I ritardi aerei sono in aumento in Europa. Compagnie e aeroporti meno puntuali, le principali cause e soprattutto i diritti dei passeggeri in caso di disservizi
Nel 2024, il traffico aereo in Europa ha raggiunto livelli quasi equivalenti a quelli pre-Covid, ma i ritardi aerei segnano un aumento significativo, con oltre 30 milioni di minuti di ritardi accumulati nei cieli europei. Parallelamente, i passeggeri continuano a riscontrare disagi crescenti, aggravati da cause come eventi meteorologici estremi, limiti di capacità degli scali e problemi legati alla gestione del personale.
Lo scorso anno il traffico aereo europeo ha registrato un netto incremento, con un totale di 10,7 milioni di voli, pari al 96% dei livelli pre-pandemia del 2019. Questo rappresenta un aumento del 5% rispetto al 2023. Tra i Paesi con il maggior numero di voli giornalieri medi spicca il Regno Unito con 5.488 voli, seguito dalla Spagna (4.984) e dalla Germania (4.711). L'Italia, invece, si distingue in termini di crescita percentuale, con un aumento del 9% rispetto all'anno precedente e una media di 3.789 voli giornalieri.
Il giorno più trafficato è stato il 14 giugno, con 37.510 voli totali, un indicatore significativo della ripresa del settore. Tuttavia, mentre l'area del Sud-Est europeo è tornata ai livelli di traffico pre-pandemia, le regioni del Nord-Est mostrano ancora una ripresa lenta, influenzata da fattori geopolitici come la guerra in Ucraina e le no-fly zone istituite nel 2024. Queste restrizioni hanno imposto deviazioni di rotta e intasato lo spazio aereo in altre aree.
L'aumento del traffico ha portato con sé anche un incremento delle complessità logistiche. Gli aeroporti europei hanno dovuto affrontare difficoltà causate non solo dal volume crescente di voli, ma anche da problemi strutturali e organizzativi. I ritardi sono stati amplificati da eventi meteorologici estremi, resi più frequenti dal cambiamento climatico, che hanno impattato significativamente i viaggi.
Nel contesto economico, l'industria ha registrato un aumento delle entrate derivanti dalle tariffe per i biglietti aerei, con un volume totale di 9,9 miliardi di euro nel 2024, pari al 9% in più rispetto al 2023 e al 26% in più rispetto al 2019. Tuttavia, da gennaio a novembre 2024, i prezzi dei biglietti sono leggermente diminuiti (-1%) rispetto al 2023, pur rimanendo più alti dell’11% rispetto ai livelli del 2019. Questo elemento riflette una domanda crescente nonostante l'inflazione dei costi del settore.
Il sistema aereo europeo ha accumulato nel 2024, oltre 30 milioni di minuti di ritardo, con un ritardo medio di 17,5 minuti per volo.
Tra i principali fattori che hanno contribuito a questa situazione ci sono i problemi di capacità degli aeroporti, che rimangono la causa dominante, rappresentando il 52% dei ritardi totali. A questi si aggiungono eventi metereologici estremi, in crescita del 50% rispetto al 2023 e dell’80% rispetto al 2019, causati dall'impatto del cambiamento climatico. Le no-fly zone istituite nel 2024 per motivi geopolitici, hanno ulteriormente aggravato la situazione, obbligando molte aerolinee a modificare o allungare le loro rotte per evitare le aree interdette.
Anche i problemi operativi legati alla carenza di personale nei centri di controllo del traffico aereo hanno giocato un ruolo significativo. La riduzione dell'organico avvenuta durante la pandemia ha continuato a influire gravemente sull'efficienza del sistema, considerato che formare nuovi addetti richiede tempi lunghi.
I ritardi hanno anche avuto una distribuzione geografica disomogenea. L’Italia, ad esempio, ha rappresentato circa il 7% di tutti i ritardi a livello europeo, facendo emergere alcune criticità nei principali scali nazionali come l’aeroporto di Fiumicino, il cui tasso di puntualità è sceso al 56% (-3% rispetto al 2023).
Sul fronte finanziario, l’impatto dei ritardi è stato significativo. Le richieste di indennizzi e compensazioni previste dal Regolamento (CE) n. 261/2004, necessarie per tutelare i passeggeri, hanno indotto un aumento rilevante dei costi per le compagnie aeree, influendo sul bilancio complessivo del settore.
A livello di prestazioni di puntualità, tra le compagnie con i migliori risultati, si segnala Iberia Regional, che ha raggiunto un tasso dell’86%, seguita da Widerøe (85%), Vueling (83%) e SAS Group (81%). Questi vettori hanno mantenuto livelli di puntualità superiori all’80%, offrendo maggiore affidabilità ai passeggeri. Al contrario, tra le compagnie peggiori figurano TAP, con una puntualità del 64%, e Gruppo Ryanair ed easyJet, entrambe ferme al 69%, che hanno registrato ritardi costanti durante l'anno.
Anche tra gli aeroporti emergono forti discrepanze. Gli scali più puntuali sono stati Stoccolma e Oslo, entrambi con tassi dell’80%, mentre agli ultimi posti si trovano Lisbona (54%), Zurigo (57%) e Fiumicino, il cui tasso è sceso al 56%, evidenziando un calo del 3% rispetto al 2023.
Ryanair, la compagnia con il più alto traffico in Europa e una media di 3.044 voli giornalieri, ha registrato un incremento del 31% rispetto ai livelli del 2019, ma senza una corrispondente crescita nella puntualità. Seguono Turkish Airlines (1.435 voli giornalieri) ed EasyJet (1.553 voli giornalieri), con prestazioni variabili in termini di affidabilità. Tale scenario riflette il peso del sovraffollamento operativo su compagnie e scali di elevato traffico.
I passeggeri sui voli europei sono tutelati dal Regolamento (CE) n. 261/2004, che prevede diritti specifici in caso di ritardi prolungati, cancellazioni o negati imbarchi. L’assistenza ai passeggeri è garantita in funzione della durata del ritardo e della distanza percorsa dal volo.
Per voli di lunghezza pari o inferiore a 1.500 km, l'assistenza diventa obbligatoria dopo due ore di ritardo. Per voli tra 1.500 e 3.500 km, il diritto scatta dopo tre ore, mentre per i voli superiori a 3.500 km, operando al di fuori dell’UE, assistenza e benefit sono garantiti dopo almeno quattro ore di ritardo.
Le compagnie aeree devono fornire alimenti e bevande, accesso a comunicazioni gratuite (come telefonate o e-mail) e, se necessario, il pernottamento in un hotel con trasporto a carico del vettore. Qualora il ritardo superi le cinque ore, il passeggero può optare per la rinuncia al volo, ottenendo il rimborso del biglietto per la parte non effettuata del viaggio. In alcuni casi, è possibile richiedere anche una compensazione pecuniaria, con importi che variano tra 250 e 600 euro, in base alla distanza del volo.
Tuttavia, la compagnia aerea può esentarsi dalla compensazione se il ritardo è causato da circostanze eccezionali, come condizioni meteorologiche avverse o scioperi che esulano dal proprio controllo. Nei voli in coincidenza acquistati su un unico biglietto, i diritti di assistenza sono garantiti anche in caso di perdita del secondo volo dovuta al ritardo del primo tratto.