Il periodo 2024-2027 rappresenta un nodo chiave per il settore delle farmacie private in Italia, segnato da importanti trattative per il rinnovo del CCNL. Il confronto vede protagonisti, da una parte, Federfarma, l’associazione datoriale che rappresenta i titolari delle farmacie, e dall’altra le principali sigle sindacali dei lavoratori (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uil-Tucs). In ballo ci sono temi sensibili come salari, orari di lavoro, tutele e valorizzazione della professione.
L’evoluzione della trattativa rinnovo CCNL farmacie private mette in evidenza come la categoria stia vivendo una fase di forte instabilità. Le questioni legate all’integrità dei salari, alla gestione della maternità e della malattia, oltre che al riconoscimento delle nuove funzioni richieste ai farmacisti, riflettono le tensioni di un settore che cerca un equilibrio fra competitività, sostenibilità economica e tutela della professione.
I motivi del blocco della trattativa: posizioni di Federfarma e dei sindacati
Il motivo della sospensione della trattativa rinnovo CCNL farmacie private 2024-2027 risiede in una serie di divergenze sostanziali fra le parti negoziali. Federfarma ha sottolineato la necessità di mantenere un equilibrio tra riconoscimento dei collaboratori e la sostenibilità economica delle farmacie, evidenziando l’impatto degli aumenti salariali e delle nuove tutele richieste dalle organizzazioni sindacali sui bilanci delle piccole imprese del settore.
La situazione economica generale, con margini ridotti e un aumento dei costi operativi, ha comportato la richiesta di maggiore flessibilità nelle regole di applicazione del contratto, specie in relazione a orari di apertura e compensi per attività aggiuntive. Inoltre, si sottolinea che:
- L’associazione datoriale ha dichiarato la propria disponibilità ad aumentare la copertura della maternità al 100% per i cinque mesi obbligatori e un’integrazione dell’indennità di malattia, ma ha posto dei limiti sulle ulteriori richieste salariali e normative.
- Un punto nevralgico riguarda la «farmacia dei servizi»: Federfarma propone di prevedere, secondo la nuova convenzione, che le prestazioni aggiuntive siano svolte obbligatoriamente, ma senza riconoscere un compenso extra rispetto al normale salario.
- Le aperture su alcune tematiche (come la maggiorazione domenicale del 30% e il riconoscimento per orari extra rispetto alla fascia 8-20) non sono bastate a soddisfare le esigenze espresse dal fronte sindacale.
Dall’altra parte, i rappresentanti dei lavoratori giudicano insufficiente l’impegno della controparte sia sui salari che sulle tutele normative. In particolare, le organizzazioni sindacali hanno ritenuto inaccettabile la mancata previsione di una retribuzione aggiuntiva per nuovi compiti e servizi.
I punti di disaccordo principali tra le parti
La trattativa rinnovo CCNL farmacie private sospesa motivi precisi che emergono dalle richieste contrapposte di datori di lavoro e sindacati. Gli elementi di discordia possono essere sintetizzati come segue:
Tema |
Posizione Federfarma |
Posizione Sindacale |
Farmacia dei servizi |
Obbligatorietà senza compenso aggiuntivo |
Riconoscimento economico per nuovi servizi |
Maternità |
Disponibilità a copertura al 100% per 5 mesi |
Estensione della copertura e assimilazione a sanità pubblica |
Malattia |
Integrazione stipendio dal 4° al 20° giorno |
Tutela della posizione economica per malattie gravi |
Orario di lavoro |
Fascia 8–20, maggiorazioni solo per extra |
Maggiore riconoscimento maggiorazioni e rispetto degli orari previsti |
Compensi |
Incremento contenuto degli stipendi |
Incremento significativo in linea con inflazione |
Ulteriori criticità sono emerse sull’inquadramento del personale, l’organizzazione del lavoro notturno e festivo, e l’applicazione della normativa sulla sicurezza, specialmente in relazione ai rischi biologici connessi ai servizi aggiuntivi. Tali fronti di attrito hanno bloccato fasi cruciali della trattativa.
Le richieste sindacali e le proposte di Federfarma: analisi delle rivendicazioni
Analizzando dettagliatamente le posizioni, emerge come l’obiettivo dei sindacati sia duplice: adeguare le condizioni economiche al costo della vita e ottenere un riconoscimento formale delle nuove competenze richieste dall’evoluzione della professione. Tra le rivendicazioni principali si segnalano:
- Aumento salariale proporzionato all’inflazione registrata negli ultimi anni e valorizzazione economica dei premi di risultato.
- Innovazione dei sistemi di welfare aziendale per favorire la conciliazione vita-lavoro (premi, formazione continua, benefit familiari).
- Copertura totale della maternità e tutela rafforzata in caso di malattie gravi, con garanzia del posto di lavoro anche per assenze prolungate.
- Retribuzione aggiuntiva per le attività legate alla farmacia dei servizi: vaccinazioni, screening, somministrazione di nuovi servizi sanitari.
- Maggiore chiarezza sugli orari e riconoscimenti delle maggiorazioni, soprattutto nel caso di apertura domenicale non di turno.
Federfarma, invece, nella propria piattaforma evidenzia la sostenibilità del sistema come principale obiettivo, sostenendo che aumenti o nuovi riconoscimenti economici debbano essere compatibili con gli equilibri della farmacia privata. Le proposte avanzate includono:
- Accettazione di alcune richieste su maternità e malattia, ma con limiti temporali e condizioni precise.
- Chiusura verso incrementi generalizzati sul salario, specie alla luce della pressione sui fatturati e della carenza di farmacisti.
- Richiesta di maggiore flessibilità operativa, specie per garantire la presenza in farmacia durante tutte le ore di apertura.
Reazioni dei farmacisti e minaccia di sciopero
La situazione di stallo ha prodotto malcontento tra i lavoratori, che percepiscono la mancata firma di un nuovo contratto come un segnale di scarsa attenzione alle condizioni della categoria. In vari incontri e assemblee, i sindacati hanno rilevato una crescente partecipazione attiva dei dipendenti delle farmacie private, molti dei quali lamentano le criticità legate a:
- Stipendi fermi da anni a fronte di un carico di lavoro in aumento
- Turni spesso prolungati, assenza di riconoscimento per nuove mansioni e rischi professionali
- Senso di precarietà dovuto alla diffusione dei cosiddetti "gettonisti", farmacisti assunti temporaneamente per coprire le carenze di organico
L’ipotesi di sciopero nazionale, sostenuta dalle principali sigle sindacali, rimane concreta e costituisce un elemento di pressione sui futuri incontri. Sono già state proclamate alcune mobilitazioni a livello regionale.
Prospettive future: possibili sviluppi nella trattativa per il rinnovo del CCNL e prossimi incontri
Nonostante la fase di sospensione, il dialogo tra Federfarma e le organizzazioni sindacali non appare interrotto in via definitiva. Il confronto resta aperto, in attesa di iniziative che possano sbloccare il confronto. Le prospettive future dipendono da una serie di fattori:
- La risposta di Federfarma alle richieste della controparte e la capacità di proporre modalità innovative sul piano del welfare e delle tutele
- La disponibilità dei sindacati ad aprire su alcune richieste, mantenendo però ferme le posizioni su tutele, salario e riconoscimento dei nuovi servizi
- L’evoluzione del quadro economico del settore, che potrebbe fornire nuovi margini per la contrattazione
Secondo quanto emerso dalle ultime comunicazioni ufficiali delle parti, i prossimi incontri sono in fase di calendarizzazione.