L'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) consente di valutare la condizione economica delle famiglie italiane che intendono accedere a prestazioni sociali agevolate, bonus e contributi pubblici. Per ottenere l'attestazione ISEE 2025, è necessario comprendere esattamente quali redditi includere e a quale periodo temporale questi debbano riferirsi.
Quali redditi devono essere inseriti nell'ISEE 2025
Per un calcolo corretto dell'ISEE 2025, è necessario includere diverse tipologie di reddito e patrimonio. Secondo le direttive ufficiali dell'INPS, gli elementi da dichiarare comprendono:
- I redditi percepiti da ogni componente del nucleo familiare
- I patrimoni immobiliari (abitazioni, terreni e altri beni immobili)
- I patrimoni mobiliari (conti correnti, depositi bancari, carte di credito con IBAN, titoli di risparmio e altri strumenti finanziari)
È importante sottolineare che il calcolo dell'ISEE considera la situazione economica complessiva del nucleo familiare, non solo quella del richiedente. Questo permette una valutazione più equa della reale capacità contributiva della famiglia.
Tipologie di patrimonio mobiliare da dichiarare
Nel patrimonio mobiliare da inserire nell'ISEE 2025 rientrano diverse categorie di investimenti e strumenti finanziari, tra cui:
- Titoli di stato (con alcune esenzioni specifiche)
- Azioni di società quotate e non quotate
- Obbligazioni e altri titoli di debito
- Certificati di deposito e credito
- Quote di organismi di investimento collettivo sia italiani che esteri
- Partecipazioni in società italiane ed estere (quotate nei mercati regolamentati)
- Partecipazioni in società non quotate
- Partecipazioni in società non azionarie
- Contratti di assicurazione a capitalizzazione o mista sulla vita (per i quali va indicato l'importo dei premi versati al 31 dicembre 2023)
Elementi esclusi dal calcolo ISEE 2025
Non tutti gli strumenti finanziari e i beni patrimoniali concorrono al calcolo dell'ISEE. In particolare:
- Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) e buoni fruttiferi postali non rientrano più nel calcolo ISEE
- Titoli di stato fino a un valore complessivo di 50.000 euro
- Prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso garantito dallo Stato
- Contratti di assicurazione sulla vita misti per i quali al 31 dicembre 2023 non si può esercitare il diritto di riscatto
Questa esclusione rappresenta un'importante agevolazione per i risparmiatori che hanno investito in titoli di stato o in prodotti postali, permettendo loro di non veder penalizzato il proprio ISEE a causa di questi investimenti.
A che anno si devono riferire i redditi per l'ISEE 2025
Un aspetto cruciale nella compilazione dell'ISEE riguarda il periodo di riferimento dei redditi da dichiarare. Come chiarito dall'INPS, per l'ISEE 2025 si deve fare riferimento ai redditi percepiti due anni prima, quindi nel 2023.
In particolare:
- I redditi da considerare sono quelli percepiti nel 2023 e dichiarati nel 2024
- I patrimoni mobiliari (conti correnti, depositi, investimenti) devono riferirsi alla situazione al 31 dicembre 2023
- La giacenza media di conti correnti (bancari e postali) e conti deposito deve riferirsi all'anno 2023
- Il saldo contabile, al lordo degli interessi, deve riferirsi alla data del 31 dicembre 2023
Esempi pratici di compilazione ISEE 2025
Per comprendere meglio come compilare correttamente l'ISEE 2025, ecco alcuni esempi pratici:
Esempio 1: Famiglia con redditi da lavoro dipendente
Una famiglia composta da due genitori e un figlio, dove entrambi i genitori sono lavoratori dipendenti, dovrà dichiarare:
- Le buste paga percepite nel 2023 da entrambi i genitori
- Il saldo al 31/12/2023 dei conti correnti intestati a ciascun componente del nucleo
- La giacenza media 2023 degli stessi conti
- Eventuali immobili di proprietà con il loro valore catastale
- Eventuali investimenti finanziari posseduti al 31/12/2023
Esempio 2: Lavoratore autonomo con patrimonio diversificato
Un lavoratore autonomo con partita IVA che possiede diversi investimenti dovrà indicare:
- Il reddito da lavoro autonomo dichiarato nel 2024 (relativo all'anno 2023)
- Gli immobili posseduti, inclusi quelli utilizzati per l'attività professionale
- Il valore delle partecipazioni in società al 31/12/2023
- Conti correnti personali e professionali con relativi saldi e giacenze medie
- Polizze assicurative con componente di investimento (valore dei premi versati)
Come gestire le carte prepagate nell'ISEE
Un elemento spesso trascurato nella compilazione dell'ISEE riguarda le
carte prepagate con IBAN. Queste devono essere dichiarate alla stregua dei conti correnti tradizionali, utilizzando il
codice 01 nella DSU.
Per ogni carta prepagata con IBAN è necessario indicare:
- Il saldo al 31 dicembre 2023
- La giacenza media nell'anno 2023
- L'istituto di credito emittente
Le carte prepagate senza IBAN, invece, rientrano nel conteggio del patrimonio mobiliare solo se il loro saldo al 31/12/2023 supera complessivamente i 5.000 euro.
Casi particolari e situazioni specifiche
Esistono alcune situazioni che richiedono un'attenzione particolare nella compilazione dell'ISEE:
ISEE corrente
In caso di variazioni significative della situazione reddituale (ad esempio, perdita del lavoro o riduzione del reddito di almeno il 25% rispetto all'anno di riferimento standard), è possibile richiedere l'ISEE corrente, che tiene conto della situazione economica più recente.
ISEE università
Per gli studenti universitari che intendono richiedere agevolazioni sul diritto allo studio, può essere necessario compilare un ISEE universitario, con regole particolari, che considera anche la situazione economica di genitori non conviventi.
ISEE sociosanitario
Per l'accesso a servizi sociosanitari domiciliari o residenziali, è previsto un ISEE sociosanitario con regole particolari, soprattutto per persone con disabilità.
In tutti questi casi, è consigliabile rivolgersi a CAF o Patronati per ricevere assistenza specializzata nella compilazione della DSU appropriata.
Leggi anche