Il Parlamento potrebbe inserire un riallineamento delle accise sul carburante durante la fase degli emendamenti alla manovra.
Il tema delle accise sui carburanti è una delle questioni più delicate e discusse nell'ambito della manovra finanziaria 2025. Al momento, nel testo della manovra non è previsto un aumento diretto delle accise su benzina e diesel, ma la discussione rimane aperta, e il Parlamento potrebbe ancora decidere di introdurre modifiche attraverso emendamenti:
In base agli impegni presi dall'Italia con il PNRR e le raccomandazioni della Commissione Europea, il governo è tenuto a ridurre i cosiddetti Sussidi Ambientalmente Dannosi. Tra questi, rientra proprio l’agevolazione fiscale sul diesel rispetto alla benzina. In linea con questi impegni, è allo studio un meccanismo che porti a un riallineamento delle accise tra i due carburanti, eliminando la disparità attuale.
Nonostante il riallineamento delle accise sia un obiettivo dichiarato, il Ministero dell’Economia e ha chiarito che non è previsto alcun aumento immediato delle accise sui carburanti. L’intenzione del governo non è quella di applicare un semplice incremento delle imposte sul gasolio per portarle allo stesso livello di quelle della benzina, ma piuttosto di procedere con una rimodulazione graduale. Il Piano Strutturale di Bilancio di medio termine prevede che questo riallineamento delle accise venga definito nel contesto delle misure attuative della delega fiscale.
Se il meccanismo di riallineamento delle accise dovesse essere introdotto, il diesel potrebbe subire un aumento fino a 13,5 centesimi al litro, un rincaro che avrebbe un impatto sugli automobilisti e sulle imprese, specialmente quelle del settore logistico e dei trasporti, che fanno largo uso di veicoli a gasolio, e in parallelo una riduzione delle accise sulla benzina, che verrebbe abbassata anch'essa di 6 centesimi. Questo aumento potrebbe comportare una crescita del costo dei trasporti e delle merci, contribuendo alla crescita dei prezzi al consumo in un contesto già segnato dall’inflazione.
Non sorprende quindi che le associazioni dei consumatori abbiano espresso preoccupazione in merito, definendo il possibile riallineamento delle accise una stangata per le famiglie italiane e le imprese. Le opposizioni politiche si sono schierate contro un aumento delle accise, chiedendo al governo di non gravare sui cittadini in un momento di difficoltà economica,
Il riallineamento delle accise su benzina e gasolio fa parte di una strategia più ampia volta a sostenere la transizione ecologica. L’obiettivo dichiarato del governo è di incentivare l’utilizzo di carburanti più sostenibili e di promuovere una graduale riduzione delle emissioni nocive. Trovare un equilibrio tra gli impegni ambientali e la necessità di tutelare le fasce di popolazione più vulnerabili economicamente rimane una sfida complessa.
La misura potrebbe anche rientrare nel più ampio quadro di interventi previsti per ridurre l'inquinamento atmosferico nelle città italiane, molte delle quali affrontano da anni problemi legati alle elevate emissioni di polveri sottili, dovute in parte al traffico automobilistico. Tuttavia, l’introduzione di misure fiscali come l’aumento delle accise richiede una valutazione accurata delle conseguenze economiche e sociali, in particolare per le famiglie a basso reddito e le imprese.
L’eventuale riallineamento delle accise potrebbe essere introdotto attraverso emendamenti durante il dibattito parlamentare sulla manovra finanziaria. Il governo ha chiarito che la decisione finale su questo tema sarà presa dal Parlamento, dove il provvedimento potrebbe incontrare sia sostegno che opposizione.
Da una parte, i sostenitori della misura sostengono che sia necessario eliminare i sussidi dannosi per l’ambiente e spingere verso una mobilità più sostenibile. Dall’altra, le opposizioni politiche e le associazioni di categoria chiedono misure più equilibrate che non penalizzino i cittadini e le imprese.