Analisi dei possibili guadagni e rendimenti che Btp e Bot potranno offrire nel 2026: il contesto delle emissioni, le principali tipologie di titoli coinvolti, gli scenari macroeconomici e le strategie d’investimento più efficaci.
L’anno 2026 si apre per il debito pubblico italiano con uno scenario ricco di sfide e opportunità. Le emissioni di Btp e Bot sono centrali nelle strategie di finanziamento dello Stato, chiamato a gestire un intenso programma di collocamenti per coprire rimborsi di titoli in scadenza e nuovi fabbisogni generati dalle misure di bilancio
I mercati finanziari, reduci da una fase di volatilità e tassi di interesse più contenuti grazie a un’inversione delle politiche monetarie europee, osservano con attenzione le nuove offerte obbligazionarie. Il focus è duplice: da un lato la solidità dello Stato come emittente, dall’altro la capacità di fornire rendimenti adeguati in un contesto macroeconomico che resta condizionato da variabili come l’inflazione, la crescita economica e la politica monetaria della BCE.
Nel corso del 2026 lo scenario macroeconomico europeo rimane influenzato da un lento ma progressivo allentamento delle forme restrittive della politica monetaria. Gli ultimi dati vedono un’inflazione in graduale discesa, pur con livelli che restano superiori ai target BCE, mentre il PIL italiano continua a crescere a ritmo moderato ma stabile. La sostenibilità del debito resta tra le priorità del Governo italiano, che punta a mantenere il rapporto debito/PIL su una traiettoria discendente a partire dal 2027, secondo le ultime linee guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
L’anno precedente si è chiuso con risultati positivi sotto il profilo dei costi di emissione: il costo medio ponderato dei nuovi titoli è sceso dal 3,4% al 2,75%, supportato non solo dal calo dello spread sui Bund tedeschi, ormai stabilmente sotto i 70 punti base, ma anche dalla forte domanda di investitori istituzionali e privati. Tra le determinanti essenziali del rendimento vi sono:
La programmazione ufficiale del MEF prevede per il 2026 un ammontare complessivo di titoli a medio-lungo termine compreso, secondo le stime aggiornate, tra 350 e 365 miliardi di euro. I rimborsi dei titoli in scadenza nel periodo raggiungono circa 256 miliardi, mentre il fabbisogno netto stimato dallo Stato si attesta a 125 miliardi.
I principali appuntamenti delle aste seguono un calendario ormai consolidato:
| Tipo | Importo lordo stimato (2026) |
| Titoli medio-lungo termine | 350-365 miliardi € |
| BOT in circolazione | oltre 131 miliardi € |
Nel 2026 la struttura delle emissioni prevede un’offerta diversificata di strumenti, mirata a soddisfare le varie fasce di investitori e a rispondere efficacemente sia ai fabbisogni di liquidità a breve termine che alla richiesta di investimenti più stabili.
Le principali tipologie proposte comprendono:
Nell’anno in corso i Buoni Ordinari del Tesoro vengono collocati secondo il consueto meccanismo d’asta competitiva, con un calendario che prevede appuntamenti principali nella prima e ultima decade di ogni mese. I BOT sono titoli zero-coupon, destinati principalmente a impieghi temporanei di liquidità.
L’ultima asta annuale di dicembre 2025 ha visto un rendimento lordo di aggiudicazione del 2,181%, che si traduce in un rendimento netto vicino all’1,75%. Le richieste hanno superato abbondantemente l’offerta, a testimonianza di una domanda vivace e di una percezione di rischio contenuta. La struttura delle aste consente inoltre flessibilità nel collocamento di tranche aggiuntive o rinnovi di titoli già emessi, in linea con le esigenze di tesoreria pubblica.
Le caratteristiche principali sono riassumibili nei seguenti punti:
Nell’offerta a medio-lungo termine trovano spazio nuove edizioni di titoli a 3, 5, 7 e 10 anni. Il calendario prevede almeno quattro nuove emissioni nel primo trimestre e la conferma di appuntamenti mensili successivi, con variazioni sulla base delle condizioni del mercato e delle esigenze di gestione del debito.
I rendimenti delle nuove emissioni sono influenzati, oltre che dal contesto macroeconomico, dalla domanda degli investitori e dal profilo di rischio percepito. Ad esempio, nel caso dei triennali a dicembre 2025 il rendimento è stato del 2,58%, con una variazione positiva rispetto all’anno precedente. Per le altre scadenze, le cedole spaziano dal 2,35% del cinque anni al 3,45% del decennale, valori indicativi che potrebbero subire variazioni in funzione dell’evoluzione dei tassi di mercato.
Il 2026 vede la conferma e il rafforzamento delle iniziative rivolte agli investitori retail. In primis, vengono prorogate le emissioni di BTP Short, titoli caratterizzati da scadenze intermedie (18-30 mesi) e ideali per chi privilegia flessibilità e rischio moderato.
I BTP indicizzati all’inflazione sono previsti sia nella tipologia europea (BTP€i) sia in quella legata all’inflazione italiana (BTP Italia). Questi strumenti garantiscono rivalutazione periodica di capitale e cedola, conservando il potere d’acquisto anche in fasi di crescita dei prezzi. Nel 2026 dovrebbe essere proposta almeno un’emissione di BTP Italia con premio fedeltà, riservata ai risparmiatori individuali.
I BTP Valore proseguono il successo riscontrato nelle emissioni precedenti: si caratterizzano per cedole crescenti, pagamento trimestrale e la possibilità di rimborso anticipato. Non mancano i BTP Green, destinati a sostenere progetti di transizione ecologica e particolarmente richiesti dagli investitori ESG.
L’evoluzione dei rendimenti per l’anno 2026 sarà determinata da una pluralità di fattori macroeconomici e finanziari. Le ultime aste hanno mostrato risalite moderate rispetto alle fasi più espansive della politica monetaria, ma il quadro resta improntato a una relativa stabilità, anche per la percezione di rischio-Paese in netto miglioramento.
La tabella seguente fornisce una panoramica indicativa sui rendimenti attesi, soggetti a possibili aggiustamenti nel corso dei mesi:
| Tipologia | Rendimento atteso (%) |
| BOT 12 mesi (ultimo collocamento) | 2,18 lordo |
| BTP 3 anni | 2,58 stimato |
| BTP 5 anni | 2,3 - 2,7 range |
| BTP 10 anni | 3,45 stimato |
Le variabili chiave che incideranno sulle prossime emissioni sono: