Dalla riduzione Irpef ai nuovi interventi su pensioni, sanità, famiglie e imprese,il resoconto del Cosniglio dei Ministri che si è tenuto ieri martedì 14 ottobre
Il disegno di legge sulla finanza pubblica 2026-2028, presentato al Consiglio dei Ministri, segna un percorso di continuità sul consolidamento dei conti, accompagnato da misure mirate a sostenere lavoratori, famiglie e imprese.
In un quadro macroeconomico caratterizzato da una crescita moderata e pressioni internazionali sui mercati, il Governo ha orientato la Manovra finanziaria su alcuni assi strategici: riduzione del carico fiscale sul lavoro e incentivi alla domanda interna, investimenti sulla sanità pubblica, sostegno ai nuclei familiari e attenzione agli equilibri richiesti dal Patto di Stabilità europeo. Al centro, il mantenimento di una gestione prudente delle risorse.
L'ambito fiscale della manovra approvata dal CdM conferma l’impegno a favore dei redditi medio-bassi e delle famiglie tramite un taglio selettivo dell’Irpef e nuove forme di detrazioni. In particolare, la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% si applica allo scaglione di redditi tra 28 mila e 50 mila euro, stimolando la domanda interna e restituendo fino a 440 euro annui per lavoratore.
Restano, tuttavia, aperti i nodi sui limiti dell’ampliamento della platea oltre i 50 mila euro, per ora solo ipotizzati e subordinati alle coperture disponibili.
La rottamazione delle cartelle esattoriali viene riproposta in forma ristretta: il piano attuale prevede uno scaglionamento degli importi minori su otto anni con lo stanziamento di 96 rate, abbandonando la precedente proposta di rateazione decennale.
Il Governo opta per un equilibrio tra esigenza di sanatoria e necessità di evitare condoni generalizzati, applicando criteri mirati alle situazioni più critiche e assicurando un gettito stabile.
Per la prima casa, viene mantenuta la detrazione del 50% su lavori di ristrutturazione, con attenzione alle categorie fragili e giovani. Tra i bonus figurano incentivi per il lavoro giovanile, detassazione delle mance, sgravio sulle tredicesime e proroga temporanea di crediti d’imposta 4.0 destinati all’innovazione d’impresa.
Resta sul tavolo la semplificazione dell’Isee per l’accesso ai benefici e la possibilità di rafforzare la detassazione del lavoro straordinario in fase di successivi emendamenti.
Il sistema previdenziale italiano vede una serie di aggiustamenti nella nuova legge di Bilancio. L’intervento sull'età pensionabile risponde all’esigenza di adeguare gradualmente i requisiti anagrafici all’aspettativa di vita, ma la manovra prevede un blocco selettivo dell’automatismo di innalzamento previsto per il 2027, limitato ai nati prima del 1963 o a specifiche categorie come lavori usuranti e precoci.
Parallelamente, è confermato l’incremento degli importi più bassi tramite il rafforzamento della quattordicesima per i redditi sotto la soglia minima e l’integrazione per le pensioni di invalidità.
Le stime presentate nel Documento programmatico di bilancio prevedono un bilanciamento dei costi tra nuovi pensionati e minori uscite legate alla revisione dei criteri di accesso, mentre ulteriori misure saranno valutate in funzione dei margini di bilancio e delle dinamiche demografiche, sempre nel quadro delle regole UE sul deficit.
La revisione delle regole per il calcolo dell’Isee rappresenta una delle principali innovazioni di questo ciclo di bilancio. L’obiettivo è correggere alcune distorsioni, soprattutto per quanto riguarda il peso della prima casa di proprietà all’interno della composizione del reddito familiare. Con la modifica proposta, il valore dell’abitazione principale verrà in buona parte escluso dalla valutazione della situazione economica equivalente. Questo cambiamento impatta favorevolmente su molti nuclei proprietari della sola prima abitazione, aumentando la platea dei potenziali beneficiari di agevolazioni, bonus e sconti tariffari.
In sintesi:
Le tre leve principali predisposte per raggiungere questi obiettivi:
Tuttavia, si tratta di interventi tampone, pensati più per contenere il rischio di un sovraccarico del SSN che per sovvertire dinamiche strutturali.
Sul fronte del welfare, viene prorogato e rafforzato il congedo parentale retribuito all’80% e avviata la discussione di un bonus libri per le famiglie a più basso reddito. Si studiano agevolazioni fiscali ispirate al quoziente familiare e la revisione dei criteri Isee, mentre rimane confermata la social card alimentare destinata ai nuclei svantaggiati.
Tra le principali incertezze resta la riforma dell’indicatore Isee e la detassazione strutturale degli straordinari, che saranno oggetto di discussione in successive fasi parlamentari. Le misure descritte si inseriscono nel quadro delle priorità indicate dalla Strategia Nazionale per la riduzione della povertà e l’inclusione sociale e sono coerenti con l’attuazione delle milestone PNRR relative al rafforzamento dei servizi essenziali.
Un punto chiave nell’equilibrio dei conti è rappresentato dal contributo straordinario richiesto agli istituti di credito, sulla scia di quanto già avvenuto nell’esercizio precedente. L’Associazione Bancaria Italiana ha approvato una soluzione concordata per una contribuzione pluriennale, destinata a finanziare parte delle coperture necessarie senza penalizzazioni sul sistema bancario. Questa formula mira a garantire un gettito stabile, svincolando una quota delle risorse derivanti dagli extraprofitti 2023, che le banche potranno inoltre mettere a capitale per rafforzare la patrimonializzazione.
Le coperture della manovra, secondo Dpb, sono integrate anche da risparmi strutturali ottenibili con una revisione selettiva delle spese ministeriali e da una più attenta spending review, con particolare attenzione all’efficienza amministrativa secondo quanto richiesto dalla riforma della spesa prevista dal PNRR.
Nel dettaglio, la scelta di coinvolgere il mondo del credito nasce dall’esigenza di non far gravare integralmente il costo degli interventi su contribuenti e imprese, contemperando gli obiettivi di solidarietà sociale e rilancio sistemico, come sottolineato nelle recenti dichiarazioni del ministro dell’Economia e nei comunicati ufficiali dell’ABI.
Il comparto agroalimentare beneficia di interventi disegnati per rafforzare la resilienza delle filiere e per promuovere la sostenibilità, anche in rispondenza ai target fissati dal Piano nazionale integrato per l’Energia e il Clima.
Sono state confermate la proroga delle agevolazioni sul lavoro agricolo, l’esonero dal prelievo Irpef per i redditi agrari dei coltivatori diretti e il rafforzamento del credito d’imposta 4.0 rivolto alle aziende agricole energivore.
Tra le opportunità elencate dalla manovra figurano:
Nel Documento programmatico di finanza pubblica, lo stanziamento per la difesa viene incrementato, in linea con gli impegni internazionali e condizionato all’uscita dalla procedura per disavanzo eccessivo. Sono previsti aumenti progressivi – dallo 0,15% fino allo 0,5% del PIL nel triennio – con una ricaduta stimata tra 11 e 12 miliardi di euro (2026-28). Queste risorse verranno impegnate sia per il rinnovamento dei materiali, sia per la formazione e la sicurezza delle forze armate.
Il Governo precisa che la crescita della spesa militare non comporterà tagli diretti a sanità o welfare, poiché verrà finanziata utilizzando la deroga europea su spese di difesa. Tuttavia, resta il dibattito sull’effettivo impatto di tale incremento sugli equilibri complessivi, considerato che l’incremento assorbe una quota significativa dello spazio fiscale disponibile.
L’impostazione della manovra rispetta pienamente i parametri fissati dal Patto di Stabilità, con l’obiettivo dichiarato di ridurre il deficit al 3% del PIL entro il 2025, secondo un percorso auspicato dall’Unione Europea. Il quadro macroeconomico di riferimento è prudenziale, con una crescita stimata allo 0,5% nell’anno in corso e allo 0,7% nel 2026.
La credibilità conquistata dai recenti miglioramenti nel rating sovrano e dalla riduzione dello spread tra Btp e Bund, è collegata alla linea di rigore sui conti, al rispetto dei tempi di pagamento da parte delle PA (in media 30 giorni) e alla piena adesione alle milestone PNRR in ambito spending review, federalismo fiscale e riforma contabile pubblica.
Rappresentano ancora una criticità le incertezze legate alle condizioni esterne, come il rallentamento della domanda globale e tensioni geopolitiche, fattori che richiedono un uso flessibile e vigile delle risorse disponibili e un continuo dialogo con le autorità di Bruxelles.