Le farmacie sono il canale di vendita principale, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale.
Nel panorama degli integratori alimentari, spiccano alcuni giganti della farmaceutica come Aboca e Bonomelli, ma anche aziende più piccole con un forte legame con la natura, come Erbavita di Rimini, Farmaverde di Udine, che utilizza aceto di mele e aglio, e Naturando, che sfrutta le proprietà del mirtillo e del biancospino per migliorare il benessere dell'organismo.
Circa 200 aziende fanno parte di Integratori&Salute, l'associazione dei produttori di integratori alimentari, la più grande in Europa per fatturato e rilevanza di mercato. L'Italia si distingue per innovazione di prodotto e know-how. Germano Scarpa, presidente dell’associazione, sottolinea come la ricerca e il mantenimento del benessere fisico e mentale siano valori fondamentali per gli italiani, diventati ancora più rilevanti negli ultimi tempi. Ecco le informazioni che sono emerse:
Le farmacie sono il canale di vendita principale, con un valore di 3.538 milioni di euro, pari al 77,9% del totale, seguite dalla grande distribuzione (7,7%), parafarmacie (7,6%) e vendite online (6,9%).
Nel segmento delle farmacie, i probiotici dominano il mercato con 537,3 milioni di euro, coprendo il 15,2% del mercato. Al secondo posto si trovano i sali minerali con 335,2 milioni di euro (9,2% del mercato e una crescita del 2,7% rispetto al 2022). Vitamine e tonici occupano la terza e quarta posizione, con quote superiori al 6%.
Arrigo F. G. Cicero, presidente della Società italiana di nutraceutica, sottolinea come il settore degli integratori alimentari in Italia sia regolamentato e innovativo, caratterizzato da standard qualitativi elevati e una ricerca avanzata e continua. Secondo Future Concept Lab, quasi 30 milioni di italiani adulti hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta nell'ultimo anno, e oltre 8 italiani su 10 li hanno usati nel corso della loro vita.
Integratori&Salute evidenzia che il consumo è consapevole: gli italiani si affidano ai consigli dei professionisti della salute prima di acquistare un integratore alimentare. Il 48,4% consulta il medico e il 36,3% si rivolge al farmacista.
Le aziende e le start-up del settore beneficiano della giovane età dei consumatori, favorendo la fidelizzazione a lungo termine. I Millennials, tra i 29 e i 35 anni, rappresentano la generazione più incline all'uso degli integratori alimentari (33%), con l'83,3% che li utilizza per riequilibrare la dieta, bilanciare l'alimentazione e integrare vitamine e proteine. Questa generazione pratica attività fisica più di altre (23,7% rispetto alla media del 20,8%) e presta particolare attenzione al controllo delle calorie, zuccheri e grassi nella propria dieta.
Le imprese del settore salute stanno affrontando una nuova sfida: sfruttare la biodiversità italiana per individuare gli estratti vegetali più promettenti anche in campo dermatologico. Tra gli esempi più rilevanti si trovano il resveratrolo e la polidatina, appartenenti alla stessa famiglia di polifenoli che caratterizzano la qualità dell’olio extravergine d’oliva, e l'acido ialuronico idrolizzato.
“In questo filone di ricerca - afferma Scarpa - il nostro Paese è in prima linea”. Sono state infatti sviluppate e applicate numerose tecnologie per migliorare la bioaccessibilità e la biodisponibilità di sostanze altrimenti difficilmente utilizzabili dall'organismo. Tra queste sostanze, spiccano l’antiossidante astaxantina, estratto dalla microalga Haematococcus pluvialis, gli estratti di carciofo e la berberina, ricavata dai cespugli spinosi della famiglia Berberis.
Questi sviluppi evidenziano l’impegno dell'Italia nel valorizzare le risorse naturali per migliorare la salute della pelle, attraverso l'innovazione e la ricerca avanzata.