Quanto hanno speso mediamente gli italiani per le vacanze 2025? Destinazioni scelte, abitudini di consumo, composizione della spesa, durata dei soggiorni e tendenze come turismo esperienziale e agriturismi.
Nel 2025 la spesa per le ferie da parte dei cittadini italiani ha rappresentato un indicatore significativo delle scelte di consumo e delle abitudini turistiche. Le più recenti rilevazioni prodotte da enti come Coldiretti/Ixè e Osservatorio Turismo Confcommercio restituiscono un quadro articolato: oltre 38 milioni di persone hanno scelto di concedersi almeno un giorno lontano dalla quotidianità. Il fermento del settore turistico, sia interno che verso l'estero, ha contribuito a generare una spesa complessiva che in diverse stime supera abbondantemente i 24 miliardi di euro e, secondo alcuni osservatori, raggiunge i 35 miliardi durante il periodo estivo.
L'analisi di questi dati consente di individuare tendenze trasversali per quanto riguarda la distribuzione delle preferenze geografiche, la durata dei soggiorni e la composizione delle spese, in un contesto segnato anche dalla presenza sempre più rilevante di nuove modalità di pagamento e da una crescente attenzione verso le esperienze personalizzate. Nonostante le varie fonti restituiscano valori medi talvolta differenti in funzione del periodo e della metodologia di rilevazione, la sostanza non cambia: l'estate 2025 consolida il turismo come asset strategico sia per l'economia nazionale che per le dinamiche familiari.
Esaminando quanto hanno speso in media gli italiani in vacanza emerge una suddivisione dei comportamenti che fotografa bene l'attitudine nazionale alla gestione del budget vacanziero. Secondo Coldiretti/Ixè, la spesa media a persona si attesta intorno ai 648 euro, ma distribuita su fasce molto diversificate:
Fascia di spesa |
% Turisti |
Fino a 500 euro |
33% |
Tra 500 e 1.000 euro |
47% |
Tra 1.000 e 2.000 euro |
17% |
Oltre 2.000 euro |
3% |
Si osserva quindi una polarizzazione delle spese, con la maggior parte delle persone che opta per soluzioni che non eccedono i 1.000 euro a testa. Tuttavia, secondo l'Osservatorio Compass il budget medio stimato raggiunge 1.130 euro a persona, salendo notevolmente per i viaggi extracomunitari (circa 1.900 euro).
L'incremento dei prezzi è un fattore determinante: quasi un terzo dei viaggiatori prevede infatti di dover aumentare l'esborso per trasporti e alloggi rispetto al passato, spesso spinto anche dall'attrattività di servizi personalizzati e dalle nuove formule di pagamento flessibile (come il Buy Now Pay Later). La scelta di destinazioni a basso o medio costo, le prenotazioni anticipate e una maggiore attenzione alla suddivisione dei costi familiari emergono come strategie prevalenti. Inoltre, la tendenza a sfruttare offerte last minute o cancellazioni gratuite si accompagna a una propensione crescente a pianificare con cura, specialmente nelle fasce di popolazione più giovani.
I dati raccolti confermano il mare come la destinazione prescelta da circa un quarto dei vacanzieri italiani, seguito da montagna e città d'arte. L'Italia mantiene una netta prevalenza: secondo l'Osservatorio Turismo Confcommercio, circa il 91% degli italiani resta entro i confini nazionali, mentre solo una quota limitata (9%) sceglie mete estere, principalmente in Europa (Spagna, Francia, Grecia tra le più gettonate; Stati Uniti per viaggi di lungo raggio). Selezionando tra le regioni italiane, spiccano Sardegna, Puglia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna e Toscana per la varietà dell'offerta, la qualità dei servizi e la presenza di località che rispondono sia al desiderio di relax che alle esigenze di turismo attivo.
Un altro aspetto rilevante è l'incremento delle vacanze itineranti, siano esse tour auto-organizzati o soggiorni brevi in più località. Osservando la stagionalità, agosto resta il mese privilegiato, pur registrando una crescita significativa anche per partenze a luglio, mentre giugno e settembre si confermano opzioni più economiche e meno affollate. Per quanto riguarda la permanenza all'estero, il 32% dei viaggiatori orienta le proprie scelte verso mete oltreconfine, anche se solo una minoranza opta per soluzioni extra-europee.
La spesa del turista italiano mostra un riposizionamento delle priorità: secondo tutte le principali rilevazioni, il cibo rappresenta circa un terzo del budget totale, superando perfino le altre voci come alloggio e trasporti. L'interesse per la gastronomia locale, la convivialità e il piacere di vivere esperienze sensoriali tipiche ha fatto sì che le uscite per ristoranti, degustazioni e acquisto di prodotti tipici crescessero sensibilmente. A seguire troviamo le spese per alloggio (hotel, bed & breakfast, case vacanza e agriturismi), che restano la seconda voce più rilevante, ma vengono scelte spesso in funzione della flessibilità, della posizione e delle recensioni online.
Nella tabella seguente è possibile osservare la suddivisione media delle spese:
Voce di spesa |
% sul budget totale |
Cibo e gastronomia |
33% |
Alloggio |
27% |
Trasporti |
23% |
Esperienze e attività |
10% |
Altri servizi |
7% |
Nel 2025, la tendenza alla riduzione della durata media delle vacanze sembra consolidata: secondo Coldiretti/Ixè, il valore si ferma a 9,7 giorni, circa due giorni in meno rispetto a un decennio fa. La maggior parte dei viaggiatori si suddivide tra le seguenti tipologie di soggiorno:
L'estate 2025 segna un'accelerazione del fenomeno noto come turismo esperienziale e, in particolare, dell'interesse verso la valorizzazione dei patrimoni enogastronomico e rurale. Quasi il 40% dei viaggiatori ha preso parte a degustazioni, corsi di cucina, visite a cantine, frantoi, caseifici o birrifici. Questo dato conferma l'evoluzione delle aspettative turistiche verso modalità di fruizione più attive e coinvolgenti, in cui l'esperienza personale assume rilievo centrale.
In parallelo, il crescente successo degli agriturismi (oltre 26mila strutture operative sull'intero territorio nazionale) testimonia la domanda di autenticità, prodotti tipici, sostenibilità e vicinanza alla natura. I trend sono i seguenti: