Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Previsioni mercati azionari mondiali per il 2024 secondo analisti e banche d'affari

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Mercati azionari mondiali

I titoli attualmente preferiti sono quelli di elevata qualità, caratterizzati da un elevato Return on Equity, un basso livello di indebitamento e una ridotta volatilità degli utili.

Il 2023 ha registrato dati economici più favorevoli del previsto, caratterizzati da una diminuzione dell'inflazione, una buona tenuta dell'occupazione senza il rischio di una recessione, grazie a una crescita resiliente. Di conseguenza, la Federal Reserve statunitense, insieme ad altre banche centrali, ha scelto di mantenere i tassi di interesse più elevati per un periodo prolungato. Oggi il mercato è influenzato dall'incertezza riguardo ai tempi di eventuali tagli dei tassi e alla portata di un possibile rallentamento economico.

L'economia si caratterizza per una crescita moderata o in decelerazione, un'inflazione in diminuzione e tassi di interesse elevati. Facciamo il punto della situazione sui mercati azionari mondiali per il 2024 sulla base delle previsioni di analisti e banche d'affari:

  • Barclays e Pimco: le visioni sui mercati azionari
  • Mercati azionari mondiali, le previsioni globali degli esperti

Barclays e Pimco: le visioni sui mercati azionari

I titoli attualmente preferiti sono quelli di elevata qualità, caratterizzati da un elevato Return on Equity, un basso livello di indebitamento e una ridotta volatilità degli utili. Gli analisti di Barclays riconoscono che la costruzione di un portafoglio basato esclusivamente su questi indicatori potrebbe risultare onerosa. Suggeriscono allora una combinazione di titoli di qualità con quelli che offrono rendimenti superiori alla media, cercando così un equilibrio tra qualità e rendimento.

Questa strategia è vista come un compromesso vantaggioso, considerando che le azioni di qualità hanno dimostrato una sovraperformance nel lungo periodo, meno influenzate da fattori ciclici o macroeconomici.

La scadenza per i prossimi due anni appar più elevata, suggerendo che le aziende potrebbero dover affrontare cedole più elevate al momento del rifinanziamento del debito. Secondo l'analisi di Barclays, il rischio di una crisi del credito è basso, e il rischio di rifinanziamento è gestibile, con un modesto impatto di 30-50 punti base sui margini fino al 2025. I fondamentali del credito rimarranno sotto osservazione, specialmente mentre i tassi rimarranno elevati e si attende un possibile atterraggio morbido delle Banche centrali.

Barclays propone due piani di investimento, uno con rating di credito elevato, che include aziende come Essilorluxottica, LVMH, Airbus, Heineken, Mercedes-Benz, Michelin, DHL, L'Oreal, Sanofi, Totalenergies, Unilever, Volkswagen, e uno con rating di credito basso, con aziende come Alstom, Ericsson, Inpost, Arcelormittal, Leonardo, Norsk Hydro, Volvo, Telefonica, Telecom Italia.

Per quanto riguarda le prospettive economiche globali, Geraldine Sundstrom, asset allocation portfolio manager di Pimco, prevede un rallentamento della crescita nei mercati sviluppati nei prossimi 12 mesi, con la possibilità di una contrazione economica in alcune regioni. L'inflazione e la crescita sembrano aver raggiunto il picco, e c'è una probabilità del 50% che gli Stati Uniti entrino in recessione entro un anno, secondo il modello sul ciclo economico di Pimco.

Per l'azionario, nonostante l'S&P 500 appaia costoso, Pimco vede una potenziale differenziazione e opportunità tematiche. Un approccio attivo può aiutare a identificare i potenziali vincitori, e in periodi di incertezza, si preferisce investire in titoli di qualità. Pimco sovrappesa l'azionario americano (S&P 500) in quanto presenta caratteristiche di maggiore qualità rispetto ad altre regioni, in particolare i mercati emergenti. In Europa, dove si prevede che la crescita possa incontrare più ostacoli rispetto agli Stati Uniti, Pimco è sottopesata sui mercati azionari del continente europeo, nonostante le valutazioni più favorevoli.

Mercati azionari mondiali, le previsioni globali degli esperti

Un rallentamento della crescita globale potrebbe impattare negativamente sul mercato azionario europeo caratterizzato da valutazioni attraenti nel corso del presente anno. Ma l'allentamento delle pressioni inflazionistiche potrebbe suggerire un rialzo più marcato nel 2024. In un sondaggio condotto da Reuters, strategist azionari e gestori di fondi prevedono un modesto incremento dell'indice paneuropeo STOXX 600, raggiungendo i 455 punti entro la fine del 2023. Ma ci sono anche opinioni divergenti, come evidenziato da Andreas Bruckner, strategist per l'azionario europeo presso BofA Global Research, che anticipa un indebolimento del ciclo creditizio che potrebbe tradursi in una perdita di slancio nella crescita nei prossimi mesi, determinando una flessione delle borse europee.

Per quanto riguarda le azioni statunitensi, è previsto un rally nell'anno successivo. Uno strategist di JP Morgan suggerisce che l'S&P 500 è destinato a raggiungere un nuovo massimo storico entro la metà del 2024. Mentre il 2023 si avvicina alla sua conclusione con numerose incertezze legate a fattori come i tassi elevati della Federal Reserve, le tensioni commerciali e la prospettiva di recessione, il 2024 potrebbe delineare uno scenario diverso. Affinché si instauri un sentimento di fiducia e ottimismo a Wall Street, sarà necessario un cambiamento significativo, in particolare riguardo alla politica monetaria della banca centrale statunitense. Questa è l'opinione di AJ Oden, stratega degli investimenti globali di JP Morgan Wealth Management, il quale ritiene che il rally delle azioni si concretizzerà nel 2024 in base alle condizioni previste.

Il 2023 ha evidenziato dati economici migliori delle previsioni, con una diminuzione dell'inflazione, una resilienza occupazionale ed evitare il rischio di recessione grazie a una crescita robusta. Per il prossimo anno, gli osservatori di mercato individuano due principali rischi che potrebbero impattare pesantemente sull'economia e sui mercati finanziari.

Il primo rischio è di natura geopolitica. Secondo un sondaggio condotto dall'Oxford Economics, il 62% di 130 aziende intervistate ha identificato la geopolitica come un rischio significativo per l'economia globale. Le tensioni attuali includono le guerre tra Russia e Ucraina, Israele e Hamas, oltre a conflitti tecnologici e sanzionatori tra Stati Uniti e Cina. Le elezioni a Taiwan rappresentano un altro elemento di possibile tensione tra Washington e Pechino.

Le crescenti tensioni geopolitiche potrebbero portare a restrizioni commerciali globali, causando una maggiore frammentazione economica. Le aspettative indicano che le economie continueranno a investire in sicurezza economica nei prossimi 12 mesi. Alcuni esperti prevedono che i conflitti geopolitici in corso possano deprimere la crescita e aumentare le pressioni inflazionistiche, sfuggendo al controllo delle banche centrali.

Il secondo rischio riguarda la catena di approvvigionamento dei minerali critici, la cui domanda è in costante aumento. Le aziende dovranno adeguarsi a un ambiente competitivo più feroce, con prevalenza per quelle in grado di determinare i prezzi, con modelli di business robusti e bilanci solidi. Gli investimenti mirati potrebbero concentrarsi su aziende consolidate nel settore dei semiconduttori, apparecchiature per la produzione di semiconduttori, automazione industriale e tecnologie che agevolano il reshoring della produzione.

Leggi anche