Negli ultimi anni i professionisti tecnici, ingegneri e geometri, hanno visto crescere i loro redditi grazie a nuove dinamiche di mercato, cambiamenti normativi, vantaggi fiscali e alle specificità delle casse di categoria.
Negli ultimi anni il settore tecnico professionale italiano ha osservato una crescita dei compensi per ingegneri e geometri, segnalando una trasformazione del mercato delle professioni tecniche. L'analisi delle dinamiche reddituali evidenzia una fase post-pandemica caratterizzata da un aumento del fatturato e dei redditi medi, sostenuto da un forte incremento della domanda nei servizi di ingegneria, edilizia e progettazione.
Le condizioni economiche favorevoli, unite a specifici impulsi normativi e agevolazioni fiscali, hanno contribuito a rafforzare la posizione economica degli esperti tecnici nel panorama nazionale, collocando i redditi degli ingegneri e dei geometri tra i più significativi nel contesto delle libere professioni italiane.
L'analisi condotta dal Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri rende evidente che tra il 2021 e il 2023 il comparto edile e degli studi tecnici ha registrato una vera e propria impennata. Il reddito medio degli iscritti ad Inarcassa è passato da 44.459 euro nel 2021 a oltre 59.000 euro stimati per il 2023, con una crescita superiore al 60% rispetto ai dati pre-pandemici del 2019. Parallelamente, il volume d'affari del settore ha raggiunto risultati record: il giro d'affari degli ingegneri e architetti è aumentato dell'86% tra il 2019 e il 2024, toccando circa 14,7 miliardi di euro.
Nel confronto tra le categorie professionali che guadagnano di più, ingegneri e geometri si pongono tra le figure con i più alti livelli di redditività in ambito tecnico. Gli ingegneri detengono una media di 62.000 euro lordi annui, mentre i geometri seguono con circa 40.000 euro, confermando una crescita che li pone oltre altre professioni tecniche come architetti e periti industriali.
Le ragioni di questa evoluzione sono legate a fenomeni come:
L'ultimo triennio è stato segnato dall'introduzione di politiche fiscali come il Superbonus 110%, le detrazioni per l'efficienza energetica e le ristrutturazioni, che hanno rivoluzionato il mercato delle costruzioni e dei servizi tecnici. Queste agevolazioni hanno prodotto un effetto moltiplicatore sulla domanda di professionisti per la gestione delle pratiche bonus edilizi e la realizzazione di progetti digitali e sostenibili.
Oltre al Superbonus, l'evoluzione dei regimi fiscali e contributivi ha inciso sui guadagni e sulle strategie dei tecnici. Per geometri e ingegneri, la regolamentazione dei contributi minimi obbligatori presso le casse di categoria, con la possibilità di optare per regimi agevolati o di rateizzazione, ha garantito una migliore pianificazione finanziaria e la possibilità di dedurre dal reddito i contributi versati.
L'organizzazione delle casse previdenziali dei tecnici, in particolare Inarcassa (per ingegneri e architetti) e la CIPAG (Cassa Geometri), rappresenta un elemento distintivo nella gestione dei contributi e nella tutela pensionistica dei professionisti. Le regole di contribuzione sono disciplinate da regolamenti specifici che determinano aliquote, minimali obbligatori e modalità di pagamento.
Per i geometri iscritti all'Albo, la quota di contribuzione minima annuale è obbligatoria e prescinde dal reddito effettivamente prodotto, come recentemente confermato dalle ordinanze della Corte di Cassazione (D. Lgs. n. 509/1994). Questa misura si basa su un principio di solidarietà interna alla categoria e garantisce l'equilibrio finanziario della cassa.
La Cassa Geometri prevede:
La gestione degli adempimenti dichiarativi è un aspetto cardine per chi esercita attività tecnica in ambito libero-professionale. I tecnici iscritti alle rispettive casse sono tenuti a comunicare e regolarizzare annualmente la propria situazione reddituale attraverso servizi online, con procedure e tempistiche differenziate a seconda degli enti di appartenenza.
Per la Cassa Geometri, la trasmissione della dichiarazione reddituale avviene esclusivamente tramite portale dal 15 luglio al 13 ottobre 2025. Sono obbligati a presentare la dichiarazione tutti i geometri iscritti, anche per un solo giorno e indipendentemente dalla presenza di partita IVA o dalla produzione di reddito.
La gestione ottimale della fiscalità professionale passa anche attraverso la corretta deduzione dei contributi versati alle casse di categoria. Per i geometri, la deducibilità riguarda sia il contributo soggettivo che la parte di contributo integrativo non riaddebitata al cliente. Secondo quanto indicato dall'Agenzia delle Entrate (Circolare n. 954-25/2017), l'intero importo del contributo integrativo minimo rimasto a carico del professionista è deducibile dal reddito complessivo.