Le polizze vita presentano una struttura di costi che penalizza gli assicurati nei primi anni di contratto.
Non sempre continuare a versare i premi per le polizze vita è la scelta più vantaggiosa. In alcuni casi interrompere i versamenti è un modo per evitare perdite economiche, soprattutto se la polizza presenta costi elevati o se la compagnia assicurativa mostra segnali di instabilità finanziaria. Vediamo meglio:
Ad esempio, alcune polizze applicano commissioni iniziali che possono assorbire fino al 90-95% dei premi versati nei primi cinque anni e rallentano l'accumulo del capitale. Anche in presenza di rendimenti positivi, il valore della polizza può rimanere stabile o addirittura diminuire a causa dell'incidenza delle spese. Solo nel lungo periodo il rapporto tra costi e capitale investito tende a migliorare, ma comporta un impegno finanziario prolungato, spesso superiore ai 15-20 anni.
In molti casi, gli assicurati si accorgono della situazione solo dopo alcuni anni, quando il valore di riscatto della polizza risulta inferiore alla somma dei premi versati. A questo punto, continuare a pagare le rate significa aumentare le perdite, senza reali prospettive di recupero del capitale investito.
Oltre alla struttura dei costi, un altro elemento critico riguarda la solidità finanziaria delle compagnie assicurative. Il fallimento di Fwu Life, compagnia lussemburghese attiva anche in Italia è un caso emblematico dei rischi associati alle polizze vita. L'insolvenza dell'azienda ha coinvolto circa 100.000 risparmiatori italiani, con un valore delle polizze pari a 300 milioni di euro.
Con la dichiarazione di fallimento, le polizze sono state congelate e impedisce ai clienti di effettuare il riscatto del capitale o di modificare le condizioni contrattuali. In questo scenario, interrompere i versamenti sarebbe stata una scelta oculata per limitare le perdite e preservare almeno parte del capitale già versato.
Da qui l'importanza di monitorare costantemente la salute finanziaria dell'assicuratore e di valutare segnali di difficoltà economica, come il deterioramento del rating creditizio o la presenza di sanzioni da parte delle autorità di vigilanza.
Interrompere i versamenti di una polizza vita non è una decisione da prendere alla leggera, ma in può rivelarsi una scelta finanziariamente vantaggiosa. Bisogna considerare questa opzione se la polizza presenta rendimenti insufficienti, costi elevati o se l'orizzonte temporale dell'investimento è cambiato rispetto a quanto previsto.
Ad esempio, se la polizza offre un rendimento netto inferiore all'inflazione, continuare a versare i premi può comportare una perdita reale di valore. In questo caso, bloccare i versamenti permette di fermare le perdite e valutare il reinvestimento del capitale residuo in strumenti finanziari più redditizi. Un'altra situazione tipica riguarda i cambiamenti nelle esigenze finanziarie dell'assicurato, ad esempio in caso di necessità di liquidità immediata o di una variazione delle priorità di investimento.
In molti contratti è possibile esercitare l'opzione di riduzione della polizza, che consente di mantenere attivi i benefici assicurativi senza continuare a versare i premi. Questa soluzione permette di ridurre il costo dell'assicurazione e di preservare il capitale già accumulato.