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Quanto vale 1 ettaro di terreno agricolo in Italia? I prezzi e i costi medi 2025 in base diverse variabili

di Chiara Compagnucci pubblicato il
1 ettaro di terreno agricolo

Landamento del valore di 1 ettaro di terreno agricolo in Italia soggetto a notevoli fluttuazioni che dipendono da diversi elementi

La valutazione del valore di un ettaro di terreno agricolo in Italia nel 2025 è un’operazione che interessa sia proprietari, sia investitori del settore. Si tratta di un asset strategico che può rappresentare un’opportunità redditizia e di diversificazione patrimoniale, ma richiede una conoscenza approfondita delle dinamiche legate al mercato fondiario, alle specificità regionali e alle novità normative.

L’andamento del valore è soggetto a notevoli fluttuazioni che dipendono da diversi elementi come la posizione geografica, la destinazione d’uso, la tipologia colturale e le potenzialità produttive.

Fattori che influenzano il prezzo di un ettaro di terreno agricolo

Le componenti che incidono maggiormente sulla stima di 1 ettaro di terreno agricolo in Italia comprendono:

  • Localizzazione e accessibilità: la vicinanza a centri urbani, infrastrutture e vie di comunicazione aumenta la commerciabilità e il valore.
  • Fertilità del suolo e disponibilità idrica: terreni irrigabili o con alta produttività sono più richiesti.
  • Presenza di sistemi di irrigazione, pozzi o fabbricati rurali e migliorie possono far lievitare sensibilmente il valore.
  • Possibilità di cambi di destinazione d’uso, come il passaggio ad area edificabile, che incide profondamente sul prezzo di mercato.
  • Tipologia e produttività colturale, ovvero le coltivazioni possibili sull’appezzamento.

Come si valuta un terreno agricolo: metodi e criteri nel 2025

La valutazione si basa su un insieme di criteri riconosciuti e processi che mirano a definire un valore realistico e aggiornato:
  • Analisi comparativa: confronto con i valori di appezzamenti simili transati recentemente nelle vicinanze, tramite i dati dell’Agenzia delle Entrate.
  • Ispezioni in loco: sopralluoghi dettagliati per esaminare morfologia, esposizione, struttura e miglioramenti effettuati.
  • Verifica della destinazione d’uso: consultazione del Piano Regolatore Comunale.
  • Valutazione della produttività: analisi delle capacità produttive e dei rendimenti storici legati alle colture.
  • L’applicazione di quotazioni ufficiali SAE (Superficie Agricola Utilizzata) per tipologia di coltura o zona.
Il quadro legislativo 2025 introduce la possibilità di rivalutare fiscalmente il valore dei terreni agricoli, tramite il pagamento di un’imposta sostitutiva del 18%. La rivalutazione richiede perizia giurata aggiornata al 1° gennaio 2025 e il saldo dell’imposta entro il 30 novembre. Per maggiori dettagli consultare il testo ufficiale su Normattiva. Questa novità agevola la programmazione patrimoniale e la riduzione della plusvalenza tassabile nelle ipotesi di imminente cessione.

Prezzi medi 2025: quanto vale un ettaro di terreno agricolo regione per regione

Regione

Valore medio (€/ha)

Trentino-Alto Adige

ottili 82.400

Veneto

53.600

Lombardia

49.200

Piemonte

37.500

Emilia-Romagna

34.000

Lazio

26.800

Sardegna

13.800

Puglia

18.200

Sicilia

10.400

Valori minimi Montagna/Sud

2.400-13.700

I dati sono elaborati su fonti Coldiretti/Crea. Gli scostamenti sono legati alla presenza di zone con alta domanda, maggiore produttività o vocazione specialistica.

Oscillazioni e differenze territoriali: Nord, Centro e Sud Italia a confronto

Le differenze territoriali tra le macroaree della Penisola sono marcate. Il Nord si conferma la zona con le quotazioni più alte per via della dominanza di aree irrigue, elevata meccanizzazione e diffusione intensiva di colture redditizie come viticoltura e orticoltura.

Il Centro presenta valori in media più contenuti, con punte di eccellenza in Toscana e Lazio dove la domanda resta vivace su certe tipologie (oliveti, vigneti, terreni collinari). Il Sud evidenzia i valori più bassi, soprattutto nelle aree interne meno vocate e con minore accesso a risorse idriche stabili.

La tipologia colturale e la produttività: impatto sul valore del terreno

Le colture praticate determinano notevoli divergenze di prezzo. Un vigneto certificato DOC/DOCG può superare i 180.000 € per ettaro, mentre un seminativo ordinario si stima mediamente tra 22.000 e 35.000 € per ettaro. Orti produttivi e frutteti superano i 40.000 €/ha.

I terreni incolti o marginali rimangono sotto i 10.000 €/ha. Le tecniche di coltivazione, la presenza di certificazioni di qualità o di impianti all’avanguardia influenzano in modo sostanziale le quotazioni, soprattutto laddove la domanda di prodotti agricoli distintivi è forte.

Nel ventennio appena trascorso, il valore nazionale medio è aumentato circa del 32%. Regioni come Piemonte (+53%) e Valle d’Aosta (+39%) hanno visto crescite sostenute, mentre il Veneto è rimasto stabile (-7%), pur registrando oggi tra i valori unitari più alti. Negli ultimi dieci anni il mercato è apparso statico, con prezzi stabili e lievi incrementi (+2% nel 2023 su 2013). Questo trend riflette la stabilità del settore nonostante le variabili economiche esterne e le occasionali oscillazioni della domanda interna.

Costo reale di acquisto: imposte e spese accessorie nel passaggio di proprietà

La transazione di terreni agricole comporta:

  • Imposta di registro: 12% del prezzo di compravendita, con minimo 1.000 €.
  • Imposta ipotecaria e catastale: 100 € ciascuna.
  • Compenso per eventuale perizia, onorario notarile e costi accessori.
La sommatoria di queste voci può incidere sensibilmente, specie in trattative che coinvolgono appezzamenti di valore elevato o richiedono l’intervento di figure professionali specifiche.

Il mercato sostiene buone prospettive di apprezzamento in diverse aree del Paese, specie laddove la domanda di prodotti agricoli di qualità è in crescita e si investe in innovazione tecnologica. Opportunità interessanti emergono nei territori ad elevata produttività e nelle zone in cui recenti politiche agricole europee e incentivi strutturali favoriscono i nuovi insediamenti. Tuttavia, permangono rischi legati a possibili oscillazioni normative e finanziarie, nonché variabili climatiche e restrizioni ambientali che possono incidere sia sul valore che sulla redditività del bene.

Affitto dei terreni agricoli: canoni medi e differenze regionali

Nel 2023 il canone medio di affitto per ettaro è stato di 837 € annui secondo Eurostat, ma le oscillazioni regionali sono rilevanti:

  • Friuli Venezia Giulia: 1.714 € /ha
  • Veneto, Campania, Umbria, Piemonte: superiori a 1.000 € /ha
  • Sicilia, Molise, Abruzzo: tra 242 e 487 €/ha
L’ammontare si lega sia alla vocazione agricola locale sia alla domanda intersettoriale di locazione fondiaria.
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