I cittadini extracomunitari residenti in Italia avranno la possibilità di iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) versando un contributo fisso di 2.000 euro all'anno. I dettagli.
L’accesso al sistema sanitario italiano da parte di cittadini stranieri rappresenta un tema di grande rilevanza sociale e amministrativa, specialmente alla luce delle recenti modifiche normative che incidono sul contributo richiesto e sulle modalità di iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il quadro giuridico attuale disciplina in modo dettagliato chi, tra i cittadini extracomunitari e comunitari, sia obbligato a contribuire economicamente per poter usufruire delle prestazioni sanitarie garantite dal SSN, e quali siano le deroghe e le eccezioni, tenendo conto di fattori come tipologia di permesso di soggiorno, motivo del soggiorno, stato lavorativo e residenza.
La normativa vigente ha introdotto un contributo minimo annuo pari a 2.000 euro per l’iscrizione volontaria al SSN da parte di cittadini stranieri privi dei requisiti per l’iscrizione obbligatoria. Questa innovazione è stata delineata dal Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286, così come modificato dagli ultimi provvedimenti normativi e chiarito dalle note del Ministero della Salute. La misura – che sostituisce i precedenti importi molto più bassi – coinvolge diverse categorie di stranieri, incluse persone con permesso di soggiorno per residenza elettiva, studenti, personale diplomatico e consolare, religiosi non obbligati, volontari, dipendenti di organizzazioni internazionali e genitori ricongiunti ultra65enni.
Riduzioni specifiche sono previste per studenti (700 euro) e per persone collocate alla pari (1.200 euro), oltre che per chi soggiorna per motivi religiosi, in presenza di determinati presupposti e sulla base delle recentissime integrazioni normative.
È importante sottolineare che il pagamento del contributo annuale deve essere effettuato tramite modello F24 e il contributo è valido per l’anno solare, non può essere frazionato e non produce effetti retroattivi.
Categorie obbligate a versare il contributo volontario:
L’iscrizione obbligatoria al SSN si applica quando il cittadino straniero soggiorna regolarmente e ha in corso attività lavorativa oppure rientra nelle situazioni previste dalla disciplina nazionale (lavoro, motivi familiari, protezione internazionale e altri casi specifici). L’accesso alle cure è assicurato anche ai familiari a carico.
L’iscrizione volontaria, accompagnata dal pagamento del contributo, riguarda chi soggiorna in Italia per oltre tre mesi senza diritto alla registrazione obbligatoria. Vi rientrano tipicamente le categorie sopra elencate. In questo caso, la tessera sanitaria rilasciata dà diritto a tutte le prestazioni previste dalla normativa, ma non alla copertura sanitaria europea (no TEAM). L’iscrizione volontaria termina alla scadenza dell’anno solare e va rinnovata annualmente.
Chi non accede né all’iscrizione obbligatoria né a quella volontaria può sottoscrivere una polizza assicurativa privata o, in caso di soggiorno breve per cure specifiche, può chiedere un permesso di soggiorno ad hoc mostrando idonea documentazione e conferendo cauzione sulle spese da sostenere.
La quota minima annuale per i soggetti che aderiscono volontariamente è pari a 2.000 euro, con possibili riduzioni per le particolari categorie già menzionate. Il contributo tradizionalmente si calcola secondo il reddito complessivo percepito in Italia e/o all’estero nell’anno precedente, applicando:
Anche in assenza di requisiti di residenza regolare, i cittadini stranieri possono ottenere le prestazioni sanitarie urgenti o essenziali tramite il rilascio del tesserino STP (Straniero Temporaneamente Presente), valido sei mesi e rinnovabile su richiesta. L’STP consente l’accesso gratuito a cure urgenti, prevenzione, diagnosi, vaccinazioni, tutela della gravidanza, assistenza pediatrica e trattamenti necessari per malattie infettive, senza rischio di segnalazione alle autorità, salvo situazioni di ordine pubblico.
Per chi non rientra nel SSN, la stipula di una assicurazione privata può essere obbligatoria (ad esempio: visti di breve durata, motivi di studio, accompagnamento per cure mediche). Il costo annuo di una polizza sanitaria privata standard può variare da circa 150 euro a 1.000 euro a seconda delle garanzie, coperture aggiuntive e inclusione di familiari. L’assicurazione privata copre principalmente spese mediche urgenti e garantisce la continuità delle cure durante la permanenza in Italia.
Per maggiori dettagli sui costi e sulle differenze tra SSN e assicurazione privata, è utile consultare la pagina Ministero Interno – assistenza sanitaria per cittadini stranieri o il sito dell’Agenzia delle Entrate – SSN cittadini stranieri.
I minori, indipendentemente dallo status del soggiorno, hanno diritto all’assistenza sanitaria piena, incluse prestazioni pediatriche fino ai 14 anni e di medicina generale tra 14 e 18 anni. Le donne in gravidanza usufruiscono sempre di tutela sociale e cure mediche garantite, così come i soggetti indigenti o in condizione di vulnerabilità sociale ed economica, che possono autocertificare l’assenza di risorse e avere accesso gratuito a servizi essenziali, secondo la normativa nazionale e regionale vigente.
Per accedere al SSN, si deve presentare domanda presso l’ASL territorialmente competente, fornendo documenti di identità, codice fiscale (anche provvisorio) e permesso di soggiorno valido. L’iscrizione viene registrata per la durata del permesso di soggiorno ed è rinnovabile presentando la documentazione richiesta. All’atto dell’iscrizione viene rilasciata la tessera sanitaria che consente di scegliere il medico di famiglia e di ottenere tutte le prestazioni garantite. L’iscrizione, sia obbligatoria che volontaria, può riguardare anche i familiari a carico regolarmente presenti.