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Quando la pensione o una parte di essa pu essere richiesta indietro dall'INPS se si fa un lavoro?

di Marianna Quatraro pubblicato il
pensione richiesta indietro

Quali sono i casi in cui lInps pu chiedere indietro la pensione o una parte di essa se si lavora e cosa prevedono le leggi in vigore

Quando la pensione o una parte di essa può essere richiesta indietro dall'INPS se si fa un lavoro? Spesso ci si chiede se si devono restituire dei pagamenti percepiti ma non dovuti, se effettivamente gli enti hanno la facoltà e il diritto di richiedere i soldi indietro e la risposta, nella maggior parte dei casi, è affermativa.

Gli enti, tra cui l’Inps, possono richiedere il rimborso di somme indebitamente percepite da specifici soggetti. Vediamo di seguito quando accade nel caso di chi percepisce la pensione e ha un lavoro. 

  • Quando la pensione o una parte di essa può essere restituita all'Inps se si fa un lavoro
  • Quali sono i tempi stabiliti per la restituzione della pensione o di una parte di essa

Quando la pensione o una parte di essa può essere restituita all'Inps se si fa un lavoro

Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, qualsiasi pagamento di somme non dovute deve essere restituito.

Ciò significa che l'Inps può chiedere la restituzione di una pensione o di una parte di essa a chi svolge un lavoro e percepisce un reddito oltre una determinata soglia. 

La misura del rimborso della pensione dipende dal tipo di trattamento pensionistico percepito e dall’importo del reddito da lavoro conseguito ed è, dunque, variabile.

La restituzione di una pensione o di una parte di essa può avvenire in diverse modalità, che sono o tramite trattenute sull’assegno mensile di pensione (se il rimborso riguarda una parte della stessa), o tramite compensazione con i crediti, o tramite pagamento con rimessa in denaro.

Quali sono i tempi stabiliti per la restituzione della pensione o di una parte di essa

Le norme in vigore permettono all’lnps di chiedere la restituzione della pensione o di una parte di essa in tempi differenti.

L’Istituto di previdenza deve, infatti, verificare ogni anno i redditi che possono incidere sulla pensione che il soggetto percepisce. 

Se il rimborso è dovuto per il superamento dei limiti reddituali per il cumulo di pensione e lavoro, i tempi da rispettare cambiano e sono i seguenti:

  • se i redditi che hanno inciso sul diritto alla pensione o su una parte di essa non erano noti all’Inps sin dall’inizio, l’indebita erogazione delle somme deve essere notificata entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di conoscenza dei redditi;
  • se i redditi che hanno inciso sul diritto alla pensione o su una parte di essa sono riportati nella dichiarazione dei redditi (730 o Modello PF Persone Fisiche), l’indebita erogazione delle somme deve essere notificata entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello della dichiarazione.
Trascorsi tali termini, le somme non dovute ma pagate diventano irripetibili e non possono più essere restituite.

Solo nel caso di omessa dichiarazione dei redditi da parte di un soggetto, il termine per il recupero della pensione o di una parte di essa si allunga a 10 anni.