sia per la struttura complessa sia per il mercato di riferimento tendenzialmente di nicchia. Per riassumere:

  • Taglio minimo spesso a 1.000 euro
  • Emittente come liquidity provider: la banca emittente garantisce la negoziabilità, ma con spread denaro-lettera in genere più alti (fino all'1%)
  • Prezzo di emissione normalmente pari a 100
La presenza di un'opzione di richiamo anticipato (call) aggiunge un ulteriore livello di complessità, implicando la possibilità che il titolo venga rimborsato prima della scadenza, spesso nel momento meno vantaggioso per l'investitore.

Esempi di reverse floater quotati e analisi delle prospettive

Sul mercato regolamentato italiano è possibile individuare emissioni di reverse floater interessanti anche per investitori privati. Un esempio recente è costituito dall'obbligazione Barclaysbank Mc 05/05/2037 Call Eur (ISIN XS2998271436), che prevede:

  • Prima annualità con cedola fissa al 6%, pagata semestralmente
  • Cedole successive pari a 6% meno Euribor 3 mesi, con cap al 6% e floor allo 0%
  • Opzione di richiamo anticipato (call) da parte dell'emittente
L'approccio ottimale per valutare un reverse floater consiste nell'analizzare sia la struttura della cedola sia la fattibilità di mantenere il titolo fino a scadenza-considerando le proiezioni sull'andamento degli indici di riferimento (in questo caso l'Euribor), la probabilità di esercizio della call e il confronto con titoli a tasso fisso equivalenti.

Le prospettive future per il comparto sono legate alle decisioni delle Banche Centrali: le ultime previsioni indicano altri interventi sui tassi da parte della BCE nel 2025 e interventi simili dalla Federal Reserve negli Stati Uniti. Eventuali tagli più aggressivi potrebbero favorire le performance di questi strumenti, mentre in caso di improvvisi rialzi dei tassi, l'appeal sarebbe penalizzato.