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I migliori ospedali pubblici e convenzionati per le cure complesse in Italia secondo nuovo report 2025

di Marianna Quatraro pubblicato il
migliori ospedali pubblici convenzionati

La classifica dei 21 migliori ospedali in Italia per affrontare le cure più complesse: in testa la Lombardia come regione

L'analisi dell'offerta sanitaria legata alle cure complesse in Italia mette in luce una geografia ospedaliera profondamente articolata. La presenza di strutture ad alta specializzazione è il risultato di lunghe scelte politico-organizzative e di investimenti corposi in personale qualificato e tecnologie d'avanguardia. Il sistema sanitario nazionale, caratterizzato dal principio dell'universalità delle cure, registra però forti diversità territoriali.

L'asse delle migliori realtà più orientato verso Nord e Centro Italia, territori dove sono insediate le strutture capaci di richiamare pazienti da altre regioni e di affrontare patologie molto complesse. Al Sud, invece, si rileva una maggiore difficoltà nell'intercettare le esigenze sanitarie dei propri residenti, fattore che alimenta il fenomeno dei trasferimenti verso le regioni settentrionali.

I criteri di valutazione e le fonti dei ranking 2025: come vengono scelti i super ospedali

Determinare quali sono i 21 migliori ospedali in Italia per le cure complesse e la relativa classifica è risultato un percorso metodologico che prevede l'utilizzo di indicatori clinici e organizzativi riconosciuti dalla comunità scientifica. I principali parametri analizzati sono:

  • Complessità dei casi trattati, valutata attraverso il sistema dei Diagnosis Related Groups (DRG), che misura il livello di difficoltà gestionale e clinica dei pazienti ricoverati;
  • Attrattività interregionale, basata sugli indici di mobilità sanitaria che rappresentano la capacità dell'ospedale di richiamare utenti da altre regioni;
  • Performance su specifiche procedure sanitarie, quali interventi su tumori, cardiochirurgia e neurochirurgia, ricavate dal Programma Nazionale Esiti;
  • Risultati riportati dai principali ranking annuali, come quelli pubblicati da Il Sole 24 Ore, Newsweek e portali specializzati sulla salute pubblica;
  • Capacità di ricerca e innovazione, inclusa la presenza di reparti universitari e laboratori di alta specializzazione.
I dati vengono raccolti principalmente dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) e dalle banche dati del Ministero della Salute. 

Concentrazione geografica dei migliori ospedali complessi: Nord, Centro e Sud a confronto

L'analisi dei dati aggiornati al 2023 e delle recenti pubblicazioni mostra una forte concentrazione dei principali poli ospedalieri nelle regioni settentrionali e centrali. In base agli ultimi rating:

  • Nord Italia: ospita 12 dei 21 principali centri, tra cui Milano con ben tre strutture d'eccellenza (IRCCS Galeazzi, Humanitas, San Raffaele), insieme a Bologna (Sant'Orsola), Verona, Padova, Torino, Genova e Brescia.
  • Centro Italia: sette ospedali si trovano in quest'area, con forti presenze in Toscana e Lazio (Firenze Careggi, Pisa, Siena, Roma Gemelli, Campus Biomedico e San Camillo-Forlanini, oltre ad Ancona).
  • Sud Italia: risultano solo due strutture tra le 21 principali (Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo e Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli).
La disparità Nord-Sud è evidente anche osservando la capacità attrattiva: molte regioni meridionali faticano a trattenere i pazienti più gravi, che preferiscono rivolgersi altrove dove possono trovare un più elevato livello di assistenza multidisciplinare e tecnologie più avanzate. 

Il fenomeno della mobilità sanitaria: viaggi della speranza e disparità di accesso alle cure

La mobilità sanitaria rappresenta una delle principali dimensioni di analisi del sistema italiano. Nel solo 2023, la mobilità interregionale per cure complesse ha visto migliaia di persone trasferirsi soprattutto dal Sud e dalle Isole verso i grandi hub del Nord e del Centro, generando una spesa che si avvicina ai 3 miliardi di euro per ricoveri extra-regionali.

Questo fenomeno nasce principalmente da:

  • Differenze nella qualità e nell'offerta di servizi sanitari
  • Accessibilità a tecnologie innovative
  • Maggior capacità gestionale dei casi complessi nei poli principali

Top ospedali pubblici e convenzionati del 2025: elenco dei centri di eccellenza e specialità offerte

Ospedale Località Specialità di rilievo
IRCCS Galeazzi Milano Ortopedia, riabilitazione, chirurgia vertebrale
Humanitas Rozzano (MI) Oncologia, trapianti, cardiovascolare
San Raffaele Milano Cardiochirurgia, neuroscienze, oncologia
Sant'Orsola Bologna Cardiochirurgia, trapiantologia, oncologia
AOU Verona Verona Oncologia, radioterapia, chirurgia epatobiliare
Sacro Cuore Don Calabria Verona Malattie infettive, oncologia pediatrica, medicina interna
AOU Padova Padova Trapianti, chirurgia vascolare, ematologia
Careggi Firenze Traumatologia, neurologia, cardiochirurgia
AOU Pisa Pisa Neurochirurgia, cardiochirurgia, chirurgia robotica
AOU Senese (Le Scotte) Siena Oncoematologia, endocrinologia, chirurgia generale
Policlinico Gemelli Roma Oncologia, medicina nucleare, chirurgia complessa
Campus Biomedico Roma Cardiochirurgia, chirurgia mini-invasiva, nefrologia
San Camillo-Forlanini Roma Neurochirurgia, emergenza-urgenza, medicina interna
Mauriziano Torino Cardiologia, gastroenterologia, pneumologia
Azienda Ospedaliero Universitaria Alessandria Alessandria Neurochirurgia, malattie rare, chirurgia toracica
San Martino Genova Oncologia, trapianti, neurologia
AOU Marche Ancona Cardiochirurgia, trapianti, chirurgia pediatrica
Casa Sollievo della Sofferenza San Giovanni Rotondo (FG) Oncologia, neurochirurgia, chirurgia generale
A.O.S. Colli-Monaldi Napoli Pneumologia, cardiochirurgia, trapianti di polmone

Sfide attuali e prospettive di riforma per una sanità nazionale equa

Il sistema sanitario italiano si trova oggi a fronteggiare una serie di sfide strategiche:
  • Riduzione del divario territoriale: la concentrazione di eccellenze al Nord impone la necessità di progetti strutturali che rafforzino soprattutto l'offerta nel Mezzogiorno.
  • Aggiornamento delle reti ospedaliere: secondo le linee guida di recente presentazione dal Ministero della Salute, la riforma passa dallo sviluppo di poli nazionali di riferimento capaci di muoversi con maggiore autonomia su piani di assunzione e dotazione tecnologica.
  • Investimenti in personale e attrezzature: occorre garantire l'adeguata integrazione tra l'innovazione tecnologica e il capitale umano sanitario, valorizzando la formazione specialistica e la ricerca.
  • Potenziamento dell'assistenza territoriale per ridurre la pressione sulle grandi strutture e assicurare continuità di cura vicina ai cittadini.
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