Il rinvio degli incentivi auto previsto per il 15 ottobre apre interrogativi sulle motivazioni della decisione, sulle nuove tempistiche, i requisiti per il 2025, il ruolo della piattaforma Sogei e gli effetti su cittadini e mercato.
L’annuncio di un nuovo rinvio dell’atteso bonus per le vetture elettriche, previsto inizialmente per dpomani 15 ottobre, ha interrotto bruscamente le aspettative di coloro che attendevano l’avvio dello strumento di sostegno a favore della mobilità a zero emissioni, finanziato in parte dai fondi PNRR e gestito dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Il posticipo dell’apertura della piattaforma Sogei per la richiesta degli incentivi, comunicato a poche ore dalla data fissata, pone nuovi interrogativi sul cronoprogramma e sulle strategie adottate per incoraggiare l’acquisto di veicoli elettrici.
Il rinvio della data di attivazione è stato motivato da esigenze tecniche e amministrative non ancora ufficialmente dettagliate dal Ministero o dalla società responsabile dell’infrastruttura digitale.
Secondo fonti vicine all’amministrazione, la piattaforma Sogei necessitava ulteriori ottimizzazioni per garantire un processo sicuro, trasparente e privo di disservizi durante la cosiddetta fase di click day.
Questa esigenza emerge dalla complessità dei criteri per l’accesso al contributo, pensato per favorire l’acquisto di veicoli a impatto zero da parte di privati e microimprese, con particolare attenzione a chi risiede nelle aree urbane funzionali e con requisiti economici specifici. Il susseguirsi degli annunci e delle rettifiche sugli incentivi ha alimentato attese e incertezze, sia tra i cittadini che tra le aziende costruttrici, chiamate a ridefinire le strategie commerciali e logistiche.
Alcune indiscrezioni suggeriscono il 21 ottobre come possibile nuova data, ma la comunicazione ufficiale non riporta conferme definite.
Le caratteristiche del nuovo sistema di sostegno alla mobilità elettrica sono state concepite per favorire la diffusione di veicoli a basse emissioni tra le fasce di popolazione più vulnerabili e tra le microimprese presenti nelle città maggiormente soggette a congestione e inquinamento. Questi i principali parametri del provvedimento:
Destinatari | Persone fisiche con ISEE entro 40.000 euro residenti in aree urbane funzionali; microimprese con meno di 10 dipendenti nelle stesse aree |
Veicoli ammessi | Auto elettriche (categoria M1) per privati; veicoli commerciali leggeri (N1 e N2) per microimprese |
Importo incentivo | Privati: 11.000 euro per ISEE fino a 30.000 euro; 9.000 euro per ISEE tra 30.000 e 40.000 euro. Microimprese: 30% del costo, fino a 20.000 euro per veicolo (massimo due veicoli) |
Tetto di prezzo | Per veicoli acquistati da privati: massimo 35.000 euro (IVA e optional escluse) |
Condizioni ulteriori | Rottamazione obbligatoria di mezzo termico (fino a Euro 5) intestato da almeno 6 mesi al richiedente o familiare, e residenza in città sopra 50.000 abitanti o aree di pendolarismo |
Durata e fondi | Circa 600 milioni di euro, validità fino al 30 giugno 2026, risorse PNRR |
arà quindi essenziale monitorare i siti istituzionali, tra cui il Ministero dell’Ambiente, per eventuali aggiornamenti su date, requisiti e procedure.