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Fwu Life, nuovi dettagli su sentenza e le conseguenze per il recupero dei soldi delle polizze vita

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Fwu Life, nuovi dettagli

Fwu Life operava anche attraverso la vendita di polizze unit linked, prodotti finanziari strutturati come piani di risparmio assicurativo a lungo termine.

La liquidazione amministrativa della Fwu Life Insurance Lux S.A., decisa il 31 gennaio 2025 dal Tribunale del Lussemburgo, ha scosso il mondo assicurativo europeo e italiano. Questa compagnia assicurativa, attiva nel ramo vita, ha coinvolto circa 120.000 risparmiatori italiani ed esposto un ammanco stimato di oltre 360 milioni di euro. La situazione ha destato preoccupazione tra i risparmiatori e gli intermediari finanziari, di cui vale la pena fare il punto sulla base degli ultimi aggiornamenti:

  • Cosa emerge dalla sentenza di Fwu Life
  • Le garanzie offerte dalla normativa lussemburghese

Cosa emerge dalla sentenza di Fwu Life

Secondo quanto emerso dalla sentenza lussemburghese, Fwu Life operava anche attraverso la vendita di polizze unit linked, prodotti finanziari strutturati come piani di risparmio assicurativo a lungo termine, con premi ricorrenti e durate che potevano estendersi fino a 30 anni. Questo tipo di polizze, che legano il valore del capitale maturato all'andamento dei mercati finanziari, presentano un rischio elevato per il contraente, in quanto l'intero rischio dell'investimento grava sull'assicurato.

La sentenza ha evidenziato come la compagnia assicurativa avesse adottato un sistema di prefinanziamento tramite factoring, orchestrato da una società del medesimo gruppo, la Fwu Factoring GmbH. Questo meccanismo consentiva agli intermediari di ricevere le proprie commissioni dopo la sottoscrizione delle polizze, creando però una struttura di costi d'ingresso onerosa per i clienti. Questo schema, vantaggioso per gli agenti e i broker, ha finito per intaccare il capitale degli assicurati, riducendone il valore netto al momento della liquidazione.

Un altro elemento emerso dalla sentenza riguarda il comportamento dei revisori dei conti di Fwu Life Insurance. Questi ultimi, a seguito della scoperta di alcune pratiche di occultamento contabile, hanno ritirato le proprie relazioni ai bilanci della compagnia nel novembre 2024, quando la situazione finanziaria era ormai già compromessa. Questo comportamento è stato ritenuto anomalo e ha sollevato interrogativi sulla trasparenza delle pratiche contabili adottate dalla società lussemburghese.

Secondo il commissario Yann Baden, che ha seguito il caso, gli assicurati potranno comunque beneficiare delle procedure di rimborso, anche se il reale ammontare del recupero dipenderà dalla tipologia di polizza sottoscritta e dai costi iniziali sostenuti. In particolare, chi ha investito in polizze unit linked rischia di non recuperare interamente quanto versato, soprattuttp in caso di svalutazione delle quote.

Le garanzie offerte dalla normativa lussemburghese

La legge del Lussemburgo prevede per i sottoscrittori di polizze vita una tutela forte, nota come Triangolo della Sicurezza. Questo sistema coinvolge l'Autorità di vigilanza del Paese (il Commissariat aux Assurances - CAA), la compagnia assicurativa stessa e una banca depositaria incaricata di mantenere separati i patrimoni dei clienti dagli altri attivi della compagnia. Il meccanismo offre un super-privilegio ai contraenti delle polizze e garantisce loro una priorità assoluta rispetto agli altri creditori, inclusi Stato, enti di sicurezza sociale e dipendenti della compagnia.

Nonostante queste misure di sicurezza, non è ancora possibile determinare con precisione l'ammontare che verrà restituito ai risparmiatori. Il valore del rimborso dipenderà da due fattori fondamentali: la tipologia di polizza sottoscritta e il valore delle riserve tecniche disponibili. Le polizze a capitale garantito, ad esempio, offriranno una maggiore protezione rispetto alle unit linked, dove il rischio di investimento è tutto a carico dell'assicurato.

Entro il 31 luglio 2025, il liquidatore invierà agli assicurati un documento contenente una dichiarazione di credito precompilata, che indicherà l'importo riconosciuto. Agli assicurati spetta il compito di confrontare questo valore con il rendiconto della polizza al 31 dicembre 2023, aggiungendo le somme versate nel 2024. Nel caso di discrepanze bisogna presentare una richiesta formale, corredata da documenti giustificativi, entro il 31 gennaio 2028.

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