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Quali sono le professioni e attività che evadono di più le tasse? E chi evade di meno (E per quale motivo)? Gli ultimi dati 2024

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Chi evade le tasse

Tra i 2,732 milioni di soggetti sottoposti agli Isa, che hanno preso il posto degli studi di settore, oltre la metà mostra un grado di affidabilità fiscale basso.

Medici, laboratori di analisi cliniche, attori, registi, ballerini, notai e fisioterapisti: per questi professionisti e partite Iva, l'accordo fiscale proposto dal governo per quest'anno e il prossimo sembra offrire condizioni vantaggiose. Queste categorie, insieme a produttori di carta, commercialisti, informatici, geologi, veterinari e dentisti, sono note per un'elevata adesione agli obblighi fiscali. Le richieste di aumento di reddito da dichiarare, in base al nuovo accordo biennale, saranno relativamente modeste per loro.

La situazione si presenta diversa per altri settori come tintorie, ristoranti, servizi di autonoleggio, pellicciai e pescatori. In questi ambiti, più del 70% delle dichiarazioni fiscali viene considerato incongruente. Per molti operatori in questi settori, l'adesione all'accordo potrebbe tradursi in oneri finanziari.

Nonostante il governo abbia cercato di rendere l'offerta più accattivante, prevedendo un'imposta fissa del 10-15% sui redditi aggiuntivi dichiarati, l'adesione al concordato implica un adeguamento significativo. I contribuenti hanno tempo fino a fine ottobre per valutare questa opportunità, che per molti potrebbe rivelarsi un processo arduo. Vediamo meglio:

  • Chi evade di più le tasse nel 2024
  • Le classifiche sull'evasione fiscale 2024

Chi evade di più le tasse nel 2024

Tra i 2,732 milioni di soggetti sottoposti agli Indici sintetici di affidabilità che hanno preso il posto degli studi di settore, oltre la metà, precisamente il 55,9%, mostra un grado di affidabilità fiscale basso, con un indice Isa inferiore a 8 su 10. Questo segmento di contribuenti, etichettato come poco o molto inaffidabile, si trova ora di fronte a una scelta: adeguarsi entro due anni o rischiare di finire sotto la lente degli accertamenti fiscali attraverso le liste selettive di chi rifiuta l'accordo.

In alcuni casi, i redditi proposti per la dichiarazione possano essere fino a otto volte superiori a quelli dell'anno precedente. La discrepanza nei redditi dichiarati è evidente, specialmente in alcune categorie professionali. Ad esempio, confrontando i contribuenti con un indice Isa superiore a 8 con quelli al di sotto di questa soglia, emerge che i primi dichiarano redditi mediamente tre volte superiori rispetto ai secondi: 84.000 euro contro 24.000 euro.

Tra i soggetti con Isa più elevato si annoverano medici, laboratori di analisi cliniche, fisioterapisti e dentisti. Questi ultimi, spesso, sono soggetti a richieste di fatturazione dettagliata da parte dei pazienti che intendono usufruire di detrazioni fiscali. Altri professionisti altamente affidabili includono notai, commercialisti e ragionieri, con il 40% di dichiarazioni fiscali attendibili rispetto al totale.

Le classifiche sull'evasione fiscale 2024

Le disparità nei redditi dichiarati tra professionisti della stessa categoria sono spesso indicative di una problematica di compliance fiscale. Prendiamo ad esempio i notai: in media, dichiarano un reddito annuo di 335.000 euro su un fatturato di 708.000 euro. Le variazioni sono evidenti: alcuni si fermano a 253.000 euro mentre altri arrivano a dichiarare fino a 406.000 euro. Sorprendentemente, 142 notai hanno riportato un fatturato inferiore a 30.000 euro, con 121 di questi che dichiarano ricavi medi di soli 7.600 euro e persino una perdita di 2.300 euro.

Queste discrepanze si estendono anche a settori come tintorie, autonoleggi, ristoranti, pelliccerie, panetterie e pescatori, dove la situazione è ancor più preoccupante. Oltre il 70% dei contribuenti in queste categorie dichiara redditi inferiori a quelli dovuti, e di gran lunga. Ad esempio, tra i 97.000 ristoranti soggetti agli Isa, la stragrande maggioranza, 95.000, riporta ricavi superiori a 30.000 euro. Ma 68.671 di questi, pari al 72,2% secondo le valutazioni fiscali, dichiarano redditi bassi, mediamente solo 8.600 euro nel 2022. Al contrario, gli esercenti considerati affidabili, con un indice Isa superiore a 8, riportano un reddito medio di 53.400 euro, quasi sei volte maggiore.

Il caso delle discoteche è altrettanto illuminante. Delle 986 discoteche analizzate, 650 hanno riportato ricavi medi di 325.000 euro, ma un reddito molto basso, solo 3.200 euro in media. In netto contrasto, altre 286 discoteche con un indice Isa elevato dichiarano ricavi doppi, 594.000 euro, e un reddito 24 volte superiore. Questi dati mettono in luce non solo le sfide nell'applicazione delle norme fiscali, ma anche la necessità di meccanismi di controllo più efficaci per garantire un sistema equo e trasparente. In sintesi, le categorie con la percentuale più alta di dichiarazioni incongrue sono:

  • tintorie e lavanderie: 78,5% delle dichiarazioni fiscali è incongruo;
  • noleggio di autovetture e altri mezzi di trasporto terrestre: 77,9%;
  • gestione di impianti sportivi: 76,3%;
  • servizi di ristorazione commerciale: 72,8%;
  • produzione e commercio al dettaglio di pellicceria e abbigliamento in pelle: 72,5%;
  • servizi di assistenza non residenziale: 72,4%;
  • ricerche di mercato e sondaggi di opinione: 71,9%;
  • attività di pesca e acquacoltura: 71,1%.
Quelle con la percentuale più bassa di dichiarazioni incongrue sono invece:
  • studi medici e laboratori di analisi cliniche: 25,9% delle dichiarazioni fiscali è incongruo;
  • attività nel campo della recitazione, della regia e altre creazioni artistiche e letterarie: 34,4%;
  • studi notarili: 39,7%;
  • attività professionali paramediche indipendenti: 42,4%;
  • fabbricazione di articoli in carta e cartone: 42,6%;
  • dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro: 43,2%;
  • attività professionali relative all'informatica: 44,3%;
  • studi di geologia: 46,5%.