La pensione di reversibilità è un sostegno economico riconosciuto dall'INPS a favore dei familiari superstiti dell'assicurato deceduto. Questo trattamento previdenziale viene erogato su specifica richiesta dei soggetti interessati e spetta a determinate categorie di persone secondo un preciso ordine di priorità. Tradizionalmente, i beneficiari principali sono il coniuge e i figli, ma in particolari circostanze anche altri familiari, come i nipoti, possono avere diritto a questa prestazione.
Requisiti necessari per il riconoscimento della reversibilità ai nipoti maggiorenni
L'INPS, attraverso la circolare n. 64, ha recepito quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 88, ampliando la platea dei beneficiari della pensione di reversibilità. Prima di questa importante novità, solo i nipoti minorenni a carico dei nonni potevano ottenere tale prestazione. Ora, anche i nipoti maggiorenni orfani e inabili al lavoro hanno diritto alla pensione di reversibilità dei nonni.
Per poter accedere a questo beneficio, i nipoti maggiorenni devono soddisfare due requisiti fondamentali:
- Essere orfani di entrambi i genitori
- Dimostrare di essere stati effettivamente a carico dei nonni prima del loro decesso
- Essere inabili al lavoro
La Consulta ha riconosciuto che, se il legame tra nonno e nipote minorenne merita tutela previdenziale, lo stesso principio deve applicarsi quando il nipote è maggiorenne ma si trova in una condizione di particolare vulnerabilità, essendo orfano e inabile al lavoro. Questa estensione rappresenta un significativo passo avanti nella protezione sociale delle persone con disabilità che hanno perso il sostegno familiare dei genitori.
Il criterio della vivenza a carico, come viene accertato
Un elemento centrale per l'accesso alla pensione di reversibilità da parte dei nipoti maggiorenni è la dimostrazione della vivenza a carico degli ascendenti. Questo requisito non si limita alla semplice convivenza sotto lo stesso tetto, ma implica una condizione di dipendenza economica sostanziale.
L'INPS, per accertare la vivenza a carico, richiede documentazione che attesti:
- La continuità e regolarità dell'aiuto economico fornito dal nonno
- La rilevanza del sostegno rispetto alle condizioni economiche complessive del nipote
- L'assenza di altre fonti di reddito sufficienti al mantenimento del nipote
Non è necessario che il sostegno economico copra la totalità dei bisogni del nipote, ma deve rappresentare un contributo significativo e continuativo al suo mantenimento. Possono essere presentati, come prova, estratti conto bancari, dichiarazioni dei redditi, testimonianze e altra documentazione che attesti il supporto economico fornito dal nonno prima del decesso.
L'inabilità al lavoro, certificazioni e accertamenti necessari
Per i nipoti maggiorenni, la condizione di inabilità al lavoro rappresenta un requisito imprescindibile per accedere alla pensione di reversibilità dei nonni. L'INPS riconosce l'inabilità quando il soggetto presenta menomazioni fisiche o psichiche tali da determinare una permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa.
Per certificare tale condizione è necessario:
- Sottoporsi a visita medica presso le commissioni INPS competenti
- Presentare documentazione sanitaria dettagliata sulla propria condizione
- Ottenere il verbale di accertamento dell'inabilità
È importante sottolineare che l'inabilità deve essere assoluta e permanente, e non parziale o temporanea. In caso di riconoscimento dell'invalidità civile al 100%, questo può costituire un elemento a supporto della domanda, ma l'INPS potrebbe comunque richiedere ulteriori accertamenti secondo i propri criteri di valutazione.
Importi della pensione di reversibilità per i nipoti
Per quanto riguarda gli importi, i nipoti risultanti a carico dei nonni hanno diritto alla stessa quota di reversibilità spettante ai figli, ovvero il 70% dell'importo della pensione che percepiva o avrebbe percepito il nonno.
La percentuale di reversibilità riconosciuta varia in base a diverse situazioni:
- 70% se il beneficiario è solo il nipote
- 80% se i beneficiari sono due nipoti
- 100% se i beneficiari sono tre o più nipoti
Queste aliquote si applicano anche ai nipoti di età inferiore ai 21 anni se studenti di scuola secondaria superiore o di corsi di formazione professionale, e fino ai 26 anni nel caso di studenti universitari, purché a carico del nonno deceduto.
È importante ricordare che l'importo della pensione di reversibilità potrebbe subire riduzioni in base al reddito personale del beneficiario, secondo le tabelle di cumulabilità previste dalla normativa previdenziale.
Procedura per richiedere la reversibilità per i nipoti maggiorenni
Per ottenere la pensione di reversibilità, i nipoti maggiorenni orfani e inabili al lavoro devono presentare una specifica domanda all'INPS. La richiesta può essere inoltrata:
- Tramite il portale web dell'INPS, accedendo con le proprie credenziali (SPID, CIE o CNS)
- Attraverso i patronati o intermediari autorizzati
- Chiamando il Contact Center INPS
Alla domanda occorre allegare:
- Certificazione dell'inabilità al lavoro
- Documentazione attestante la vivenza a carico del nonno deceduto
- Certificati di morte dei genitori, che attestino la condizione di orfano
Come specificato nella circolare n. 64, l'INPS ha anche precisato che
le domande precedentemente respinte potranno essere riesaminate su richiesta degli interessati. In questi casi, il diritto alla prestazione decorrerà dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda originaria, nei limiti della prescrizione quinquennale.
Arretrati e limiti di prescrizione
Un aspetto particolarmente rilevante della circolare INPS n. 64 riguarda il riconoscimento degli arretrati ai nipoti maggiorenni che presentano domanda di pensione di reversibilità. L'Istituto ha chiarito che agli aventi diritto saranno riconosciuti anche gli importi arretrati nei limiti della prescrizione quinquennale.
Ciò significa che:
- Il diritto agli arretrati è limitato ai 5 anni precedenti la domanda
- Per le domande già respinte e successivamente riesaminate, gli arretrati decorrono dalla domanda originaria (sempre nel limite dei 5 anni)
- Eventuali importi antecedenti al quinquennio sono considerati prescritti e non recuperabili
È quindi fondamentale per i potenziali beneficiari presentare la domanda tempestivamente, per evitare la perdita di mensilità arretrate a causa della prescrizione. Nel caso in cui il diritto alla pensione di reversibilità sia stato negato in passato, è opportuno richiedere il riesame della pratica alla luce della nuova interpretazione normativa.