Il rinnovo del contratto per manager e dirigenti del terziario 2026-2028 introduce nuove regole sulla figura del dirigente, aggiornamenti su retribuzioni e di quanto aumentano, bonus, welfare e prospettive per aziende e professionisti del settore.
Il nuovo accordo relativo al contratto dei dirigenti e dei manager nel terziario per il triennio 2026-2028, siglato ieri, segna un momento rilevante per il settore. Le trattative hanno definito una serie di cambiamenti sostanziali che interessano sia la configurazione del ruolo dirigenziale sia gli aspetti retributivi e di welfare integrativo
L’aggiornamento della definizione di dirigente rappresenta il punto centrale del rinnovo. Su proposta di Federmanager, la disciplina che identifica questa figura è stata revisionata per adeguarsi alle attuali dinamiche organizzative, includendo, tra i requisiti, elementi che valorizzano sia la competenza tecnica sia la capacità di coordinamento, decisione e responsabilità nei processi aziendali.
La nuova formulazione amplia la platea degli interessati, introducendo parametri più dettagliati:
Tra gli altri interventi significativi, si segnalano modifiche agli istituti relativi al periodo di prova, con un rafforzamento delle tutele sia in fase di inserimento sia in caso di risoluzione anticipata del contratto, richiamando gli ultimi orientamenti della giurisprudenza (Cassazione nn. 24201/2025 e 24911/2025).
La piattaforma sindacale ha inoltre portato all’aggiornamento di aspetti legati all’orario, alla conciliazione vita-lavoro e alle responsabilità in ambito di sicurezza e salute sul luogo di lavoro, in linea con le più recenti disposizioni ministeriali in materia.
Nell’ambito del rinnovo, particolare attenzione è stata riservata all’adeguamento delle retribuzioni minime e all’introduzione di nuove forme premiali. Le tabelle retributive sono state riviste tenendo conto delle evoluzioni inflattive e delle dinamiche di mercato, per offrire una risposta concreta alle aspettative di manager e dirigenti del settore.
Le principali modifiche riguardano:
| Anno | Minimo dirigente (€/mese) | Bonus annuo |
| 2026 | 5.600 | fino a 8.000 |
| 2027 | 5.900 | fino a 8.500 |
| 2028 | 6.200 | fino a 9.000 |
I valori sono rappresentativi delle tendenze contrattuali e potranno subire variazioni legate alla dimensione dell’impresa o alla presenza di specifici accordi aziendali. L’introduzione di bonus legati alla produttività e all’innovazione rappresenta un elemento di modernizzazione importante per la valorizzazione professionale del management.
L’attività negoziale ha permesso di aggiornare e arricchire la gamma degli strumenti di welfare contrattuale, con l’obiettivo di garantire un benessere complessivo ai dirigenti e manager. Le misure introdotte rispondono alle esigenze di flessibilità, tutela della genitorialità e supporto al reddito, in linea con le più recenti riforme normative e con la prassi di settore.
Tra le principali novità si evidenziano:
Il nuovo assetto contrattuale avrà effetti rilevanti sulle imprese del terziario, sia in termini organizzativi sia sotto il profilo dei costi. Da un lato, gli aumenti retributivi e le nuove misure di welfare si traducono in maggiori oneri per le aziende, che dovranno adeguare le proprie politiche interne per mantenere attrattività e competitività.
Dall’altro, il rinnovato contratto punta a stimolare la valorizzazione del capitale umano, incentivando una gestione manageriale orientata a risultati, innovazione e responsabilità sociale.
Per il triennio considerato, le prospettive sono improntate a una più ampia flessibilità dei modelli gestionali, rafforzata dalla possibilità di personalizzare i piani di welfare e dalla maggiore chiarezza normativa nelle relazioni dirigenziali.