Dai villaggi alpini della Svizzera alle isole irlandesi, passando per Stati Uniti e Spagna, molti paesi offrono incentivi e vantaggi fiscali per chi decide di trasferirsi, con regole, importi e condizioni diverse da scoprire.
Negli ultimi anni è cresciuta l'attenzione attorno alle nazioni estere che ti pagano per trasferirti. Governi e amministrazioni locali, al fine di stimolare la crescita economica o contrastare lo spopolamento, hanno attivato programmi con incentivi, agevolazioni fiscali e bonus economici rivolti a cittadini stranieri.
Questa tendenza si manifesta sia in realtà urbane dinamiche sia in aree rurali e comunità isolate, con offerte differenziate che spaziano dal sostegno al trasferimento fino a regimi fiscali privilegiati per lavoratori qualificati, famiglie o pensionati. Per chi considera un trasferimento all'estero, può rivelarsi strategico valutare attentamente queste opportunità in termini economici, fiscali e di qualità della vita.
Le motivazioni che spingono le nazioni a offrire incentivi per l'immigrazione sono eterogenee e spesso intrecciate a esigenze demografiche e obiettivi economici. Alcuni Stati puntano sulla ripopolazione di aree a rischio abbandono, offrendo contributi in denaro o case a costi simbolici, altri si rivolgono a professionisti e nomadi digitali, proponendo sgravi fiscali e condizioni di residenza vantaggiose. In questo contesto, emerge una variegata gamma di strumenti incentivanti:
L'accesso agli incentivi messi a disposizione dalle nazioni straniere non è automatico e prevede il rispetto di specifici parametri normativi e amministrativi. I requisiti variano in base alla tipologia del programma e alle finalità del paese ospitante, ma generalmente ricomprendono:
La comparazione internazionale mostra come gli importi varino da poche migliaia a decine di migliaia di euro, con modalità di erogazione differenziate (pagamenti una tantum, bonus annuali, incentivi pro-rata per figli). Questi incentivi sono particolarmente significativi in contesti dove il costo della vita o la domanda di nuovi residenti è elevata. In alcuni casi, oltre ai contributi diretti, si accede a regimi fiscali agevolati o a esenzioni sui beni acquistati per il trasferimento. L'entità concreta del beneficio dipende dai parametri fissati dalle singole amministrazioni locali o nazionali.
Negli Stati Uniti spiccano due programmi esemplari. Tulsa Remote (Oklahoma) invita lavoratori da remoto a trasferirsi nella città offrendo un bonus di 10.000 dollari per chi si impegna a risiedere almeno un anno, supporto per la sistemazione abitativa e servizi di accoglienza. In Alaska, il Permanent Fund Dividend garantisce ai residenti da almeno sei mesi un pagamento annuale che, per il 2024, ammontava a 1.702 dollari per persona. Queste iniziative hanno l'obiettivo sia di rivitalizzare economie locali sia di bilanciare la demografia in aree a bassa densità.
La Spagna, e in particolare regioni come le Asturie, punta a combattere lo spopolamento dei borghi rurali. Nel paese di Ponga, ad esempio, viene erogato un contributo di oltre 2.900 euro alle coppie che scelgono di trasferirsi stabilmente, più ulteriori incentivi per ogni figlio nato sul luogo. L'impegno minimo richiesto in termini di residenza è di cinque anni. Queste misure puntano a preservare il tessuto sociale locale e a favorire la ripresa economica delle aree montane.
Albinen, piccolo villaggio nel Canton Vallese, offre bonus fino a 25.000 franchi svizzeri a singolo adulto e 10.000 franchi per ogni figlio per chi trasferisce la residenza e acquista o costruisce un'abitazione sopra una certa soglia di valore. La permanenza minima è fissata in dieci anni. I criteri stringenti riflettono la volontà di attrarre residenti duraturi, garantendo al contempo vitalità economica e sociale al territorio.
Il programma “Our Living Islands”, attivo su 23 isole abitate dell'Irlanda, offre incentivi fino a 80.000 euro per il ripristino di abitazioni abbandonate e la residenza stabile. Direttamente motivato dal contrasto allo spopolamento, prevede la ristrutturazione e il trasferimento del centro di vita sulle isole interessate, garantendo così la conservazione delle culture locali insulari.
Sull'isola di Antikythera, la Grecia propone sostegni come la concessione di una casa gratuita e un bonus mensile di 500 euro per tre anni alle famiglie o a specifiche categorie di lavoratori chiamati a contribuire alla rinascita della comunità locale. Condizione essenziale: impegno alla residenza e volontà di integrarsi a livello economico e sociale nella realtà insulare.
Fra le strategie europee orientate all'attrazione di residenti esteri, Portogallo e Paesi Bassi si distinguono per le politiche fiscali. Il Portogallo, attraverso il recente programma "IRS Jovem" destinato agli under 35, prevede progressive esenzioni fino a dieci anni per chi trasferisce la residenza fiscale, con esonero totale al primo anno e progressivo reinserimento della tassazione. Nei Paesi Bassi, il “Decreto del 30%” consente ai lavoratori stranieri con competenze richieste di ottenere esenzioni fiscali su una parte dello stipendio lordo fino a otto anni, rendendo particolarmente attrattivo l'arrivo di talenti internazionali.
Il panorama internazionale comprende diverse giurisdizioni che hanno scelto di non applicare imposte sul reddito personale per attrarre investitori e residenti ad alto reddito. Tra i più noti vi sono:
Per chi intende trasferirsi in pensione, alcune nazioni europee e mediterranee offrono regimi di tassazione estremamente vantaggiosi. Tra le più interessanti si segnalano: