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Perché i fondi comuni di investimento spesso perdono e rendono meno rispetto ai propri benchmark?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Fondi di investimento

Conosciuti anche come fondi attivi, i fondi comuni coinvolgono un gestore responsabile della selezione dei titoli ritenuti migliori.

Gli investimenti nei fondi comuni rappresentano una delle principali strategie di investimento per i cittadini italiani. Attraverso l'adesione a un fondo comune, gli investitori si espongono ai rischi associati al mercato in cui si investe, con l'aspettativa che tali rischi siano compensati adeguatamente dai rendimenti futuri. Di conseguenza è importante che i rendimenti attesi siano proporzionati ai rischi assunti. Secondo l'analisi condotta da Mediobanca, questa proporzione non viene rispettata nei fondi comuni italiani. Approfondiamo quindi:

  • Fondi di investimento, perché rendono spesso meno
  • Tra indici di riferimento e investimento dei fondi

Fondi di investimento, perché rendono spesso meno

Conosciuti anche come fondi attivi, i fondi comuni coinvolgono un gestore responsabile della selezione dei titoli ritenuti migliori per l'inclusione nel fondo al fine di superare il rendimento del mercato di riferimento, rappresentato dall'indice corrispondente: ad esempio, un fondo azionario USA mira a superare il rendimento dell'indice S&P500, mentre un fondo azionario Italia cerca di superare il rendimento del MIB30.

Il gestore e la banca che distribuisce il fondo sono compensati attraverso diverse commissioni detratte direttamente dall'investimento, tra cui:

  • di gestione che remunerano il gestore;
  • di distribuzione che remunerano la banca distributrice del fondo;
  • di sottoscrizione (o ingresso) che remunerano la banca del cliente;
  • di rimborso (o uscita) che solitamente remunerano la banca del cliente;
  • di performance che sono addebitate in specifiche circostanze e sono particolarmente onerose in quanto impattano sui profitti senza compensazione durante le perdite.
Le commissioni di gestione e distribuzione spesso sono aggregate sotto la voce Spese Correnti o TER (Total Expense Ratio). Tutte le commissioni sono dettagliate nel documento KIID (Key Investor Information Document) fornito prima dell'investimento. Le commissioni bancarie possono ridurre la redditività degli investimenti, al di là di quanto risulta dai benchmark dei fondi di investiemnto, e aumentare i rischi di perdita, soprattutto considerando l'attuale scenario di tassi di interesse prossimi allo zero.

Sugli investimenti finanziari, oltre alle commissioni bancarie e alle ritenute fiscali del 26%/12,5%, si applica anche un'imposta di bollo fissa dello 0,20%, che rappresenta una perdita aggiuntiva e sicura.

Tra indici di riferimento e investimento dei fondi

Arrivati a questo punto occorre porsi la seguente domanda: quali sono i costi effettivi dei fondi di investimento acquistati presso la banca? Posso essere certo di non aver investito in fondi così onerosi da compromettere il potenziale guadagno atteso rispetto ai rischi finanziari assunti?

Nel corso degli anni, numerosi studi hanno documentato che, dopo aver considerato tutte le commissioni citate, è difficile per un gestore di fondi battere il mercato, e la maggior parte dei fondi comuni offre rendimenti inferiori a quelli di mercato. Poiché non disponiamo di strumenti più sofisticati, siamo inclini a valutare i nostri investimenti in base alle loro performance: se il valore aumenta, tendiamo a ritenere di aver fatto un buon investimento, e viceversa.

Questa valutazione è ingannevole: un aumento del valore non implica necessariamente che i fondi siano di alta qualità o che stiamo ottenendo il rendimento atteso. Bisogna quindi interrogarsi su come si comportano i propri fondi rispetto al mercato in cui si investono e rischiano i propri capitali. Stiamo ottenendo il rendimento atteso o stiamo semplicemente pagando commissioni per assumere rischi che ci rendono molto meno di quanto ci aspettiamo?