Landamento del valore di 1 ettaro di terreno agricolo in Italia soggetto a notevoli fluttuazioni che dipendono da diversi elementi
La valutazione del valore di un ettaro di terreno agricolo in Italia nel 2025 è un’operazione che interessa sia proprietari, sia investitori del settore. Si tratta di un asset strategico che può rappresentare un’opportunità redditizia e di diversificazione patrimoniale, ma richiede una conoscenza approfondita delle dinamiche legate al mercato fondiario, alle specificità regionali e alle novità normative.
L’andamento del valore è soggetto a notevoli fluttuazioni che dipendono da diversi elementi come la posizione geografica, la destinazione d’uso, la tipologia colturale e le potenzialità produttive.
Le componenti che incidono maggiormente sulla stima di 1 ettaro di terreno agricolo in Italia comprendono:
Regione |
Valore medio (€/ha) |
Trentino-Alto Adige |
ottili 82.400 |
Veneto |
53.600 |
Lombardia |
49.200 |
Piemonte |
37.500 |
Emilia-Romagna |
34.000 |
Lazio |
26.800 |
Sardegna |
13.800 |
Puglia |
18.200 |
Sicilia |
10.400 |
Valori minimi Montagna/Sud |
2.400-13.700 |
I dati sono elaborati su fonti Coldiretti/Crea. Gli scostamenti sono legati alla presenza di zone con alta domanda, maggiore produttività o vocazione specialistica.
Le differenze territoriali tra le macroaree della Penisola sono marcate. Il Nord si conferma la zona con le quotazioni più alte per via della dominanza di aree irrigue, elevata meccanizzazione e diffusione intensiva di colture redditizie come viticoltura e orticoltura.
Il Centro presenta valori in media più contenuti, con punte di eccellenza in Toscana e Lazio dove la domanda resta vivace su certe tipologie (oliveti, vigneti, terreni collinari). Il Sud evidenzia i valori più bassi, soprattutto nelle aree interne meno vocate e con minore accesso a risorse idriche stabili.
Le colture praticate determinano notevoli divergenze di prezzo. Un vigneto certificato DOC/DOCG può superare i 180.000 € per ettaro, mentre un seminativo ordinario si stima mediamente tra 22.000 e 35.000 € per ettaro. Orti produttivi e frutteti superano i 40.000 €/ha.
I terreni incolti o marginali rimangono sotto i 10.000 €/ha. Le tecniche di coltivazione, la presenza di certificazioni di qualità o di impianti all’avanguardia influenzano in modo sostanziale le quotazioni, soprattutto laddove la domanda di prodotti agricoli distintivi è forte.
Nel ventennio appena trascorso, il valore nazionale medio è aumentato circa del 32%. Regioni come Piemonte (+53%) e Valle d’Aosta (+39%) hanno visto crescite sostenute, mentre il Veneto è rimasto stabile (-7%), pur registrando oggi tra i valori unitari più alti. Negli ultimi dieci anni il mercato è apparso statico, con prezzi stabili e lievi incrementi (+2% nel 2023 su 2013). Questo trend riflette la stabilità del settore nonostante le variabili economiche esterne e le occasionali oscillazioni della domanda interna.
La transazione di terreni agricole comporta:
Il mercato sostiene buone prospettive di apprezzamento in diverse aree del Paese, specie laddove la domanda di prodotti agricoli di qualità è in crescita e si investe in innovazione tecnologica. Opportunità interessanti emergono nei territori ad elevata produttività e nelle zone in cui recenti politiche agricole europee e incentivi strutturali favoriscono i nuovi insediamenti. Tuttavia, permangono rischi legati a possibili oscillazioni normative e finanziarie, nonché variabili climatiche e restrizioni ambientali che possono incidere sia sul valore che sulla redditività del bene.
Nel 2023 il canone medio di affitto per ettaro è stato di 837 € annui secondo Eurostat, ma le oscillazioni regionali sono rilevanti: