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Quanti italiani lavorano durante le feste di Natale e Capodanno, in che settori e con quali stipendi

di Marcello Tansini pubblicato il
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Durante le festività natalizie e di Capodanno migliaia di italiani continuano a lavorare: ristorazione, turismo, servizi essenziali e non solo. Numeri, settori, stipendi e l’impatto sociale di chi non si ferma mai.

Per molti italiani, le festività di fine anno rappresentano un periodo di intense attività lavorative, soprattutto nei settori più legati alla convivialità e all’accoglienza. Natale e Capodanno sono sinonimo di grandi tavolate, viaggi, spostamenti e richieste di servizi che coinvolgono una vasta fetta della popolazione attiva, sia con contratti stagionali sia con prestazioni straordinarie. L’incremento della domanda nei servizi alla persona e nel turismo trasforma queste settimane in un vero e proprio banco di prova per migliaia di lavoratori, spesso chiamati a sacrificare parte delle proprie celebrazioni familiari per garantire continuità e qualità nelle prestazioni offerte. Questo periodo, tra luci festose e toni caldi, comporta anche rinunce e compromessi che incidono non solo sui bilanci individuali ma più in generale sulla vita sociale ed economica del Paese.

Quanti italiani lavorano a Natale e Capodanno: dati e numeri sulle presenze lavorative

Durante le festività natalizie e di inizio anno, una quota rilevante della popolazione attiva italiana resta operativa. Secondo le stime più aggiornate, tra Natale e Capodanno circa oltre 5,7 milioni di lavoratori sono impegnati direttamente o indirettamente in servizi legati alle celebrazioni e alle esigenze tipiche di questo periodo. Il dato si ricava incrociando le informazioni sui contratti stagionali, sul ricorso agli straordinari e sulle assenze nel comparto dei servizi essenziali e del turismo.

Tabella: distribuzione delle presenze lavorative secondo i principali settori

Settore Percentuale lavoratori attivi festivi
Ristorazione e horeca fino al 40%
Turismo, hotel e accoglienza oltre il 20%
Commercio (grande distribuzione, negozi) circa 15-18%
Sanità, ospedali e RSA oltre il 10%
Pubblica utilità (trasporto, sicurezza, energia) 6-8%

Non tutti i settori manifestano la medesima intensità: ristorazione e hospitality assorbono le punte più elevate di personale attivo, seguite dal commercio organizzato che, pur osservando qualche chiusura nei giorni clou, resta parzialmente operativo per i flussi di acquisto last minute. Il comparto sanitario si distingue per la necessità di garantire un presidio costante e senza interruzioni, mentre i trasporti e i settori energetici assicurano la continuità dei servizi pubblici essenziali. Molte aziende pianificano turnazioni e incentivi, consentendo così a una parte significativa della forza lavoro di garantire il funzionamento ordinario e straordinario del tessuto economico nazionale anche durante le festività.

I principali settori coinvolti: ristorazione, turismo e servizi essenziali

Ad accendere l’attività nel periodo festivo sono soprattutto tre segmenti: ristorazione, turismo e servizi di pubblica utilità. Ognuno con dinamiche specifiche, ma tutti accomunati da una marcata intensificazione del lavoro rispetto al resto dell’anno.

  • Il settore della ristorazione sfrutta picchi di domanda tra cenoni, pranzi di famiglia, veglioni aziendali e catering per eventi privati.
  • L’industria turistica accoglie milioni di viaggiatori sia in alberghi e strutture ricettive che nei trasporti e nei servizi connessi, come le agenzie di viaggio, le società di noleggio, i musei e le attrazioni culturali.
  • I servizi pubblici essenziali (sanità, sicurezza, trasporti, energia) garantiscono la continuità assistenziale e operativa, richiedendo la presenza di personale specializzato su turnazioni continuative.
A questi si aggiungono il commercio al dettaglio, le GDO e le imprese che operano nei settori del tempo libero e dell’intrattenimento, spesso aperti per assecondare le richieste di un pubblico che cerca attività da svolgere durante i giorni di riposo collettivo. Questa articolata mappa professionale sottolinea la capacità del mercato del lavoro italiano di adattarsi alle esigenze stagionali, valorizzando forme contrattuali flessibili, collaborazioni temporanee e una gestione attenta delle risorse umane, che diventa strategica durante il ciclo festivo.

Il boom della ristorazione: tra aumento di lavoro e impatto economico

Nel mese di dicembre, le attività ristorative italiane registrano una crescita del volume d’affari che può raggiungere fino al +40% rispetto ad altri momenti dell’anno, con un incremento medio del +28% secondo i dati FIPE. Le richieste di personale aumentano di circa il 20%, coinvolgendo figure chiave come camerieri, cuochi e addetti all’accoglienza. Anche i lavoratori temporanei e stagionali trovano nella ristorazione natalizia una fonte importante di occupazione, con ricadute positive sull’indotto locale e sulle filiere produttive dell’agroalimentare.

I consumi fuori casa assumono forme variegate, dai pranzi aziendali alle cene conviviali, dai menù degustazione alle tradizionali portate regionali, fino ai catering per feste ed eventi privati. L’indotto complessivo supera i 3,5 miliardi di euro e include anche vini, prodotti tipici e servizi accessori forniti da imprese artigianali e agricole.

  • Cresce la richiesta di menù dedicati ai diversi regimi alimentari e aumentano i servizi a domicilio.
  • La quota di prenotazioni online e anticipate si consolida, consentendo una pianificazione più efficace delle risorse e una migliore gestione delle code di attesa.
L’impatto economico delle festività, grazie alla ristorazione, si rivela dunque decisivo, contribuendo non solo alla ripresa stagionale dopo periodi di rallentamento ma anche all’occupazione giovanile, femminile e all’inclusione dei lavoratori extra-comunitari impiegati temporaneamente.

Turismo e accoglienza: alberghi, trasporti e località di vacanza

Spostandosi al comparto turistico, le festività vedono una mobilitazione record tra soggiorni in alberghi, agriturismi e bed & breakfast, specie nelle mete montane, città d’arte e destinazioni termali. Secondo le ultime rilevazioni, circa 19,3 milioni di italiani hanno trascorso almeno una notte fuori casa, con una preferenza marcata per il turismo domestico e le vacanze brevi.

  • Le strutture alberghiere hanno registrato tassi di occupazione fino al 70% nelle località più richieste, con una concentrazione di flussi proprio nei giorni a ridosso di Natale e Capodanno.
  • I trasporti pubblici e privati hanno rafforzato le corse e il personale, specialmente nelle tratte Nord-Sud e per le connessioni verso le località turistiche invernali. Autobus, treni e voli interni hanno affrontato anche rincari significativi, con tariffe in forte aumento durante i picchi di domanda.
  • L’indotto turistico ha beneficiato di presenze internazionali, con oltre 4 milioni di stranieri arrivati attraverso gli aeroporti italiani.
Il comparto dell’accoglienza ha visto coinvolte guide, accompagnatori turistici, staff degli hotel e personale della ristorazione integrata nei servizi ricettivi. Tuttavia, molti lavoratori hanno dovuto affrontare turni prolungati e maggiori pressioni per garantire standard elevati e risposte alle richieste personalizzate dei clienti.

Altri comparti operativi: commercio, sanità e pubblica utilità

Oltre al turismo e alla ristorazione, anche il commercio al dettaglio, la grande distribuzione, la sanità e i servizi pubblici svolgono un ruolo di primo piano nel garantire il funzionamento del Paese durante le feste.

  • Il commercio – GDO e negozi di prossimità – rimane parzialmente operativo, soprattutto nei giorni che precedono le feste, per soddisfare la domanda di regali, alimentari e addobbi. Le turnazioni sono pianificate con attenzione, mentre nei piccoli centri si registra una presenza maggiore di lavoratori locali e familiari.
  • La sanità e le strutture socio-assistenziali operano a pieno regime: ospedali, RSA e pronto soccorso non conoscono sosta e richiedono la copertura di tutte le specialità e turni, con straordinari e indennità specifiche.
  • Nel settore delle utilities, trasporti pubblici locali, servizi energetici e sicurezza pubblica vengono garantiti da squadre di reperibilità e turni a rotazione, assicurando assistenza e operatività continua.

Stipendi e condizioni: quanto viene pagato chi lavora durante le feste

Lavorare nei giorni festivi comporta spesso compensazioni economiche specifiche, sia attraverso il riconoscimento di supplementi in busta paga sia tramite benefit e riposi compensativi. I dipendenti che prestano servizio a Natale e Capodanno accedono generalmente a una maggiorazione retributiva che oscilla dal 30% al 100% della retribuzione normale, secondo quanto previsto dai diversi CCNL di riferimento e dagli accordi aziendali.

Le indennità di lavoro festivo variano fortemente in base al settore:

  • Nel settore ristorativo gli stipendi durante le festività tengono conto di un supplemento medio del 40-50% per ogni turno straordinario lavorato.
  • Nei servizi turistici e alberghieri il trattamento economico può prevedere premi aggiuntivi o bonus legati al numero di coperti/ospiti assistiti.
  • Nell’ambito sanitario e nei servizi essenziali, la maggiorazione per turno festivo è disciplinata direttamente dai contratti collettivi nazionali con dettagli su percentuali e modalità di erogazione.
Al di là dell’extra in busta paga, va considerato anche il sacrificio derivante da turni disagiati, possibilità di riposi compensativi e accordi su ferie rinviate. Esistono differenze significative tra lavoro dipendente e forme di collaborazione atipica, con una parte dei lavoratori stagionali che riesce a ottenere guadagni rilevanti concentrati in pochi giorni di attività molto intensa.

Retribuzioni medie, extra e differenze tra settori

Le retribuzioni durante le festività, considerando le diverse maggiorazioni, possono portare a importi di:

  • Settore ristorazione: da 80 a 120 euro netti al giorno per figure base (camerieri, lavapiatti), fino a 170-200 euro per chef e professionisti esperti nei turni festivi. A questi vanno sommati bonus o quote sui coperti record conseguiti nelle serate clou.
  • Turismo & hotel: mediamente 110-160 euro a turno, con punte anche superiori negli hotel di lusso, a fronte di maggiore responsabilità, disponibilità notturna e richiesta di lingue straniere. Spesso vengono erogati benefit aggiuntivi, come servizi mensa o alloggi temporanei.
  • Sanità e pubblica utilità: in alcuni casi la maggiorazione può arrivare fino al 100% per i turni festivi, con inclusione di ulteriori indennità per reperibilità e urgenze di emergenza. Il valore per un'infermiera o un tecnico di laboratorio può così aumentare di 60-100 euro per ogni servizio nei giorni rossi.
L’insieme di questi incentivi rende attrattiva dal punto di vista economico la disponibilità a lavorare durante le feste, specialmente per chi lavora su base stagionale o interdisciplinare, come studenti universitari, lavoratori extra-comunitari o soggetti in cerca di un reddito integrativo in un tempo ristretto.