Dopo mesi di complesse trattative e mobilitazioni sindacali, il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro per il comparto metalmeccanico ha finalmente trovato nuova definizione per il periodo 2025-2028. Il nuovo Ccnl ha, infatti, vigenza nel periodo da gennaio 2025 a giugno 2028, coinvolgendo circa 1,5 milioni di addetti e oltre 30.000 imprese. La nuova intesa, siglata tra Fim, Fiom, Uilm e le principali associazioni rappresentative delle imprese, introduce aumenti salariali strutturali, miglioramenti normativi e innovative garanzie di welfare, rimarcando il valore centrale del contratto collettivo nel panorama industriale nazionale.
Le tappe e i protagonisti della trattativa: accordo e contesto industriale
Il percorso verso il rinnovo è stato segnato da mesi di confronto serrato, scioperi e mobilitazioni unitarie. La prima convocazione risale alla primavera 2024, periodo in cui era scaduto il precedente CCNL.
Le organizzazioni sindacali FIM-CISL, FIOM-CGIL e UILM-UIL hanno fin dall’inizio posto al centro la richiesta di tutela del potere d’acquisto contro l’inflazione, lotta alla precarietà e riduzione dell’orario di lavoro. Sul fronte datoriale, Federmeccanica e Assistal hanno invece insistito sulla necessità di garantire la sostenibilità economica, legando i miglioramenti economici ai risultati e all’andamento del settore.
Durante l'autunno 2025, fino alle prime settimane di novembre, si è svolto il decisivo rush finale: quattro giorni di negoziato non stop che hanno portato alla firma di un accordo unitario, giudicato da entrambe le parti come una risposta equilibrata alle sfide del settore. Il contesto industriale è apparso particolarmente complesso: calo produttivo nell’ultimo biennio e margini ridotti hanno reso la trattativa complicata. Sebbene le distanze rispetto alle richieste iniziali fossero ampie, la volontà comune di dare una prospettiva certa a un comparto che accompagna l’8% del PIL nazionale ha prevalso.
L’aumento retributivo stabilito: importi, calendario e arretrati
Uno dei pilastri dell’accordo raggiunto riguarda gli aumenti retributivi spettanti ai lavoratori. Sul livello C3 (ex 5° livello), l’incremento complessivo raggiunge i 205,32 euro lordi a regime in busta paga a partire dal giugno 2025, articolato in quattro tranche annue. Le erogazioni avverranno secondo il seguente calendario:
- Prima tranche: di 27,70 euro dal 1° giugno 2025;
- Seconda tranche: di 53,17 euro dal 1° giugno 2026;
- Terza tranche: di 59,58 euro dal 1° giugno 2027;
- Quarta tranche: dal 1° giugno 2028.
Un aspetto rilevante riguarda il riconoscimento degli
arretrati per il periodo intercorso tra la scadenza del contratto precedente (30 giugno 2024) e la data effettiva di decorrenza delle nuove condizioni. Gli importi, differenziati per livello in relazione alle tabelle retributive aggiornate, saranno liquidati con la prima busta paga utile successiva alla firma del rinnovo.
Flexible benefit nel nuovo CCNL: importi, tipologie e novità 2024-2027
I Flexible Benefit sono stati aumentati dagli attuali 200 euro annui a 250 euro per ciascun lavoratore. Si tratta di emolumenti esenti da imposizioni fiscali e contributive, spendibili in un’ampia gamma di servizi e prestazioni. Il valore erogato sotto forma di benefit può essere utilizzato per:
- rimborso delle spese scolastiche e acquisto libri di testo;
- rette degli asili nido e servizi per l’infanzia;
- sussidi per borse di studio o formazione;
- spese sanitarie e assicurazioni integrative;
- voucher per trasporto pubblico e mobilità sostenibile.
Una novità importante dell’intesa contrattuale riguarda
l’ampliamento delle tipologie ammissibili di benefit, in particolare per quei lavoratori che necessitano di servizi legati alla famiglia o al supporto alla non autosufficienza. Le aziende saranno incentivate a proporre piattaforme digitali per la scelta e la gestione personalizzata delle agevolazioni previste dal CCNL, favorendo equità e trasparenza. Rimane anche la possibilità di conversione in welfare di premi di risultato laddove previsti.
Stabilizzazione e nuove tutele per i contratti a termine e lo staff leasing
Con il nuovo accordo vengono introdotte tutele innovative per ridurre la precarietà e rafforzare i percorsi di inserimento stabile. In particolare, per i contratti a termine:
- viene istituita una quota obbligatoria di stabilizzazione del 20% per i contratti prorogati oltre i 12 mesi: le aziende saranno dunque tenute a trasformare almeno un rapporto su cinque in posto stabile domestico;
- si introducono causali dettagliate che rispondono alle esigenze produttive effettive, limitando il ricorso alla flessibilità incontrollata.
Dall’altra parte, il
personale in staff leasing ottiene un diritto inedito:
dopo 48 mesi di missione presso la stessa azienda, scatterà a richiesta la stabilizzazione automatica a tempo indeterminato, eliminando aree di incertezza e favorendo la crescita di competenze consolidate. Anche le regole sulla gestione delle proroghe e dei rinnovi vengono rafforzate per prevenire un uso improprio degli strumenti contrattuali.
Orario di lavoro e riduzioni: novità per turnisti, PAR e sperimentazione riduzione a 35 ore
Tra i miglioramenti normativi spiccano le misure sull’orario di lavoro, che recepiscono molte delle istanze sindacali per una migliore conciliazione vita-lavoro e la tutela dei lavoratori più esposti. Dal 2025:
- per i turnisti attivi su 21 turni viene introdotta una riduzione di 8 ore annue, da utilizzare in aggiunta ai permessi già spettanti;
- è ampliata la possibilità di godere di fino a tre giornate di PAR (Permessi Annui Retribuiti) senza preavviso in caso di necessità documentata;
- è avviata una sperimentazione per la riduzione dell’orario a 35 ore settimanali, affidata a una commissione bilaterale che valuterà effetti e modalità di implementazione su scala nazionale.
Le novità interessano anche le discipline orarie dei
lavoratori coinvolti nei cambi appalto e la regolazione dei turni più gravosi, garantendo flessibilità operativa e tempi di riposo adeguati. Il CCNL prevede inoltre il raccordo con gli accordi di secondo livello per calibrare eventuali ulteriori riduzioni e sperimentazioni aziendali.
Misure per salute, sicurezza e miglioramenti per lavoratori con patologie e disabilità
Il rinnovo accoglie le principali richieste avanzate dai sindacati in materia di salute e prevenzione, disciplinando un rafforzamento della formazione specifica per RSU, RLS e lavoratori, potenziando gli strumenti di monitoraggio e coinvolgimento sulla valutazione dei rischi. I principali miglioramenti includono:
- incremento delle ore di permesso retribuito per i rappresentanti della sicurezza;
- attuazione di «break» formativi dopo eventi lesivi, per innalzare la cultura della prevenzione in impresa;
- nelle imprese di maggiori dimensioni, obbligo di almeno tre convocazioni annue dedicate a confronto tra RSU, direzione aziendale e servizi prevenzione interni.
Novità importanti riguardano le tutele per chi affronta
patologie oncologiche o condizioni di disabilità: sono state semplificate le procedure per l’adattamento dei posti di lavoro e l’accesso a permessi aggiuntivi, mentre nuove misure si rivolgono a favorire la
pronta reintegrazione e gestione delle cronicità.
Confermate poi regole più stringenti per la gestione della sicurezza nelle fasi di cambio appalto e il coinvolgimento diretto degli addetti nei progetti di sostenibilità ambientale, con approfondimenti specifici negli incontri periodici obbligatori.
Previdenza complementare, welfare e fondi: cosa cambia con il nuovo contratto
Il nuovo Ccnl dei Metalmeccanici prevede importanti novità anche in materia di previdenza e welfare contrattuale. In particolare:
- il contributo aziendale al fondo pensione sale al 2,2% per tutti, mentre per nuove iscrizioni di under 35 e donne cresce al 2,5%;
- il fondo sanitario integrativo amplia la copertura per LTC (Long Term Care) e riduce le franchigie, soprattutto per malattie odontoiatriche e famiglie;
- viene istituito un “pacchetto welfare” nazionale gestito congiuntamente dalle parti sociali, per favorire la conversione di premi al risultato e servizi aggiuntivi;
- a partire dal 2026, è prevista una copertura assicurativa gratuita per il rischio di non autosufficienza, con una rendita di 600 euro mensili netti.
Questi interventi mirano a
rendere più equo e accessibile il benessere integrativo, premiando inoltre l’adesione dei giovani e delle donne con incentivi specifici.
Tabelle retributive e indennità: calcolo e aggiornamenti su trasferta, reperibilità e altri istituti
L’aggiornamento triennale delle tabelle retributive si accompagna a una ridefinizione delle indennità accessorie. Dal 1° giugno 2026 sono previsti i seguenti valori di riferimento:
| Istituto |
Aggiornamento 2026 |
| Indennità trasferta (intera) |
52 € |
| Quota pasto/pranzo fuori sede |
Aggiornata (importo a tabelle) |
| Pernottamento in trasferta |
Aggiornata (importo a tabelle) |
| Reperibilità - giorno feriale (C3) |
7,19 € |
| Reperibilità - giorno libero (C3) |
11,32 € |
| Reperibilità - festivo (C3) |
12,11 € |
Inoltre, per le categorie 8ª e 9ª viene mantenuta una quota fissa aggiuntiva di 59,39 euro mensili, introdotta già nelle precedenti tornate contrattuali. Si confermano, infine, le modalità di calcolo per tutti gli altri istituti (trasferimenti, turni disagiati, maggiorazioni domenicali) secondo criteri aggiornati annualmente all’inflazione, in continuità con il sistema di adeguamento IPCA.
Gli altri miglioramenti stabiliti dal nuovo Ccnl Metalmeccanici
Gli altri miglioramenti previsti dal rinnovo contrattuale riguardano nel dettaglio:
- Politiche di genere, rafforzamento ruolo RSU nell’ambito del rapporto biennale;
- Rafforzata la formazione degli RLS con ulteriori 8 ore, istituito obbligo dell’analisi, incidentale infortuni e delle segnalazioni dei quasi infortuni nonché delle segnalazioni di rischio;
- In materia di Appalti è stato introdotto l’obbligo in capo alle aziende con più di 400 dipendenti di fornire alle Rsu uno schema informativo contenete informazione su ditte in appalto, normativa su cambio appalto e appalta di lunga durata;
- Per la malattia figlio fino a 4 anni, numero 3 giorni di permesso retribuito;
- Rafforzato il diritto soggettivo alla formazione e strutturato lo strumento “Metapprendo” con contributo strutturale;
- Migliorata la normativa in materia di PAR (permessi retribuiti) attraverso la riduzione del preavviso e della percentuale di assenza, introducendo 3 episodi di assenze senza preavviso;
- Previsto un periodo da 1 mese a due di astensione per i lavoratori migranti per favorirne il ricongiungimento familiare;
- Rafforzata la centralità del CCNL attraverso un miglioramento dei campi di applicazione e nei cambi appalti;
- Rafforzati i diritti di informazione e partecipazione.
Impatto del rinnovo su economia italiana, settore metalmeccanico e lavoratori
L’intesa raggiunta coinvolge direttamente uno dei motori primari della manifattura nazionale, che rappresenta l’8% del PIL italiano e oltre il 50% dell’export industriale.
L’aumento dei minimi retributivi e i rafforzati strumenti di welfare avranno effetti positivi sui consumi interni, contribuendo alla tenuta della domanda aggregata, specie in un momento di debolezza produttiva diffusa.
Per il settore metalmeccanico, le nuove regole su stabilità e sicurezza consentiranno una migliore programmazione degli investimenti sulle risorse umane, favorendo percorsi di carriera e formazione mirata. Per i lavoratori, la certezza degli aumenti e degli arretrati unita a nuove tutele sulla salute, orario e welfare si traduce in un rafforzamento reale del potere contrattuale.