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Quali sono gli ETF a zero costi e commissioni e in quali banche si possono comprare in Italia

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Cosa sono gli ETF

Negli ultimi anni gli ETF a zero costi e commissioni stanno rivoluzionando il panorama degli investimenti in Italia. Analisi dei vantaggi, delle piattaforme più convenienti e degli aspetti fiscali per scegliere consapevolmente.

Negli ultimi anni, l'interesse verso strumenti finanziari a basso costo come gli ETF è cresciuto notevolmente tra gli investitori italiani. Questi fondi, che replicano indici di mercato azionari, obbligazionari o settoriali, sono apprezzati soprattutto per la loro trasparenza, efficienza e accessibilità. In particolare, la possibilità di accedervi senza sostenere costi d'acquisto o commissioni di trading rappresenta una significativa opportunità di risparmio per chi mira a costruire portafogli diversificati nel tempo. La crescente offerta da parte di banche e piattaforme digitali in Italia rende possibile individuare soluzioni che uniscono "ETF a zero costi e commissioni" a servizi avanzati e gestione fiscale ottimale. L'esigenza di comprendere a fondo le modalità di accesso, i vantaggi effettivi e i potenziali rischi è alla base di qualsiasi scelta consapevole d'investimento.

Cosa sono gli ETF e quali sono i costi tipici associati

Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono strumenti finanziari passivi, costituiti da un paniere di titoli, che replicano la performance di un indice di riferimento. La loro peculiarità risiede nella quotazione in borsa come le azioni, consentendo un elevato grado di flessibilità operativa. I costi principali che l'investitore deve considerare comprendono:

  • Rapporto di spesa totale (TER): esprime il costo annuo di gestione in percentuale rispetto all'attivo gestito. Può variare dallo 0,05% a oltre l'1% nei casi più particolari, ma per la maggior parte degli ETF mainstream i valori si attestano tra lo 0,10% e lo 0,40%.
  • Commissioni di negoziazione: applicate dal broker o dalla banca per ogni operazione di acquisto o vendita; rappresentano spesso il costo più visibile per chi opera frequentemente.
  • Spread denaro-lettera: differenza tra il prezzo di acquisto e di vendita, generalmente ristretto per ETF liquidi, ma da monitorare soprattutto per strumenti meno scambiati.
  • Eventuali costi aggiuntivi: come imposte di bollo sulla custodia titoli, costi di cambio valuta per ETF non denominati in euro e commissioni sul pagamento dei dividendi.
Questi elementi rendono la scelta della piattaforma un aspetto strategico per minimizzare l'incidenza dei costi complessivi nel medio-lungo periodo.

ETF a zero commissioni: panoramica e opportunità per gli investitori italiani

L'offerta di ETF a zero commissioni è frutto di partnership tra intermediari finanziari e le principali case emittenti di ETF. Il vantaggio competitivo per l'investitore consiste nella riduzione di barriere economiche all'accesso ai mercati finanziari e nella facilitazione dell'accumulo tramite acquisti periodici, anche per importi contenuti. Diversi broker e banche offrono sezioni dedicate che comprendono centinaia di ETF tematici, core e settoriali senza commissioni di acquisto, agevolando strategie di diversificazione, come i piani di accumulo (PAC). L'opportunità si estende non solo ai neofiti, ma anche a profili più evoluti, che intendono ottimizzare il rendimento netto minimizzando i costi indiretti dai piani tradizionali di intermediazione.

Le principali banche e piattaforme che offrono ETF a zero commissioni

Una panoramica sulle migliori opzioni disponibili per chi punta all'acquisto di ETF senza commissioni evidenzia diverse realtà operative. A seguire un'analisi comparativa delle principali alternative:

Fineco: caratteristiche e promozioni sugli ETF a zero commissioni

Fineco propone una selezione di oltre 800 ETF delle principali case emittenti (iShares, Xtrackers, Amundi, Fidelity, Franklin Templeton, tra gli altri) con zero commissioni d'acquisto per tutti i clienti titolari di un deposito titoli attivo. Il risparmio si applica sia a operazioni una tantum sia a piani di accumulo, senza soglie di controvalore minimo. Gli strumenti seguono tematiche tradizionali e innovative, tra cui ESG, tecnologia, semiconduttori, sanita` e intelligenza artificiale. Sul piano fiscale, la banca aderisce al regime amministrato, svolgendo il ruolo di sostituto d'imposta. Vengono applicati costi di cambio su strumenti quotati in valute estere tramite spread, e il TER rimane a carico dell'investitore.

Directa: accesso e condizioni per ETF senza commissioni

Directa consente la negoziazione a zero costi su una vasta selezione di ETF di emittenti internazionali come iShares, Xtrackers, Amundi, WisdomTree, Vanguard e altri. La gratuità si attiva al superamento di specifici importi minimi per singolo ordine (ad esempio, 1.000 € o 1.500 €), applicandosi esclusivamente alle operazioni in acquisto. Inoltre, Directa offre piani d'investimento periodici (PAC) automatici senza commissioni di negoziazione grazie agli accordi con gli emittenti, lasciando all'utente la libertà di personalizzare frequenza e importo. Da segnalare la gestione autonoma della fiscalità sui rendimenti se non si ricorre al regime amministrato.

XTB, Yuh e altre piattaforme fintech: come funzionano gli ETF a costo zero

XTB, broker online ormai consolidato, permette acquisti di ETF senza costi di transazione fino a un volume mensile prefissato (ad es. 100.000 €), oltre il quale viene applicata una tariffa marginale. Anche la piattaforma Yuh, focalizzata su una clientela digitale, consente la creazione di piani di risparmio su ETF selezionati senza spese di esecuzione né di custodia, a condizione di investire in formule ricorrenti. L'offerta di questi operatori risulta particolarmente valida per chi preferisce investire piccole somme e sfruttare il trading frazionario, con l’attenzione ai possibili costi di cambio e alle limitazioni legate alla fiscalità.

Scalable e il confronto tra broker per investire in ETF

Scalable Broker propone una gamma di ETF PRIME (tra cui i principali di Amundi, iShares e Xtrackers) con ordini a costo zero per importi pari o superiori a 250 €, oltre a piani di accumulo gratuiti da 1 €. Il broker offre opzioni di abbonamento mensile per azzerare ulteriori costi di esecuzione e una gestione digitale intuitiva. Rispetto alle realtà tradizionali, anche altri intermediari (come Degiro, Banca Sella, Revolut con pacchetti limitati di transazioni gratuite) garantiscono flessibilità e trasparenza su commissioni, investimenti minimi e servizi di fiscalità automatizzata. La valutazione comparativa fra piattaforme richiede di considerare il numero di ETF senza commissioni, eventuali limiti mensili e la presenza di servizi extra come cash-back o interessi su liquidità in giacenza.

Come scegliere l’ETF giusto e la migliore piattaforma: criteri, rischi ed esperienza utente

La selezione di ETF e intermediario necessita di un bilanciamento tra ampiezza dell’offerta, trasparenza dei costi e qualità dei servizi accessori. I principali criteri di valutazione sono:

  • Composizione e replicazione dell’indice sottostante: prediligere ETF liquidi, con volumi elevati e tracking error contenuto
  • TER e costi accessori: attenzione agli oneri annuali e ai potenziali costi nascosti
  • Gestione fiscale: la presenza del regime amministrato agevola la compliance e riduce il rischio di errori nella dichiarazione dei redditi
  • Esperienza digitale e servizi extra: confrontare le piattaforme per varietà, accesso tramite app, semplicità di gestione, presenza di piani ricorrenti, reportistica fiscale automatica, assistenza clienti qualificata e sicurezza degli accessi.
  • Rischi: ogni investimento presenta rischi di mercato e capitale; leggere attentamente il KID/KIID e i regolamenti prima di operare
Una strategia efficace passa dalla valutazione della propria tolleranza al rischio, della capacità di sopportare movimenti dei mercati e orizzonte temporale, oltre che dall’utilizzo consapevole degli strumenti digitali proposti dai broker.