Il fatturato medio di un cocktail bar o di una gintoneria varia a seconda della citt in cui si trova, del tipo di locale e della strategia commerciale adottata.
Il settore della gintoneria e dei cocktail bar ha conosciuto una crescita in Italia con un aumento del numero di locali specializzati nella preparazione di drink di alta qualità. La domanda per chiunque voglia investire in questo settore riguarda la redditività reale di una gintoneria o di un cocktail bar. I guadagni variano a seconda di molti fattori, tra cui posizione, tipo di clientela, prezzi e gestione operativa. Analizziamo nel dettaglio i dati di fatturato e ricavi, le spese operative e i margini di guadagno per comprendere quanto può fruttare un'attività di questo tipo in Italia:
Un locale trendy in un quartiere centrale di una grande città può raggiungere un fatturato di 30.000 euro mensili, grazie a un mix di cocktail artigianali e un'atmosfera esclusiva che attira una clientela più abbiente. Infine, un cocktail lounge di alto livello, situato in un'area turistica o in un distretto finanziario, può arrivare anche a 70.000 euro al mese, grazie a una combinazione di drink premium, eventi privati e serate a tema.
Il margine di profitto lordo di un cocktail bar è elevato, in quanto il costo degli ingredienti per la preparazione dei drink è basso rispetto al prezzo di vendita. In media, il margine lordo oscilla tra il 60% e l'80%, a seconda della qualità degli ingredienti utilizzati e del posizionamento del locale. Il margine netto, che tiene conto delle spese operative, può essere molto più basso. I cocktail bar ben gestiti registrano un margine netto compreso tra il 10% e il 20% del fatturato. Un locale con incassi per 30.000 euro mensili, ad esempio, genera un utile netto tra 3.000 e 6.000 euro al mese, a seconda dell'efficienza gestionale e del livello di costi fissi e variabili.
Le principali voci di spesa che incidono sulla redditività sono l'affitto e le utenze, che in zone centrali possono superare i 3.000-5.000 euro al mese. Il personale è un'altra voce importante, con costi che variano dai 2.500 ai 6.000 euro mensili a seconda del numero di dipendenti. L'acquisto di alcolici e ingredienti incide con una spesa compresa tra 3.000 e 8.000 euro al mese. Il marketing e la promozione richiedono un investimento medio tra 500 e 1.500 euro mensili, mentre licenze e tasse variano in base alle normative locali e alle dimensioni dell'attività.
I clienti più redditizi per un cocktail bar sono solitamente giovani professionisti tra i 25 e i 40 anni, con una buona capacità di spesa e un interesse per l'esperienza gastronomica. Puntare su una clientela selezionata permette di mantenere prezzi più alti e di fidelizzare consumatori disposti a tornare con regolarità.
Strategie come cocktail pre-batch, acquisti in grandi quantità e riduzione delle scorte inutilizzate possono ridurre significativamente i costi operativi. Organizzare eventi e collaborazioni con brand di alcolici, serate a tema e degustazioni guidate può attirare nuovi clienti e differenziare l'offerta. Dopodiché a presenza di guest bartender e masterclass di mixology può creare nuove occasioni di business e generare maggiore interesse attorno al locale.