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Quali sono gli operai specializzati più richiesti attualmente, da quali settori e le reali possibilità di guadagno

di Marcello Tansini pubblicato il
Reali possibilità di guadagno

Nel panorama lavorativo italiano la richiesta di operai specializzati cresce, alimentata da nuovi bisogni produttivi e tecnologici. Focus sui profili più richiesti, competenze richieste, settori trainanti e reali prospettive economiche.

Nel contesto italiano attuale, il mercato del lavoro presenta una richiesta crescente di figure tecniche, tra cui spiccano gli operai specializzati più richiesti. La carenza di candidati adeguati rappresenta una sfida rilevante per le imprese di numerosi settori produttivi.

Questo fenomeno ha profonde ripercussioni sia sull'andamento economico nazionale sia sulle opportunità di inserimento lavorativo per chi possiede le idonee competenze. Analizzare le dinamiche di domanda, le competenze necessarie e i margini di guadagno permette di comprendere meglio il quadro attuale e di valutare le reali opportunità offerte dalle professioni specializzate nel settore industriale e artigianale.

Quali sono gli operai specializzati più richiesti in Italia

I dati più recenti relativi al 2024 segnalano che circa 840mila nuovi ingressi nei diversi comparti produttivi hanno coinvolto lavoratori con profilo tecnico-esecutivo. Si tratta di una porzione pari al 15% delle entrate complessive nel mercato del lavoro. Nonostante questa domanda, numerose aziende sottolineano la difficoltà di reperire personale adeguato: oltre il 60% delle ricerche di operai specializzati si conclude solo dopo quasi cinque mesi di selezione (fonte: Sistema informativo Excelsior). In molti casi, l'assenza totale di candidature qualificate complica la situazione, rendendo evidente il disallineamento tra formazione, aspettative e reale offerta lavorativa.

Tali dinamiche non solo accentuano il fenomeno della mancanza di profili tecnici, ma generano considerevoli difficoltà soprattutto tra le piccole e medie imprese che, rispetto alle realtà più strutturate, faticano ad attrarre talenti qualificati e a offrire pacchetti retributivi competitivi.

Le professioni tecniche e operaie ad alto tasso di domanda sono state individuate in numerose indagini di settore. Secondo quanto emerso dai dati Excelsior e da analisi Unioncamere, tra le principali figure di difficile reperimento si distinguono le seguenti categorie:

  • Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori: si rileva una copertura delle offerte pari solo al 27% del totale, sintomo di una forte necessità di competenze operative nella gestione e manutenzione di impianti industriali.
  • Operai addetti alle rifiniture delle costruzioni: spesso ricercati soprattutto nel Nord Italia, questi professionisti si occupano di completare lavori su edifici civili e industriali.
  • Fonditori, saldatori, lattonieri e carpentieri metallici: la realizzazione di strutture metalliche e la saldatura avanzata richiedono competenze altamente tecniche, con percentuali di mismatch elevatissime (oltre il 70%).
  • Operatori di macchine CNC (controllo numerico computerizzato): ricercati nell'industria meccanica e della componentistica.
  • Operai elettrotecnici ed elettronici: impegnati nella manutenzione e progettazione di impianti elettrici complessi.
  • Addetti lavorazione lamiera e tubi, addetti trattamenti superficiali e specialisti nella fibra di carbonio.
Tali figure trovano spazio in diversi segmenti produttivi, dal manifatturiero tradizionale alle industrie che investono in innovazione tecnologica, automazione e digitalizzazione.

La trasversalità delle competenze richieste è testimoniata anche dall'ampliamento delle opportunità lavorative verso settori emergenti, come quello ambientale e della transizione energetica. Di particolare interesse risultano anche alcuni profili tecnici come i disegnatori meccanici ed esperti in CAD oppure le figure ponte come i process engineer e i responsabili di controllo qualità.

I settori e le aree geografiche con maggiore necessità di operai specializzati

L'incidenza della domanda di figure tecniche si riscontra con marcata variabilità territoriale e settoriale. L'edilizia e il manifatturiero, specialmente nelle loro filiere legate al legno, tessile-abbigliamento-calzature e metalmeccanica, risultano tra i comparti dove trovare operai specializzati è particolarmente complesso. In aggiunta, comparti come l'automotive, la robotica, l'oil & gas e i servizi di logistica sono in forte crescita in termini di richieste.

A livello territoriale, le aree maggiormente interessate da questa carenza sono:

  • Nordest: le regioni come Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto raggiungono tassi di difficoltà di reperimento superiori al 50%.
  • Centro-Nord: Umbria e Valle d'Aosta segnalano valori compresi tra il 54% e il 56%.
  • Sud e Isole: il Mezzogiorno, sebbene più dinamico in termini di nuove assunzioni, presenta criticità meno accentuate, con Sicilia, Puglia e Campania su valori inferiori rispetto alla media nazionale.
I principali poli urbani come Milano, Roma, Napoli e Torino rappresentano i centri di maggior attrazione occupazionale, ma la richiesta di operai qualificati è crescente anche in aree di provincia. L'analisi della distribuzione territoriale dimostra come, alla crescente domanda, non corrisponda un'offerta pronta a rispondere alle esigenze produttive specifiche delle varie aree industriali.

Le competenze tecniche e trasversali richieste oggi agli operai specializzati

Per affrontare il mismatch di competenze e accedere con successo al mercato del lavoro, ai lavoratori tecnici viene richiesto oggi un mix di conoscenze tecnologiche e abilità trasversali. Dal punto di vista tecnico, le competenze più ricercate riguardano l'uso di macchine a controllo numerico, la capacità di utilizzare strumenti digitali, competenze «verdi» per la transizione ecologica e conoscenze nei processi automatizzati.

La combinazione di competenze pratiche e soft skill consente agli operai di essere più appetibili e resilienti di fronte alle frequenti trasformazioni tecnologiche che interessano il comparto industriale e artigianale. Questo approccio integrato consente di affrontare le sfide del mercato attuale e favorisce la mobilità professionale tra settori affini.

Le reali possibilità di guadagno: tra prospettive e criticità

Il livello retributivo degli operai specializzati più richiesti varia per settore, area geografica e competenze possedute. Nel Nord Italia si osservano tendenzialmente salari più elevati rispetto al Sud, con punte particolarmente alte nelle filiere metalmeccaniche, automazione e lavorazioni su materiali innovativi. Per le figure a maggiore specializzazione, come saldatori certificati, operatori CNC e manutentori, lo stipendio annuo lordo può attestarsi tra i 24.000 e i 35.000 euro, con possibilità di crescita attraverso percorsi di carriera interni o acquisizione di ulteriori certificazioni. Provando a sintetizzare:

Figura professionale

Stipendio annuo lordo medio*

Saldatore

25.000 - 32.000 €

Operatore CNC

26.000 - 33.000 €

Manutentore elettromeccanico

27.000 - 35.000 €

Operaio edile qualificato

23.000 - 30.000 €

Meccanico veicoli

22.000 - 29.000 €

* Le cifre sono indicative e soggette a variazione in base a contratto collettivo, esperienza, corsi professionali frequentati e area geografica.

Tuttavia, le reali possibilità di guadagno sono influenzate anche da alcune criticità, tra cui la scarsa attrattività delle PMI rispetto alle grandi imprese, la mancanza di percorsi di welfare strutturati e la possibilità di dover far fronte a condizioni di lavoro fisicamente impegnative. Il tema del welfare aziendale e delle opportunità formative è indicato come fattore strategico per incrementare la fidelizzazione del personale. Nel contesto nazionale, la trasparenza su retribuzione e benefit è ancora eterogenea, rendendo necessario l'aggiornamento costante delle competenze e la capacità di valutare opportunamente le offerte contrattuali.

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