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Quanto potrebbero rendere e far guadagnare i Btp e Bot nel 2026 in base ai differenti scenari

di Marcello Tansini pubblicato il
btp e bot 2026 guadagni possibili

Analisi dei possibili guadagni e rendimenti che Btp e Bot potranno offrire nel 2026: il contesto delle emissioni, le principali tipologie di titoli coinvolti, gli scenari macroeconomici e le strategie d’investimento più efficaci.

L’anno 2026 si apre per il debito pubblico italiano con uno scenario ricco di sfide e opportunità. Le emissioni di Btp e Bot sono centrali nelle strategie di finanziamento dello Stato, chiamato a gestire un intenso programma di collocamenti per coprire rimborsi di titoli in scadenza e nuovi fabbisogni generati dalle misure di bilancio

I mercati finanziari, reduci da una fase di volatilità e tassi di interesse più contenuti grazie a un’inversione delle politiche monetarie europee, osservano con attenzione le nuove offerte obbligazionarie. Il focus è duplice: da un lato la solidità dello Stato come emittente, dall’altro la capacità di fornire rendimenti adeguati in un contesto macroeconomico che resta condizionato da variabili come l’inflazione, la crescita economica e la politica monetaria della BCE. 

Scenario macroeconomico e impatto sui rendimenti dei titoli di Stato italiani

Nel corso del 2026 lo scenario macroeconomico europeo rimane influenzato da un lento ma progressivo allentamento delle forme restrittive della politica monetaria. Gli ultimi dati vedono un’inflazione in graduale discesa, pur con livelli che restano superiori ai target BCE, mentre il PIL italiano continua a crescere a ritmo moderato ma stabile. La sostenibilità del debito resta tra le priorità del Governo italiano, che punta a mantenere il rapporto debito/PIL su una traiettoria discendente a partire dal 2027, secondo le ultime linee guida del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’anno precedente si è chiuso con risultati positivi sotto il profilo dei costi di emissione: il costo medio ponderato dei nuovi titoli è sceso dal 3,4% al 2,75%, supportato non solo dal calo dello spread sui Bund tedeschi, ormai stabilmente sotto i 70 punti base, ma anche dalla forte domanda di investitori istituzionali e privati. Tra le determinanti essenziali del rendimento vi sono:

  • L’evoluzione dei tassi BCE: ogni modifica dei tassi d’interesse di riferimento impatta direttamente sulle nuove emissioni, alterando convenienza e rendimento atteso;
  • La politica di bilancio: l’entità dei nuovi bisogni finanziari e le scadenze in portafoglio incideranno sulla pressione sulle aste;
  • Le condizioni sul mercato globale: dal prezzo delle materie prime alla volatilità dei capitali internazionali, passando per le tensioni geopolitiche, ogni fattore condiziona la percezione di rischio-Paese.
Questi elementi rendono il 2026 un anno dal profilo sfidante, ma con potenzialità di offrire rendimenti interessanti per chi investe nei titoli di Stato italiani, soprattutto grazie ad una programmazione trasparente e attenta all’equilibrio rischio/ricompensa.

Il calendario delle emissioni di Btp e Bot nel 2026: appuntamenti e volumi previsti

La programmazione ufficiale del MEF prevede per il 2026 un ammontare complessivo di titoli a medio-lungo termine compreso, secondo le stime aggiornate, tra 350 e 365 miliardi di euro. I rimborsi dei titoli in scadenza nel periodo raggiungono circa 256 miliardi, mentre il fabbisogno netto stimato dallo Stato si attesta a 125 miliardi.

I principali appuntamenti delle aste seguono un calendario ormai consolidato:

  • BOT: aste mensili, con appuntamenti ravvicinati nelle prime settimane dell’anno (9 e 28 gennaio), destinate a titoli annuali, semestrali o di durata anomala a seconda delle esigenze di cassa.
  • BTP a medio-lungo: aste di titoli con scadenza da tre anni in su nelle settimane centrali e finali di ogni mese (il 13 e 29 gennaio in apertura d’anno).
  • BTP speciali e indicizzati: appuntamenti fuori calendario, come l’asta dedicata ai BTP Short e ai BTP€i prevista il 27 gennaio 2026.
Il quadro delle emissioni tiene in considerazione anche le tranche aggiuntive offerte periodicamente sia per BOT che per BTP già in corso di collocamento. La tabella seguente sintetizza alcuni dati di previsione:
Tipo Importo lordo stimato (2026)
Titoli medio-lungo termine 350-365 miliardi €
BOT in circolazione oltre 131 miliardi €

Tipologie di titoli in emissione: caratteristiche e opportunità per gli investitori

Nel 2026 la struttura delle emissioni prevede un’offerta diversificata di strumenti, mirata a soddisfare le varie fasce di investitori e a rispondere efficacemente sia ai fabbisogni di liquidità a breve termine che alla richiesta di investimenti più stabili.

Le principali tipologie proposte comprendono:

  • BOT (Buoni Ordinari del Tesoro): titoli a breve termine (3, 6, 12 mesi), privi di cedole, con rendimento determinato dalla differenza tra prezzo di sottoscrizione e rimborso;
  • BTP (Buoni del Tesoro Poliennali): strumenti a medio-lungo termine (da tre anni a 50), cedola fissa pagata ogni semestre;
  • BTP Short e BTP€i: titoli rispettivamente a brevissima scadenza (18-30 mesi) e indicizzati all’inflazione europea, offrendo così protezione parziale dall’erosione monetaria;
  • BTP Valore, BTP Italia, BTP Green: destinati prevalentemente al pubblico retail, con meccanismi premianti su cedole e rimborsi, oppure legati a finalità ESG come la sostenibilità ambientale.
Questa articolazione si traduce in maggiore flessibilità per chi cerca diversificazione, protezione del capitale o un flusso costante di reddito da cedola. Le opportunità di investimento sono così ampliate, consentendo di selezionare strumenti coerenti con le proprie esigenze di orizzonte temporale e propensione al rischio.

Bot 2026: modalità di asta, rendimento atteso e peculiarità

Nell’anno in corso i Buoni Ordinari del Tesoro vengono collocati secondo il consueto meccanismo d’asta competitiva, con un calendario che prevede appuntamenti principali nella prima e ultima decade di ogni mese. I BOT sono titoli zero-coupon, destinati principalmente a impieghi temporanei di liquidità.

L’ultima asta annuale di dicembre 2025 ha visto un rendimento lordo di aggiudicazione del 2,181%, che si traduce in un rendimento netto vicino all’1,75%. Le richieste hanno superato abbondantemente l’offerta, a testimonianza di una domanda vivace e di una percezione di rischio contenuta. La struttura delle aste consente inoltre flessibilità nel collocamento di tranche aggiuntive o rinnovi di titoli già emessi, in linea con le esigenze di tesoreria pubblica.

Le caratteristiche principali sono riassumibili nei seguenti punti:

  • Durata: 3, 6, 12 mesi, con possibili collocamenti fuori standard
  • Assenza di cedole: rendimento generato solo dal differenziale prezzo di acquisto-rimborso
  • Liquidità elevata e rischio contenuto per i sottoscrittori
Grazie a queste peculiarità, i BOT rimangono ideali per chi punta a un parcheggio sicuro della liquidità in attesa di scelte più strutturali.

Btp triennali, quinquennali, settennali e decennali: cedole, scadenze e strategie

Nell’offerta a medio-lungo termine trovano spazio nuove edizioni di titoli a 3, 5, 7 e 10 anni. Il calendario prevede almeno quattro nuove emissioni nel primo trimestre e la conferma di appuntamenti mensili successivi, con variazioni sulla base delle condizioni del mercato e delle esigenze di gestione del debito.

I rendimenti delle nuove emissioni sono influenzati, oltre che dal contesto macroeconomico, dalla domanda degli investitori e dal profilo di rischio percepito. Ad esempio, nel caso dei triennali a dicembre 2025 il rendimento è stato del 2,58%, con una variazione positiva rispetto all’anno precedente. Per le altre scadenze, le cedole spaziano dal 2,35% del cinque anni al 3,45% del decennale, valori indicativi che potrebbero subire variazioni in funzione dell’evoluzione dei tassi di mercato.

  • BTP 3 anni: scelta adatta a chi cerca una scadenza breve con rendimento superiore ai BOT
  • BTP 5 e 7 anni: equilibrio tra rendimento e volatilità, con l’obiettivo di allungare la vita media del portafoglio
  • BTP 10 anni: riferimento per chi punta a reddito stabile e ritorni superiori sul medio periodo
L’adozione di strategie che diversificano tra le varie scadenze consente di ridurre i rischi legati alle oscillazioni dei tassi e alle dinamiche di mercato.

BTp Short, indicizzati all’inflazione, Valore e Green: focus sulle emissioni speciali e retail

Il 2026 vede la conferma e il rafforzamento delle iniziative rivolte agli investitori retail. In primis, vengono prorogate le emissioni di BTP Short, titoli caratterizzati da scadenze intermedie (18-30 mesi) e ideali per chi privilegia flessibilità e rischio moderato.

I BTP indicizzati all’inflazione sono previsti sia nella tipologia europea (BTP€i) sia in quella legata all’inflazione italiana (BTP Italia). Questi strumenti garantiscono rivalutazione periodica di capitale e cedola, conservando il potere d’acquisto anche in fasi di crescita dei prezzi. Nel 2026 dovrebbe essere proposta almeno un’emissione di BTP Italia con premio fedeltà, riservata ai risparmiatori individuali.

I BTP Valore proseguono il successo riscontrato nelle emissioni precedenti: si caratterizzano per cedole crescenti, pagamento trimestrale e la possibilità di rimborso anticipato. Non mancano i BTP Green, destinati a sostenere progetti di transizione ecologica e particolarmente richiesti dagli investitori ESG.

  • BTP Short: scadenze intermedie per maggiore flessibilità
  • BTP indicizzati: copertura contro l’inflazione
  • BTP Valore e Italia: bonus e premi per il retail
  • BTP Green: emissioni per investimenti sostenibili
Questa gamma di strumenti garantisce ampia scelta per ogni esigenza di risparmio e investimento.

Scenari sui rendimenti attesi nel 2026: variabili chiave e previsioni

L’evoluzione dei rendimenti per l’anno 2026 sarà determinata da una pluralità di fattori macroeconomici e finanziari. Le ultime aste hanno mostrato risalite moderate rispetto alle fasi più espansive della politica monetaria, ma il quadro resta improntato a una relativa stabilità, anche per la percezione di rischio-Paese in netto miglioramento.

La tabella seguente fornisce una panoramica indicativa sui rendimenti attesi, soggetti a possibili aggiustamenti nel corso dei mesi:

Tipologia Rendimento atteso (%)
BOT 12 mesi (ultimo collocamento) 2,18 lordo
BTP 3 anni 2,58 stimato
BTP 5 anni 2,3 - 2,7 range
BTP 10 anni 3,45 stimato

Le variabili chiave che incideranno sulle prossime emissioni sono:

  • Scelte di politica monetaria della BCE
  • Performance del mercato obbligazionario internazionale
  • Livello dello spread rispetto ai Bund tedeschi
  • Solidità dei conti pubblici e sostenibilità del debito
Gli analisti prevedono una tenuta dei rendimenti per le scadenze lunghe con possibili lievi flessioni nel caso di ulteriori allentamenti della politica monetaria europea, mentre le scadenze più brevi potrebbero subire aggiustamenti al rialzo in caso di turbolenza o assestamenti dei tassi interbancari.