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Rinnovato contratto manager e dirigenti terziario 2026-2028: aumento stipendi, bonus, welfare. Cosa cambia

di Marcello Tansini pubblicato il
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Il rinnovo del contratto per manager e dirigenti del terziario 2026-2028 introduce nuove regole sulla figura del dirigente, aggiornamenti su retribuzioni e di quanto aumentano, bonus, welfare e prospettive per aziende e professionisti del settore.

Il nuovo accordo relativo al contratto dei dirigenti e dei manager nel terziario per il triennio 2026-2028, siglato ieri, segna un momento rilevante per il settore. Le trattative hanno definito una serie di cambiamenti sostanziali che interessano sia la configurazione del ruolo dirigenziale sia gli aspetti retributivi e di welfare integrativo

Le principali novità del rinnovo: definizione di dirigente e modifiche contrattuali

L’aggiornamento della definizione di dirigente rappresenta il punto centrale del rinnovo. Su proposta di Federmanager, la disciplina che identifica questa figura è stata revisionata per adeguarsi alle attuali dinamiche organizzative, includendo, tra i requisiti, elementi che valorizzano sia la competenza tecnica sia la capacità di coordinamento, decisione e responsabilità nei processi aziendali.

La nuova formulazione amplia la platea degli interessati, introducendo parametri più dettagliati:

  • Ampliamento delle mansioni che qualificano il dirigente, considerando non solo la posizione gerarchica, ma anche funzioni di project management e innovazione.
  • Maggiore chiarezza sui requisiti richiesti per l’inquadramento, anche alla luce dei cambiamenti tecnologici e digitali.
  • Specificazione dei confini tra figure direttive, quadri e dirigenti, per prevenire sovrapposizioni o incertezze applicative.
Confindustria ha accolto parte delle richieste sindacali, introducendo una maggiore flessibilità sul piano delle prerogative manageriali, ma garantendo al contempo tutele rafforzate su temi come la risoluzione del rapporto e la gestione dei periodi di transizione.

Tra gli altri interventi significativi, si segnalano modifiche agli istituti relativi al periodo di prova, con un rafforzamento delle tutele sia in fase di inserimento sia in caso di risoluzione anticipata del contratto, richiamando gli ultimi orientamenti della giurisprudenza (Cassazione nn. 24201/2025 e 24911/2025).

La piattaforma sindacale ha inoltre portato all’aggiornamento di aspetti legati all’orario, alla conciliazione vita-lavoro e alle responsabilità in ambito di sicurezza e salute sul luogo di lavoro, in linea con le più recenti disposizioni ministeriali in materia.

Incrementi retributivi: nuove tabelle minimi e bonus per dirigenti e manager

Nell’ambito del rinnovo, particolare attenzione è stata riservata all’adeguamento delle retribuzioni minime e all’introduzione di nuove forme premiali. Le tabelle retributive sono state riviste tenendo conto delle evoluzioni inflattive e delle dinamiche di mercato, per offrire una risposta concreta alle aspettative di manager e dirigenti del settore.

Le principali modifiche riguardano:

  • Incrementi dei minimi tabellari: previsti aumenti progressivi nei tre anni, differenziati in base ai livelli e alle dimensioni aziendali;
  • Bonus e premi variabili: introdotti meccanismi premiali legati al raggiungimento di obiettivi aziendali, innovazione e performance individuale;
  • Miglioramenti sulla parte accessoria: rivisti gli importi di indennità di funzione, rimborso spese e benefit non monetari, per valorizzare anche la componente non direttamente retributiva.
Per maggiore trasparenza, si riporta di seguito una tabella di esempio sui minimi retributivi aggiornati:
Anno Minimo dirigente (€/mese) Bonus annuo
2026 5.600 fino a 8.000
2027 5.900 fino a 8.500
2028 6.200 fino a 9.000

I valori sono rappresentativi delle tendenze contrattuali e potranno subire variazioni legate alla dimensione dell’impresa o alla presenza di specifici accordi aziendali. L’introduzione di bonus legati alla produttività e all’innovazione rappresenta un elemento di modernizzazione importante per la valorizzazione professionale del management.

Misure di welfare contrattuale e novità in tema di prestazioni integrative

L’attività negoziale ha permesso di aggiornare e arricchire la gamma degli strumenti di welfare contrattuale, con l’obiettivo di garantire un benessere complessivo ai dirigenti e manager. Le misure introdotte rispondono alle esigenze di flessibilità, tutela della genitorialità e supporto al reddito, in linea con le più recenti riforme normative e con la prassi di settore.

Tra le principali novità si evidenziano:

  • Rafforzamento delle coperture sanitarie integrative, con possibilità di estensione anche ai familiari;
  • Potenziamento delle forme di previdenza complementare, con contribuzioni aggiuntive a carico delle aziende;
  • Integrazione del cosiddetto "bonus mamme" e delle misure a sostegno delle madri lavoratrici, in recepimento della disciplina INPS sull’integrazione al reddito (art. 6 DL 30 giugno 2025 n.95, legge 8 agosto 2025 n.118);
  • Implementazione di strumenti per la conciliazione vita-lavoro, come permessi aggiuntivi retribuiti per esigenze familiari e opzioni di lavoro agile;
  • Previsione di "welfare on top" con benefit flessibili e piani di assistenza personalizzati.
Particolare attenzione è stata posta alla liquidazione delle prestazioni integrative, con procedure semplificate in caso di mobilità intersettoriale o cessazione del rapporto, in linea con le più recenti prassi amministrative.

Impatto del rinnovo sulle aziende e prospettive per il triennio 2026-2028

Il nuovo assetto contrattuale avrà effetti rilevanti sulle imprese del terziario, sia in termini organizzativi sia sotto il profilo dei costi. Da un lato, gli aumenti retributivi e le nuove misure di welfare si traducono in maggiori oneri per le aziende, che dovranno adeguare le proprie politiche interne per mantenere attrattività e competitività.

Dall’altro, il rinnovato contratto punta a stimolare la valorizzazione del capitale umano, incentivando una gestione manageriale orientata a risultati, innovazione e responsabilità sociale.

Per il triennio considerato, le prospettive sono improntate a una più ampia flessibilità dei modelli gestionali, rafforzata dalla possibilità di personalizzare i piani di welfare e dalla maggiore chiarezza normativa nelle relazioni dirigenziali.

  • Maggiore chiarezza nei processi di selezione e sviluppo delle risorse dirigenziali;
  • Ricorso più efficace a strumenti premiali per trattenere e motivare il management;
  • Promozione della parità di genere e della sostenibilità, anche attraverso benefit diretti e indiretti.
Le associazioni datoriali e sindacali hanno espresso soddisfazione per un rinnovo che, senza trascurare le esigenze di competitività, pone le basi per un ciclo di relazioni industriali evolute e inclusive. Il dialogo continuerà nei prossimi anni per monitorare gli impatti delle nuove disposizioni e calibrarne gli eventuali aggiustamenti.