La riforma sui rimborsi per i cantieri autostradali ridefinisce le regole: condizioni per il risarcimento, importi, iter di richiesta e trasparenza. Focus su cambiamenti normativi, effetti sulle tariffe e casi particolari.
Dal 2026, un nuovo sistema regolatorio, promosso dall'Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART), prevede la possibilità di ottenere un rimborso pedaggi in presenza di cantieri stradali.
L'obiettivo è garantire che il costo sostenuto per il viaggio rifletta l'effettiva qualità e disponibilità del servizio, ponendo le basi per una tariffazione più trasparente e per l'introduzione di procedure di risarcimento automatizzato in caso di disagi continuativi.
Il nuovo assetto regolatorio sui servizi autostradali trae origine dalle più direttive emanate dall'ART e recepite nell'ambito della legge annuale sulla concorrenza e dal decreto Infrastrutture. Questi interventi legislativi mirano al superamento del modello precedente di concessioni, spesso indefinite o poco trasparenti, imponendo termini perentori e limiti stringenti su durata, gestione e responsabilità dei concessionari.
La riforma introduce la riduzione dei pedaggi e la possibilità di rimborso in caso di impedimenti al traffico dovuti a lavori in corso, sostenendo un equilibrio tra la sostenibilità degli investimenti e la tutela dell'utenza. Grande importanza viene data alla trasparenza sui flussi finanziari e sulla tracciabilità degli investimenti effettuati, temi richiesti sia dalla normativa nazionale sia dai programmi collegati al PNRR. La consultazione pubblica e l'attività di vigilanza da parte della Guardia di Finanza rafforzano il percorso di implementazione.
L'innovazione introdotta riguarda la legittimazione al rimborso in presenza di limitazioni della viabilità autostradale dovute a lavori programmati o cantieri prolungati. Tale diritto è riconosciuto agli utenti che, a causa di questi impedimenti, non possono usufruire pienamente dei servizi per i quali è stato corrisposto il pedaggio. I casi concretamente contemplati includono riduzioni di carreggiata, chiusure parziali di tratti, deviazioni obbligatorie o limite di velocità severo su tratte importanti.
Il meccanismo si applica su tutte le concessioni nazionali senza eccezioni di rilievo e interessa sia i pendolari sia gli utenti occasionali. In fase di elaborazione si discute l'inclusione di episodi legati a ingorghi generati dai lavori stessi, considerando anche gli effetti su mezzi pesanti e trasporti pubblici. Spetta alle concessionarie la corretta segnalazione dei cantieri e la trasmissione puntuale dei dati alle autorità competenti. Il sistema è disegnato per prevenire abusi e garantire che solo i disservizi oggettivamente imputabili a interventi strutturali impattino sul riconoscimento del diritto al rimborso.
Le modalità relative all'importo della riduzione sono oggetto di consultazione tra le parti coinvolte, ma il principio guida è la proporzionalità: la diminuzione del pedaggio deve riflettere l'entità e la durata del disagio effettivo. La formula prevede perciò una valutazione della tratta colpita dai cantieri sul costo complessivo del viaggio, considerando parametri come chilometraggio ridotto, tempo impiegato superiore rispetto alla norma o impossibilità di utilizzare servizi aggiuntivi presenti abitualmente sulla tratta.
Il rimborso si attiva quando il disagio supera una soglia minima stabilita, così da escludere episodi marginali. Per il settore merci, sono in sperimentazione meccanismi specifici, anche mediante sconti contingenti o rettifiche sulla fatturazione. L'accredito del rimborso può avvenire tramite storno diretto sul pagamento elettronico o emissione di voucher, a seconda delle modalità di pagamento adottate all'atto dell'accesso autostradale.
La procedura progettata punta alla massima semplificazione, riducendo l'onere burocratico per l'utente. In base all'evoluzione normativa, il processo sarà digitalizzato e integrato con i sistemi dei principali operatori autostradali. L'utente potrà avvalersi di una piattaforma online, spesso collegata al Telepass o ad altri sistemi di pagamento elettronico, che rileverà automaticamente il passaggio nei tratti interessati dai lavori e accerterà il diritto alla compensazione.
In alternativa, per i casi non coperti dall'automatismo digitale, esisterà la possibilità di inoltrare istanza manuale, corredata da prova del percorso e delle condizioni incontrate (ticket, fotografie della segnaletica temporanea, ricevute di pagamento). Il termine di evasione della pratica dovrà essere contenuto, entro 45 giorni dalla presentazione, secondo modalità simili a quelle già sperimentate da alcune concessionarie sui propri portali.
Nei casi di controversia o ritardo nell'erogazione del rimborso, l'utente potrà ricorrere al servizio conciliazioni ART, che garantisce il diritto a vedere valutata la richiesta con criteri oggettivi e trasparenti.
Il Ddl Concorrenza e il dl Infrastrutture hanno rafforzato i poteri dell'ART, imponendo alle società concessionarie una maggiore rendicontazione e limiti tanto sui rinnovi quanto sulla stipula di nuovi accordi. Il calcolo delle tariffe ora vincola l'aumento dei pedaggi agli investimenti effettivamente realizzati e non più a proiezioni generiche, riducendo il rischio di squilibri tra oneri e benefici.
Gli effetti attesi spaziano dalla riduzione strutturale delle tariffe, con benefici che si faranno più evidenti dal 2027-2028, alla maggiore sostenibilità dei costi per famiglie, imprese e operatori. Questa impostazione segna la fine di un sistema a condizioni fisse o scarsamente incidenti sulle performance reali dei gestori, favorendo una logica premiata dalla tracciabilità e dalla qualità del servizio reso agli utenti.
Le associazioni di rappresentanza degli utenti valutano positivamente il nuovo schema, ritenendo la previsione dei rimborsi e l'abbassamento dei pedaggi un passo verso una maggiore equità e tutela. Tuttavia, emergono alcune posizioni critiche e proposte migliorative. L'Unione Nazionale Consumatori, intervenuta direttamente alla consultazione pubblica, reclama un sistema di penalità più incisivo in caso di disservizi, con percentuali di detraibilità progressiva sui pedaggi a fronte di disagio continuativo. Il Codacons suggerisce, inoltre, che l'abbinamento tra riduzione tariffaria e qualità dei servizi offerti sia costantemente monitorato da un ente terzo, auspicando l'introduzione di indennizzi automatici in presenza di cantieri perenni o lavori particolarmente gravosi. Tra le altre richieste figurano:
Sul tratto abruzzese dell'A14 sono già attive forme di ristoro a seguito di lavori di ammodernamento. In questa tratta, caratterizzata da opere complesse come viadotti e gallerie, è vigente un meccanismo di cashback che prevede la corresponsione di una somma proporzionale al ritardo effettivamente subito, a partire da una soglia minima di 10 minuti. Il riconoscimento del danno subìto avviene tramite piattaforme digitali collegate ai dati di viaggio rilevati dal sistema Telepass o token elettronici. Questo sistema funge da esempio per future implementazioni sulle altre tratte e anticipa i requisiti che la normativa in consultazione vorrebbe introdurre a livello nazionale. Tra i vantaggi: