Come funziona il pagamento delle fatture con cambiale digitale nel 2025: quando è possibile usarla, vantaggi, procedure e normativa aggiornata
La cambiale digitale è un innovativo titolo di credito che rappresenta un'evoluzione tecnologica del tradizionale strumento cartaceo, pensato specificamente per facilitare il pagamento delle fatture commerciali e potenziare l'autofinanziamento tra imprese. Si tratta di un meccanismo che digitalizza uno strumento classico, adattandolo alle necessità dell'economia moderna e all'esigenza di semplificare i processi di pagamento.
La cambiale digitale, che diventerà operativa nel 2025 dopo l'emanazione del decreto attuativo da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, si configura come un titolo di credito completamente dematerializzato. A differenza della sua controparte cartacea, questa versione digitale verrà emessa e gestita esclusivamente in formato elettronico, eliminando la necessità di supporti fisici e semplificando notevolmente la gestione documentale.
Questo strumento è stato concepito con regole precise che ne definiscono l'utilizzo e la validità. In particolare, la cambiale digitale potrà essere emessa o girata esclusivamente per saldare fatture commerciali, rappresentando quindi uno strumento dedicato alle transazioni tra aziende.
Per risultare valida, la cambiale digitale dovrà rispettare una serie di criteri specifici:
Il meccanismo di funzionamento della cambiale digitale si inserisce nel contesto delle transazioni commerciali B2B (Business to Business) come alternativa ai tradizionali metodi di pagamento. La sua natura elettronica consentirà una gestione più efficiente e tracciabile dei pagamenti tra imprese.
Quando un'azienda emette una fattura nei confronti di un'altra impresa, quest'ultima potrà proporre il pagamento tramite cambiale digitale. Una volta accettata, la cambiale digitale diventa un impegno formale al pagamento della somma indicata alla scadenza stabilita, con tutti gli effetti legali che ne conseguono.
La possibilità di frazionare l'importo rappresenta un'opportunità significativa per le imprese che necessitano di maggiore flessibilità nei pagamenti. Ad esempio, una fattura di 10.000 euro potrebbe essere saldata con due cambiali digitali da 5.000 euro ciascuna, con scadenze differenti, sempre nel rispetto del limite minimo di durata di 6 mesi.
In caso di mancato pagamento alla scadenza, la normativa prevede una tutela specifica: il protesto potrà essere avviato solo dopo 60 giorni dalla data di scadenza. Questo termine più lungo rispetto alle cambiali tradizionali offre un periodo di tolleranza aggiuntivo per risolvere eventuali controversie o problemi di liquidità.
La digitalizzazione del processo non modifica la natura esecutiva del titolo, che mantiene tutte le caratteristiche legali della cambiale tradizionale. In caso di insolvenza, il possessore potrà quindi procedere con le normali azioni di recupero previste dall'ordinamento per i titoli cambiari.
Come anticipato, la cambiale digitale sarà soggetta al regime fiscale già previsto per le cambiali ordinarie. In particolare, si applicherà l'imposta di bollo proporzionale del 12 per mille sull'importo indicato nel titolo.
Questo aspetto rappresenta una continuità con la disciplina tradizionale, garantendo parità di trattamento fiscale tra strumenti cartacei e digitali. L'imposta verrà versata in modalità telematica secondo le procedure che verranno definite dal decreto attuativo del MEF previsto per il 2025.
Per fare un esempio pratico, su una cambiale digitale emessa per un importo di 10.000 euro, l'imposta di bollo ammonterà a 120 euro (10.000 × 0,012). Questo costo dovrà essere considerato dalle imprese nella valutazione della convenienza di questo strumento rispetto ad altre forme di pagamento.
L'introduzione della cambiale digitale nel 2025 risponde a diverse esigenze del sistema economico italiano, offrendo numerosi benefici potenziali:
Nonostante i numerosi vantaggi, la cambiale digitale presenta alcune limitazioni che è opportuno considerare: