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Quando il ricovero in Rsa e casa di riposo deve essere rimborsato? In tanti casi secondo leggi e Cassazione

di Marianna Quatraro pubblicato il
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Quali sono i casi in cui il ricovero in una Rsa o in una casa di riposo non si pagano: cosa prevedono le leggi in vigore e le sentenze recenti

Quali sono i casi in cui deve essere sempre rimborsato il ricovero in Rsa o in case di riposo? Decidere di ricoverare un proprio familiare in una casa di riposo o una Rsa implica dei costi che, nella maggior parte dei casi, sono decisamente elevati. 

Sono diversi i fattori che determinano i costi per una struttura sanitaria assistenziale o per anziani convenzionate, a partire dalla zona di residenza, per arrivare alla qualità e alla quantità dei servizi offerti. 

I prezzi medi rilevati nelle varie zone d’Italia oscillano tra i 1.500 e i 4.000 euro del Nord Ovest, ai 1.500-3.000 del Nord Est e del Centro, mentre al Sud e Isole gli importi variano dai 900 ai 2.500 euro. Ci sono, però, casi in cui non è previsto alcun pagamento. 

  • Cosa prevede la nuova sentenza della Cassazione sul rimborso per i ricoveri in Rsa e case di riposo
  • Gli altri casi previsti dalla legge

Cosa prevede la nuova sentenza della Cassazione sul rimborso per i ricoveri in Rsa e case di riposo

Una recente sentenza della Cassazione ha inserito il ricovero in Rsa e Case di riposo per gli affetti da Alzheimer tra le prestazioni assistenziali gratuite, erogabili dal Sistema sanitario nazionale (SSN).

Secondo i giudici, che hanno accolto la richiesta di un figlio per annullare l’obbligo di compartecipare alle spese di ricovero della madre non autosufficiente in una casa di riposo, il ricovero in una Rsa per chi è malato di Alzheimer dovrebbe prevedere il rimborso integrale delle spese, a tutela del diritto alla salute previsto dalla Costituzione.

I giudici hanno motivato la decisione, spiegando che un trattamento terapeutico personalizzato, come quello richiesto per i malati di Alzheimer, può essere somministrato solo congiuntamente alla prestazione assistenziale erogata dal SSN.

Dunque, chi è ufficialmente riconosciuto come malato di Alzheimer può essere ricoverato in case di riposo o in Rsa senza dover pagare nulla. 

Gli altri casi previsti dalla legge

Oltre la nuova sentenza che prevede nuove norme per garantire la gratuità di Rsa e Case di riposo per specifiche tipologie di persone, anche alcune sentenze di Tribunali italiani hanno riconosciuto ai pazienti affetti da grave demenza il concetto dell’inscindibilità tra la prestazione sanitaria e quella alberghiera.

Significa che la prestazione erogata in favore di tali pazienti è considerata, nella sua totalità, di natura sanitaria, per cui deve essere completamente a carico del SSN. 

Ci sono anche altre leggi in vigore che ne disciplinano l’accesso, come il DPCM del 14 febbraio 2001, recante 'Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni socio-sanitarie'.

Il provvedimento stabilisce, infatti, la completa gratuità di Rsa e Case di riposo per alcune persone, con le spese a carico del fondo sanitario nazionale sia delle attività di rilievo sanitario e sia connesse con quelle socio-assistenziali.

La Legge permette di non pagare le Rsa e le Case di riposo a coloro che necessitano di assistenza socio-sanitaria e di prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale, anche di lungo periodo, sulla base di progetti personalizzati redatti sulla scorta di valutazioni multidimensionali.

Le prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria sono, infatti, quelle caratterizzate da particolare rilevanza e intensità della componente terapeutica, erogate nella fase post-acuta della patologia e poste a carico del fondo sanitario nazionale.