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Come funzionano i concorsi pubblici e assunzioni statali nel 2024 dopo entrata in vigore riforma 2023 Governo Meloni

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
riforma concorsi pubblici

Come funzionano i concorsi pubblici dopo la riforma del governo Meloni: i chiarimenti

Come funzionano i concorsi pubblici e le assunzioni degli statali nel 2024 dopo l'entrata in vigore della riforma 2023 del Governo Meloni? La riforma dei concorsi pubblici decisa dal governo Meloni interessa tutti coloro che vogliono accedere al mondo della pubblica amministrazione e punta soprattutto a velocizzare le procedure concorsuali con diverse modifiche già al via.

Come funzionano i concorsi pubblici e assunzioni statali nel 2024 dopo la riforma del Governo Meloni 

La riforma per i concorsi pubblici prevede regole specifiche che ogni pubblica amministrazione che indice un concorso pubblico deve rispettare, a partire dalla modalità del concorso che può essere:

  • per esami;
  • per titoli ed esami; 
  • corso-concorso.
Stando a quanto stabilito, l’amministrazione che indice il concorso deve adottare una selezione adatta ai profili professionali richiesti nel bando di concorso. 

Fino alla fine del 2026, anno di chiusura del Pnrr, le prove per le assunzioni nelle P.A. saranno solo scritte, ad eccezione delle assunzioni in posizioni apicali, ed è previsto il limite massimo di sei mesi per la conclusione delle procedure concorsuali per l’assunzione di nuove figure. 

Tutte le prove scritte si possono svolgere con supporti informatici, eliminando così il cartaceo.

I candidati devono indicare la Regione in cui vogliono essere assunti e, inoltre, deve essere riservata una quota specifica a chi ha fatto il servizio civile universale.

La riforma dei concorsi pubblici elimina anche il limite di età per l'accesso nelle Pubbliche Amministrazioni, a meno che non vi siano deroghe nei regolamenti delle singole Amministrazioni e permette di accedere alle selezioni anche a coloro che:

  • hanno lo status di rifugiato; 
  • hanno diritto alla protezione sussidiaria;
  • hanno diritto di asilo; 
  • ai cittadini dell’Unione Europea con diritto di soggiorno o con regolare permesso dell’Unione Europea di lungo periodo.
Per evitare differenze di genere, vengono garantite tutele di genere tra uomo e donna per assicurare l’equilibrio di genere nelle pubbliche amministrazioni.

Seguendo questa indicazione, i bandi dei nuovi concorsi pubblici dovranno indicare per ogni profilo di concorso la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce e, se la differenza percentuale di rappresentatività tra i generi risulta superiore al 30%, a parità di titoli e meriti, si darà la precedenza al genere meno rappresentato.

Non è, invece, prevista alcuna novità per le assunzioni obbligatorie per le categorie protette, cioè per i soggetti chiamati dagli iscritti nelle liste di collocamento e invalidi, verificando chiaramente la compatibilità dell’invalidità con il lavoro da svolgere.

Sono, infine, cambiate le modalità di pubblicazione dei bandi per l’accesso ai concorsi pubblici che vengono pubblicate ormai solo sul portale di reclutamenti InPa.

Per partecipare ai concorsi pubblici bisogna, dunque, iscriversi su InPA.gov.it tramite credenziali Spid, Cie o Cns. 

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