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Prova su strada dell'Alfa Romeo Junior, i pro e contro dei vari test a confronto

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Alfa Romeo Junior

Alfa Romeo Junior segna l'inizio di una nuova era per il marchio italiano perché è il primo modello a trazione anteriore all'interno della gamma EV del gruppo Stellantis.

Alfa Romeo Junior 2024 è una svolta per il marchio italiano che introduce la sua prima baby crossover. Questo modello, lungo 417 cm, non solo segna l'ingresso di Alfa Romeo nel segmento dei crossover compatti ma stabilisce anche un nuovo corso stilistico e tecnologico per la casa automobilistica.

Innovativa sotto molti aspetti, la Junior è la prima Alfa Romeo di serie che si può acquistare nella versione totalmente elettrica, segnando un importante passo verso la mobilità sostenibile. Il design del veicolo rompe con la tradizione, proponendo linee e forme che sono una netta rottura con il passato, mirando a catturare l'attenzione di un pubblico giovane e dinamico.

Un altro elemento di novità è la scelta produttiva: la Junior è la prima Alfa Romeo venduta in Italia ma non prodotta nel Belpaese. Infatti, viene assemblata nello stabilimento Stellantis di Tychy, in Polonia. Questa decisione sottolinea l'integrazione di Alfa Romeo nel gruppo Stellantis, evidenziata anche dalla condivisione delle componenti meccaniche con altri modelli del gruppo, facilitando così sinergie produttive e tecnologiche.

La Junior di Alfa Romeo non è solo un veicolo, ma un manifesto di come il brand stia adattando la sua eredità a un futuro più sostenibile e globalizzato, mantenendo al contempo l'innovazione e il design all'avanguardia che hanno sempre caratterizzato il marchio. Ecco allora:

  • Alfa Romeo Junior 2024, la prova su strada
  • Pro e contro della Alfa Romeo Junior

Alfa Romeo Junior 2024, la prova su strada

Alfa Romeo Junior segna l'inizio di una nuova era per il marchio italiano perché è il primo modello a trazione anteriore all'interno della gamma EV del gruppo Stellantis. Con una lunghezza di 430 cm, una larghezza di 185 cm e un'altezza di 156 cm, questo veicolo non solo incarna una novità dimensionale, ma si posiziona strategicamente in un segmento in rapida espansione.

Progettata dal centro stile di Torino, la Junior introduce un linguaggio estetico chiamato Opposites United, che privilegia forme squadrate e una distintiva firma luminosa a Y. Il design esterno si contraddistingue per un frontale audace e un profilo laterale dinamico che ospita maniglie a filo, mentre il posteriore attinge ispirazione dal passato con richiami alla Giulia TZ degli anni '60. L'uso di plastica riciclata nei rivestimenti esterni sottolinea l'impegno di Alfa Romeo verso la sostenibilità.

Internamente, il Junior abbina l'eredità Alfa con l'integrazione di componenti Stellantis, offrendo un cruscotto digitale da 12,3 pollici e altre innovazioni tecnologiche. Nonostante alcune somiglianze con altri modelli del gruppo, come i selettori per le modalità di guida e i sistemi di infotainment, l'auto mantiene un carattere unico con personalizzazioni avanzate disponibili per l'intrattenimento e la gestione del veicolo.

Sul fronte della meccanica, l'Alfa Romeo Junior condivide la piattaforma CMP con altri modelli Stellantis, permettendo variazioni tra propulsioni elettriche e ibride. La versione elettrica Long Range promette fino a 600 km di autonomia grazie a una batteria da 81,4 kWh, mentre la Standard Range offre 410 km con una batteria da 58,3 kWh, entrambe con opzioni di ricarica veloce.

Per quanto riguarda le prestazioni, il modello Veloce top di gamma introduce componenti sportivi come sospensioni ribassate e un sistema frenante potenziato per una guida più dinamica. Le versioni ibride mild hybrid si avvalgono di un innovativo sistema di propulsione che combina un motore a benzina con un motogeneratore elettrico, evidenziando l'attenzione di Alfa Romeo verso soluzioni di guida efficienti e responsabili.

Alfa Romeo Junior non è solo un passo avanti nel portfolio di Stellantis ma segnala anche l'ambizione del marchio di ridefinire il proprio posizionamento nel mercato automobilistico globale, mirando a conquistare sia i nuovi acquirenti di auto elettriche sia gli appassionati di lunga data del marchio con una proposta che bilancia eredità, innovazione e prestazioni.

Pro e contro della Alfa Romeo Junior

La nuova Alfa Romeo ha fatto discutere di sé anche per il nome Milano, che dopo controversie è stato cambiato in Junior. Questo nome evoca la GT Junior del 1966, una versione più accessibile della coupé Sprint GT. Nonostante il cambio di nome, avvenuto il 15 aprile 2024, tutte le specifiche tecniche del veicolo rimangono invariate.

Tra i vantaggi dell'Alfa Romeo Junior si annovera la sua versatilità motoristica e un bagagliaio capiente, essenziale per chi cerca spazio aggiuntivo. D'altra parte, il design audace del modello ha suscitato opinioni contrastanti, con alcune critiche rivolte alle scelte stilistiche innovative che si discostano dai tradizionali canoni estetici di Alfa Romeo.

La Junior si posiziona come un'auto intrigante sia per i neofiti che per gli appassionati del marchio, offrendo un'entrata a partire da 29.900 euro per il modello mild hybrid equipaggiato con un motore 1.2 da 136 CV. Per chi cerca prestazioni completamente elettriche, la versione da 156 CV è disponibile a partire da 39.500 euro. Entrambe le varianti base sono previste per la distribuzione a partire da giugno 2024, con dotazioni di serie che includono ruote da 17 pollici e un impianto multimediale con schermi da 10,25 pollici.

Per i più esigenti, le edizioni di lancio Speciale sono già disponibili per l'ordine, vantando una dotazione ricca che comprende accesso senza chiave, apertura motorizzata del portellone, cerchi da 18 pollici, navigatore, e sedili elettrici massaggianti. Durante il 2024, la gamma sarà ampliata con l'aggiunta di tre pacchetti opzionali: il Premium, che offre sedili con regolazione elettrica e funzione massaggio; lo Sport, con sedili avvolgenti e rivestimenti in Alcantara; e il Techno, dotato di fari a matrice di Led e guida semiautonoma di livello 2.

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